Compignano è una frazione del comune di Marsciano (PG).
Compignano frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 42°56′54″N 12°16′48″E |
Altitudine | 262 m s.l.m. |
Superficie | 4,2 km² |
Abitanti | 156 (30/05/2022) |
Densità | 37,14 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 06050 |
Prefisso | 075 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | compignanesi |
Cartografia | |
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Collocato in cima ad una bassa collina (262 m s.l.m.), il paese dista circa 12 km da Marsciano, percorsi prima lungo la strada statale 317 e poi lungo la provinciale 340 per Spina. Gli abitanti si chiamano compignanesi. Dal borgo si domina la valle del fiume Nestore, che compie un'ampia curva a forma di ferro di cavallo proprio ai piedi della collina. Gli abitanti sono 156.
Il nome del paese dovrebbe derivare da Campo di Giano. Esso viene indicato per la prima volta nel 1240, come castello dell'ex-podestà di Firenze, Andrea di Giacomo, a cui viene requisito dal comune di Perugia.
Nel 1312 fu saccheggiato dalle truppe dell'imperatore Arrigo VII di Lussemburgo. Nel 1361 tentò di sottrarsi alla signoria di Perugia. Nel 1398 il Castello ritornò sotto i perugini, mentre nel 1440 risulta in possesso di Federico di Bernardino dei Conti di Marsciano, che lo pose sotto la protezione di Perugia.
Nel 1631 fu iniziata la costruzione del palazzo di Benedetto Monaldi Baldeschi, vescovo di Perugia, che visitò il castello negli anni 1637 e 1641, dopo l'elezione a cardinale.
Abitanti censiti[1]
Nel passato era noto per le attività di falegnameria, costruzione di carri, fabbri, bottai, e per l'arte del tessuto a mano. Il paese si distingue per essere stato abitato da diverse generazioni di fornaciai, tanto che a loro è stato dedicato un piccolo museo storico (Museo del Laterizio e delle Terrecotte). Infatti, una vecchia fornace restaurata è testimone della passata produzione di mattoni.
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