Ceresole d'Alba (Ceresòle d'Alba o Cerzòle in piemontese) è un comune italiano di 2 012 abitanti della provincia di Cuneo, in Piemonte. Il comune fa parte della delimitazione geografica del Roero. È il comune situato più a nord della provincia di Cuneo.
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Ceresole d'Alba comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Franco Olocco (lista civica) dal 26-5-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 44°48′00″N 7°49′06″E |
Altitudine | 301 m s.l.m. |
Superficie | 37,05 km² |
Abitanti | 2 012[1] (31-8-2020) |
Densità | 54,3 ab./km² |
Frazioni | Borretti, Cappelli, Cabasse, Cascina Palermo |
Comuni confinanti | Baldissero d'Alba, Carmagnola (TO), Montaldo Roero, Monteu Roero, Poirino (TO), Pralormo (TO), Sommariva del Bosco |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 12040 |
Prefisso | 0172 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 004062 |
Cod. catastale | C504 |
Targa | CN |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Nome abitanti | ceresolesi |
Patrono | san Giovanni Battista |
Giorno festivo | lunedì successivo alla prima domenica del mese di settembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
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La prima menzione riguarda l'investitura del feudo di Ceresole da parte dell'imperatore Enrico III al vescovo di Asti nel 1041. Nel XIII secolo la consignoria passa alle famiglie dei Montaldo e degli Anterixio. Nel 1347 i Roero acquistano il feudo dalla signoria Viscontea di Asti. Nel XV secolo le continue lotte tra francesi e spagnoli portano alla decimazione degli abitanti e alla distruzione delle coltivazioni, con la distruzione del paese nel 1544 (battaglia di Ceresole). Alla fine del Seicento l'impoverimento della zona porta l'ultimo discendente dei Roero di Ceresole (Francesco Bernardino) a vendere le terre e il palazzo, riducendosi a vivere in miseria. Morirà nel 1707 nell'ospedale di Carmagnola.
Il 21 luglio 1944, in piena Resistenza, un gruppo di 350 tedeschi provenienti da Scalenghe marcia su Ceresole, attivo centro partigiano. All'alba presso la cascina Novarino i tedeschi fermano il proprietario Giovanni Novarino e Florindo Pettinati; poco dopo, proseguendo verso Ceresole, sorprendono Ruggero Degno. In regione Tagliata, inoltre, fermano sei giovani che cercavano invano di evitare il rastrellamento: Vincenzo Molina, Giuseppe Lusso, Michele Dassano, Gianfermo Burzio, Gregorio Ferrero e Tommaso Marocco, tutti tra i 19 e i 24 anni. I 10 fermati saranno condannati a morte e giustiziati: si salva solo Lusso, trattenuto per essere giustiziato altrove ma infine rilasciato. Allineati sul muro prospiciente l'albergo Campana, il parroco confessa i condannati mentre vengono preparati i cappi. La sentenza viene eseguita: sei condannati sono impiccati ai balconi dell'albergo Campana, altri tre al balcone della adiacente casa Croce. Uno di loro, Burzio, spezzatasi la corda, fu riappeso vivente per la seconda volta.
![]() | Medaglia d'oro al Merito Civile |
«Dopo l'8 settembre 1943 numerosi soldati del disciolto Esercito italiano confluirono nel territorio comunale e molti di loro costituirono un gruppo partigiano al quale la popolazione, con coraggiosa determinazione, forniva sostentamento e informazioni.Per tale collaborazione il paese fu oggetto di feroci rappresaglie, deportazioni, razzie e incendi, ma la collettività locale sopportò, con ammirevole dignità, i patimenti subiti, dando un mirabile esempio di straordinarie virtù civiche, orientate ai più alti valori di libertà e di democrazia. 1943-1945 – Ceresole D'Alba (CN)» — 19 ottobre 2017 |
Abitanti censiti[4]
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Ceresole Alba sono 174[5], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[6]:
L'economia del paese è prevalentemente agricola, con alcuni insediamenti di tipo misto (industriale/commerciale). Nonostante la denominazione del comune ("D'Alba"), l'economia gravita principalmente attorno al comune di Carmagnola e paesi limitrofi. I prodotti di maggiore rilievo sono: cereali, ortaggi, fragole e peperoni. Un cenno particolare per la tinca di Ceresole: è un pesce allevato in stagni e rappresenta un prodotto tipico del paese. È stato recentemente inserito tra i presidi Slow Food e come produzione D.O.P. con la denominazione di "Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino".
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Giuseppe Piumatti | Indipendente | Sindaco | [7] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Bruno Lovera | Lista civica | Sindaco | [8] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Bruno Lovera | Lista civica | Sindaco | [9] |
26 maggio 2014 | in carica | Franco Olocco | Lista civica | Sindaco | [10] |
Altri progetti
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