Cassina Savina (Cassina Savina anche in dialetto brianzolo) è un borgo di 4 470 abitanti (+49 abitanti negli ultimi 12 mesi)[1][2] della provincia di Monza e della Brianza. Comune fino al 9 febbraio 1869‚ fu poi aggregata per regio decreto al comune di Cesano Maderno, di cui costituisce la porzione nordorientale verso Seregno.[3]
Cassina Savina frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°38′19″N 9°11′04″E |
Altitudine | 220 m s.l.m. |
Abitanti | 4 474 (31/12/2017) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 20811 |
Prefisso | 0362 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | san Bernardo |
Giorno festivo | la prima domenica di settembre |
Cartografia | |
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La piccola località rurale di Cassina Savina, di antica origine, costituiva un comune compreso nella pieve di Desio, parte del ducato di Milano.
Registrata agli atti del 1751 come un villaggio milanese di 450 abitanti scesi a 420 nel 1771, alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 la cassina risultava avere 320 residenti, essendosi quindi spopolata.[4] In età napoleonica nel 1809 il comune di Cassina Savina venne soppresso e aggregato al limitrofo comune di Seregno,[5] della cui parrocchia aveva sempre fatto parte, recuperando però l'autonomia nel 1816 dopo l'istituzione del Regno Lombardo-Veneto.[6]
Nel 1853 il comune di Cassina Savina contava 428 abitanti, nel 1861 ne aveva 486. Il comune venne aggregato nel 1869 a Cesano Maderno con una decisione del tutto atipica rispetto alle consimili misure di quel periodo, dato che si poneva in contrasto sia rispetto al precedente modello napoleonico, sia soprattutto rispetto alla secolare tradizione ecclesiastica che aveva da sempre legato la cascina alla comunità seregnese.
A Cassina Savina sono presenti alcuni esempi di ville lombarde, come l'elegante Villa Manuela. Un profondo restauro della villa e del parco è stato completato nel 2010.
Sul finire del Seicento, i miglioramenti sul piano economico portarono la nobiltà milanese a ricercare contesti ambientali sempre più estesi ed integri dove collocare nuove e ampie residenze. La fascia immediatamente a contatto con la città di Milano era divenuta ormai inadatta. Ma i miglioramenti della rete viaria resero più agevoli gli spostamenti, e ciò contribuì alla costruzione di numerose ville nella Brianza a nord di Milano. Nuove ville di notevole rilievo vennero così inserite in un contesto paesaggistico molto apprezzato, ritenuto tra le aree più salubri del milanese grazie alla presenza di boschi di pini, di olmi, di betulle, di querce. A Cassina Savina viene edificata in questo periodo Villa Manuela [7].
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