Il comune si trova nella zona collinare ai piedi del massiccio del Monte Cavallo.
È attraversato dal torrente Artugna che è un affluente del fiume Livenza.
Toponimo
"Budoia" deriva dal latino betulla, in virtù della diffusione di tale pianta nei boschi attigui all'abitato. È possibile che il toponimo abbia un'origine celtica, derivante dalla radice gallica boudo-, boudi- con il significato di ‘(bottino di) vittoria' oppure buta, antico gallico per 'capanna', 'dimora'.
Storia
La zona di San Tomé, a nord dell'abitato di Dardago, fu la sede dei primi insediamenti umani della zona. Infatti molti reperti archeologici (punte, raschiatoi, cuspidi di freccia) testimoniano una presenza umana assai remota (Neolitico).
In epoca medievale Budoia si trovò sotto l'influenza dei conti di Polcenigo che detenevano il potere giuridico e fornivano protezione in cambio di tributi. Nel 1419 Budoia si sottomise insieme a Polcenigo alla Repubblica di Venezia[8].
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di Santa Maria, di forma neoclassica, conserva l'altare maggiore in marmo e barocco ed un soffitto affrescato da C. Bevilacqua.
Chiesa di San Tomè.
Chiesa di Sant'Andrea.
Chiesetta di Santa Lucia in colle, chiesa del XIV secolo, conserva un affresco del XV secolo di Gianfrancesco da Tolmezzo[9].
Architetture civili e musei
Museo del fungo, "il terzo in Italia per ordine e qualità di allestimento"[10].
Sono stati allestiti vari itinerari naturalisti da parte del comune e da gruppi di volontari della zona. È stato recuperato e integrato nel sistema ecomuseale un manufatto in pietra chiamato "Rujal" che in passato aveva funzione di acquedotto[12]. Il Comune di Budoia in questi ultimi anni ha reso fruibili una serie di sentieri di rilevanza naturalistica, come ad esempio il sentiero naturalistico Gor[13]. Molti di questi percorsi sono integrati nella rete dei sentieri del Club Alpino Italiano[14]. Altri Itinerari degni di nota sono il "sentiero di San Tomè"; il percorso attorno all'Artugna; l'itinerario dei "colli di Santa Lucia".
A Budoia, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[16]. La lingua friulana che si parla a Budoia rientra fra le varianti appartenenti al friulano occidentale[17].
Cultura
Eventi
La festa dei funghi e dell'ambiente, organizzata dalla Pro Loco è la manifestazione di maggior richiamo.
Giunta ormai alla 50ª edizione, la festa si svolge annualmente nei due weekend centrali del mese di settembre.
Oltre alla mostra micologica regionale e alla mostra filatelica, la festa ospita convegni, mostre mercato dei prodotti tipici agroalimentari ed artigianali.
La prima domenica si disputa l'Artugna Challenge, gara in mountain bike, mentre nell'ultima domenica la marcia dei funghi fino a 24km.
Negli ultimi anni la festa dei funghi e dell'ambiente ha inglobato al suo interno altre manifestazioni come mostre fotografiche, esposizione canine, ciclomarcia (in concomitanza con la marcia dei funghi).
Inoltre sono organizzate altre manifestazioni di minor rilievo[18].
Geografia antropica
Frazioni
Il comune riconosce ufficialmente due frazioni oltre al capoluogo:
Dardago (Dardâc in friulano) è il più alto dei tre paesi del comune, è quello che ha una storia più antica. Sede di una antichissima Pieve (certamente fin dal 1285), fino agli inizi del XX secolo esercitava la sua supremazia ecclesiastica su Budoia e Santa Lucia.
Santa Lucia (Sante Luzie in friulano standard, Santa Luthia in friulano locale), è il paese più a sud del comune.
Delle località minori si citano San Martin e Fornaci, entrambe caratterizzate da prati, boschi e qualche rara abitazione.
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