Berzo Inferiore (Bèrs in dialetto camuno[4][5]) è un comune italiano di 2 451 abitanti[1], della Val Camonica, provincia di Brescia, in Lombardia.
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Berzo Inferiore comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Ruggero Bontempi (lista civica Insieme per Berzo) dal 27-5-2013 (2º mandato dal 10-6-2018) |
Territorio | |
Coordinate | 45°55′54″N 10°16′50″E |
Altitudine | 356 m s.l.m. |
Superficie | 21,92 km² |
Abitanti | 2 451[1] (30-11-2021) |
Densità | 111,82 ab./km² |
Comuni confinanti | Bienno, Bovegno, Cividate Camuno, Esine |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25040 |
Prefisso | 0364 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 017017 |
Cod. catastale | A817 |
Targa | BS |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 718 GG[3] |
Nome abitanti | berzesi |
Patrono | Beato Innocenzo da Berzo, Madonna Pellegrina |
Giorno festivo | 3 marzo, 24 settembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Il paese di Berzo Inferiore si trova nella parte inferiore della Val Grigna, preceduto a monte da Bienno ed a valle da Esine.
Il nome del comune potrebbe derivare dalla voce Bersium (siepe o recinto) oppure dal termine iberico ber (montone, ovile).[6]
In prossimità del passo Crestoso sono stati rinvenuti 33 manufatti risalenti al mesolitico.[7]
Nel 1041 è citato come Bercio.[8]
Nel 1298 vi è una contesa con Bovegno circa alcuni pascoli in quota.[9]
Nel marzo 1306 l'arciprete della pieve di San Lorenzo di Manerbio Alderico dona delle sue proprietà situate in Valle Camonense locus Bercii.[7]
I conti Lambertini avevano qui un tempo un castello.[10]
L'11 gennaio 1350 il vescovo di Brescia investe iure feudi dei diritti di decima nei territori di Berzo Inferiore, Ono e Cricolo e Cerveno Rainaldo del fu Zanino Federici di Gorzone.[11]
Nel luglio 1404 Berzo viene distrutto dai guelfi di Predore ed Adrara, che si vendicano dei saccheggi subiti negli anni precedenti.[12]
Nel 1562 nella visita pastorale Giacomo Pandolfi, inviato dal vescovo di Brescia Domenico Bollani, si intima all'autorità locale di far smettere i balli pubblici, troppo frequenti:[12]
«che non prohibendo detti homini il ballar pubblico al tempo delle feste comandate – massimo il di santo di detta terra – in essa non sia detta messa per mesi duoi» |
Nel 1573 si segnala la presenza della Confraternica Corpus Domini con 160 membri, dei Disciplini, con 23 maschi e 18 donne.[12]
Sulla parrocchiale del 1618 è segnalato il racconto dell'apparizione di Maria a Marta Polentini:
«IESU MARIA. Io Marta di Tomaso Polentini di questa Terra di Bertio essendo stata invasa alquanti mesi da Spiriti Maligni doppo diverse devotioni, e voti alla Beatissima Vergine Maria pasando il Sabato delli tempori[13] dell'Autunno 1616. à dì 24.Settembre appresso a questa Chiesola, mi sentii chiamare per nome con voce bassa; né vedendo alcuno, entrai dentro, ponendomi inginocchione avanti l'altare tutta turbata. Et ecco che m'apparve l'istessa Beata Vergine Maria in aria con vestito baretino[14], con lacrime agli occhi, che non voce lagrimosa mi disse: Marta attendimi alla promessa[15], che sarai liberata; e dì da parte mia agli huomini del Commune, che mi facino la mia Chiesa, altrimenti nostro signore gli vuol dare gran flagello, con altre parole ancora, quali hò riferto al Reverendo Buonsignor Curato, et à quelli della Communità, et in questo cadei come morta, e poi rihavuta, mi sentei con grandissima consolatione libera da Spiriti, ne più gratia di DIO, e dell'istessa Beata Vergine hò sentito molestia alcuna: e così per testimonio, e rendimento di gratie, e del grand beneficio hò offerto la presente tavola, à gloria di sua Divina Maestà, et honore della stessa Beata Vergine, che non abbandona chi devotamente la invoca.» |
([16]) |
Nel 1867 il consiglio provinciale di Brescia deliberava per l'unione dei comuni di Bienno e Berzo: esso non si realizzò per la forte opposizione popolare. Solo tra il 1927 ed il 1947 venne aggregato a Bienno, a causa della legge fascista sull'unione dei comuni.[17]
Famiglie che hanno ottenuto l'infeudazione vescovile dell'abitato:
Famiglia | Stemma | Periodo |
Federici | ![]() |
1350 - ? |
«D'argento, al focolare trapezoidale, fondato in punta, di rosso, mattonato di nero, cimato dalla fiamma al naturale, esso focolare accompagnato in alto a destra dallo scudetto di azzurro, caricato dell'aquila d'oro, con il volo abbassato, sostenuta dalla zolla d'oro, fondata in punta, e in alto a sinistra dalla stella a sei raggi, di azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.» |
Lo stemma è stato concesso, insieme al gonfalone municipale, con decreto del presidente della Repubblica del 9 ottobre 2002[18] che conferma quello adottato dal Comune nel 1952, che, salvo qualche lieve modifica grafica, mantiene la raffigurazione del focolare in mattoni, ricordo delle antiche fucine per la lavorazione dei metalli, la stella che allude all'unità del territorio comunale, mentre lo scudetto con l'aquila si ritiene sia emblema di una non meglio identificata famiglia di conti Lambertini che anticamente avrebbe posseduto il castello locale.[19]
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Le chiese di Berzo Inferiore sono:[6]
Abitanti censiti[21]
Gli scütüm sono nei dialetti camuni dei soprannomi o nomiglioli, a volte personali, altre indicanti tratti caratteristici di una comunità. Quello che contraddistingue gli abitanti di Berzo Inferiore è Gós (gozzi) oppure Farisé.[4]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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2013 | 2018 | Ruggero Bontempi | lista civica Insieme per Berzo | Sindaco | I mandato |
2018 | in carica | Ruggero Bontempi | lista civica Insieme per Berzo | Sindaco | II mandato |
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 248747459 |
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