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Badiola è una frazione del comune di Marsciano (PG).

Badiola
frazione
Badiola – Veduta
Badiola – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Umbria
Provincia Perugia
Comune Marsciano
Territorio
Coordinate43°01′32″N 12°19′21″E
Altitudine256 m s.l.m.
Superficie3,7 km²
Abitanti281 (30/05/2022)
Densità75,95 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale06072
Prefisso075
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiBadiolesi
PatronoSan Benedetto da Norcia
Cartografia
Badiola

Il paese, 256 m s.l.m., 281 abitanti , si trova all'estremo nord-est del territorio marscianese, al confine con il comune di Perugia, nelle vicinanze di Sant'Enea, Villanova, San Biagio della Valle e Pila. Tra Badiola e Sant'Enea scorre il torrente Genna. Paese ordinato e tranquillo, Badiola offre paesaggi della media collina umbra.

La chiesa di San Benedetto
La chiesa di San Benedetto
Interni Chiesa di San Benedetto
Interni Chiesa di San Benedetto

Storia


Le prime notizie su Badiola risalgono all'anno 1045. A quel tempo Badiola era una piccola abbazia benedettina occupata da pochi monaci e con scarse rendite. Essa era un antichissimo diritto del Monastero di S. Pietro di Perugia, al quale anticamente il rettore pagava il canone di una corba di grano all'anno, corrispondente ad una grossa cesta.

La denominazione odierna è frutto di un insieme di variazioni avvenute nei secoli a partire dall'originaria S. Benedetto di Pietro Valliola; con tale nome se ne conferma il possesso all'Abate Bonizzoni da Papa Gregorio VI.

Nei diplomi imperiali di Federico I (1163) ed Arrigo VI (1196) è nominata San Benedetto dell'Abbazia.

Nel 1331 nei registri di Ugolino da Monte Vibiano, abate di S. Pietro, è espressamente chiamata Ecclesia Santi Benedicti di Abbadiola Vallis Uberti.

Un contratto del venerdì 8 gennaio 1496 stipula che Tommaso di Marco Silvestro, di Perugia Porta Eburnea, concede a cottimo ad Anselmo di Angelo, del Castello di Badiola, un podere lavorativo con casa sito nelle pertinenze di Pila, nel vocabolo Santa Maria del Cerreto.

Il 23 settembre 1497 è unita in un'unica parrocchia con la vicina Pilonico, poiché entrambe non erano in grado di pagare le rette al Monastero di S. Pietro. Nel 1508 la chiesa fu visitata dall'Abate Don Ignazio Manfredi, il quale vedendola angusta propose al popolo di rifarla, come difatti avvenne, essendosi il monastero tassato per 8 fiorini e il popolo per 30. Poco tempo dopo, però, le due parrocchie vennero di nuovo separate, ma non se ne sa con certezza in che anno. Nel 1570 un osservatore apostolico in visita ordinò la costruzione dell'abitazione del Parroco, ma il Monastero di San Pietro si oppose alla decisione.

All'interno del castello di Badiola, limitrofo alla casa della Famiglia Bruschi, si hanno notizie dell'esistenza di un ospedale, che intorno al 1620 andò in rovina.

Da un censimento del 3 maggio 1649, i cui documenti sono conservati presso la curia vescovile, risulta che le anime erano 95, i morti dal 1639 in poi erano 22, i matrimoni 5. Si legge inoltre "che non ci sono bestemmiatori, persone di malavita o scandalose; dalla Santa Pasqua si sono comunicati tutti": il parroco era un tal don Costantino.

Intorno al 1760 si hanno notizie dell'esistenza della Confraternita del SS. Sacramento e del Suffragio, i cui confratelli hanno una veste bianca con mazzette nere, che usavano per funzioni e processioni. Tuttora le suddette vesti vengono usate per le processioni solenni.

Nel 1763 il parroco era don Domenico Ricci, dello stesso castello di Badiola.

Nel 1864 don Costantino Battaglia, allora parroco, ottenne l'approvazione del Vescovo per la costruzione di un organo per la chiesa: nella lettera si legge che viene aiutato economicamente dalla famiglia Duranti, precisamente da Carlo e Francesco.

Da una visita pastorale del 1881 risulta l'esistenza di due piccole chiese: una intitolata a S. Francesco Saverio, di proprietà della Famiglia Granier, benedetta dal Vescovo nel 1880; l'altra di S. Marta, situata al vocabolo il Colle. Quest'ultima, restaurata negli anni '80, evidenzia nei suoi affreschi anche le immagini delle "Quattro Virtù".

Nel 1895 si termina la costruzione del cimitero, nonostante inizialmente il Comune di Marsciano avesse ordinato che il paese si servisse del cimitero di Spina.

Anche il paese di Badiola ha dato il proprio contributo allo stato italiano, durante la I Guerra Mondiale: una lapide sita sul campanile ricorda i nomi dei caduti nella Grande Guerra.

La II Guerra Mondiale è entrata nel vivo della vita di Badiola: infatti, i Tedeschi vi installarono per circa un anno un loro posto di smistamento ed approvvigionamento per il fronte di Cassino. Fortunatamente, grazie alla rinuncia da parte degli Alleati ad uno scontro con i Tedeschi, non ci sono state battaglie.

Nel 1861 a Badiola c'erano 188 abitanti, nel 1871 erano 351 e secondo dati ISTAT nel 1951 gli abitanti erano 206 e nel 1981 erano 254,poi l'urbanizzazione ha congelato la crescita del paese, anzi,dal 1981 gli abitanti da 254 sono 103.

«Podere Vocabolo Badiole, nella comune di Badiola, arativo a grano, pergolato, macchioso, con casa colonica, affittato per anni tre dal 16 giugno 1807. Nel suddetto podere esistono bovi, vacche, maiali, pecore, agnelli e castrati...»

(1810 "Stato dei beni urbani, e rustici situati nei dipartimenti di roma, e del Trasimeno destinati al rimborso del debito pubblico in conformità del decreto imperiale de' 5 agosto 1810")

«Badiola, villa prov. e deleg. di Perugia, presso la sinistra riva del Genna, 4 miglia a libeccio da Perugia e 6 a greco da Compignano, in sito abbondante di pascoli, e che molto bene vi fruttiscono le viti, gli ulivi ed anche i cereali. Vi si annoverano quasi 700 abitanti. Il suo nome gli deriva da un ospizio de' monaci della badia di san Pietro di Perugia, i quali vi arcano molti poderi, ed in autunno serviva loro di villa campestre.»

(Giovanni Battista Rampoldi, nel suo libro del 1832 "Corografia dell'Italia")

«Villaggio negli Stati Pontifici, distretto e delegazione di Perugia. Ha 218 abitanti. Trovasi presso la sponda sinistra del Genna, e trae il suo nome da una piccola Badia di monaci. Il suo territorio abbona assai in pascoli, viti e ulivi. Dista 4 miglia al sud-est da Perugia.»

(Massimo Fabi, nel suo libro del 1852 "Corografia dell'Italia")

«San Benedetto dell'Abbadiola con 212 individui in 33 famiglie in 33 case. Quest'ultima frazione detta pur Badiola rimane a 4 miglia a Libeccio da Perugia, 6 a Greco da Compignano in sito copioso di pascoli, di viti, d'olivi, di cereali. Il nome derivale da un ospizio e poderi che vi possedevano i Monaci della Badia di San Pietro di Perugia, e serviva loro di autunnale campestre villa.»

(Adone Palmieri, nel suo libro del 1857 "Topografia statistica dello stato pontificio ossia breve descrizione delle città e paesi loro malattie predominanti commercio, industria, agricoltura, istituti di pubblica beneficenza santuari, acque potabili e minerali, popolazione ... ")

Monumenti e luoghi d'arte



Società


Abitanti censiti[1]


Altri progetti



Collegamenti esterni


  1. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 01 gennaio 2021.



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