Aquilonia (Carbonara fino al 1863[4]) è un comune italiano di 1 485 abitanti[1] della provincia di Avellino in Campania.
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Aquilonia comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Giancarlo De Vito (lista civica Insieme per Aquilonia) dal 26-5-2013 |
Territorio | |
Coordinate | 40°59′16″N 15°28′31″E |
Altitudine | 750 m s.l.m. |
Superficie | 56,15 km² |
Abitanti | 1 485[1] (31-3-2022) |
Densità | 26,45 ab./km² |
Comuni confinanti | Bisaccia, Calitri, Lacedonia, Melfi (PZ), Monteverde, Rionero in Vulture (PZ) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 83041 |
Prefisso | 0827 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 064004 |
Cod. catastale | A347 |
Targa | AV |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 299 GG[3] |
Nome abitanti | aquiloniesi |
Patrono | san Vito |
Giorno festivo | 9 maggio San Vito piccolo
15 giugno San Vito grande |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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La cittadina ha cambiato nome più volte durante la sua storia. Di origine medievale, si chiamava Carbonara, forse non, come la vulgata riferisce, per via dell'attività principale degli abitanti che sarebbe stata la produzione del carbone vegetale, ma probabilmente per la presenza nel suo territorio di particolari pietre che contenevano petrolio e che bruciavano con fiamma viva come carboni. Ancora oggi tali minerali si trovano nella contrada detta "Sassano".
Assunse il nome di Aquilonia dopo l'Unità d'Italia, nel 1861, per volontà politica dell'amministrazione liberale del tempo. Nel 1860, infatti, il paese di Carbonara conobbe una cruenta sommossa popolare filoborbonica contro l'Unità italiana che culminò con l'uccisione di nove persone e nel 1861 venne conquistata dai briganti di Carmine Crocco. Per cancellare la macchia antiunitaria della storia del piccolo centro irpino, si chiese e si ottenne di cambiare nome al paese. Il centro assunse allora quello di Aquilonia in omaggio alla tradizione erudita locale che, sulla base di alcune ipotesi del XVI secolo, identificava con il piccolo centro di Carbonara l'antica città dei Sanniti che oppose l'ultima resistenza all'espansione romana nel Sud Italia, citata da Tito Livio nella sua opera. Una recente iniziativa degli amministratori ha ricordato il nome originario e storico del paese facendo inserire nello stemma civico la scritta Olim mihi fuit nomen Carbonara.
Nel quadriennio 1743-46 il suo territorio fu soggetto alla giurisdizione del regio consolato di commercio di Ariano, nell'ambito della provincia di Principato Ultra.[5]
Dopo il terremoto del Vulture del 23 luglio 1930, il paese è stato completamente ricostruito in un luogo più alto rispetto alla locazione originale. Il vecchio centro abitato è stato definitivamente abbandonato nel dopoguerra. Ne restano poche rovine, oggetto di studio e di recupero.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 marzo 1998.[6]
«D'azzurro, ai due guerrieri sannitici, con le teste affrontate, il viso, il collo, gli avambracci, le coscie, i piedi di carnagione, le gambe munite di schinieri d'oro, il capo coperto dall'elmo d'oro con piume di verde, il guerriero posto a destra visto per tre quarti di schiena, il guerriero posto a sinistra visto per tre quarti di fronte, i guerrieri vestiti con la breve tunica di verde e muniti della corazza d'oro, coprente petto e schiena, la corazza rinforzata nella parte anteriore da tre rotelle d'oro bordate di nero, bene ordinate; i guerrieri con le mani destre poste nel fuoco di rosso, uscente dal tripode di nero, e tenenti con le mani sinistre lo scudo ellittico di oro e la lancia di nero, i guerrieri e il tripode sostenuti dalla pianura di verde, le gambe e i piedi dei guerrieri attraversanti; il tutto sotto il capo di rosso, caricato del motto, in lettere maiuscole di nero, AUT VINCERE AUT MORI. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di nero, MIHI NOMEN FUIT CARBONARA. Ornamenti esteriori da Comune.» |
Il gonfalone è un drappo di giallo.
Il parco archeologico, con i resti della vecchia Carbonara, memoria storica di tutti gli Aquiloniesi, presenta intatto l'originario tracciato urbano; all'interno del parco vi è il Museo delle città itineranti, a formare un tutt'uno nel percorso culturale che la locale Associazione per la Gestione del Museo Etnografico "Beniamino Tartaglia" offre al visitatore.
Nelle sue vicinanze è situata l'Abbazia di san Vito, di età altomedievale. Nei pressi dell'abbazia troneggia una quercia plurisecolare detta "quercia di san Vito", uno degli alberi monumentali della Regione Campania.[7]
Di notevole interesse naturalistico, a circa 3 km dal centro abitato, vi è il lago artificiale Aquilaverde, creato dalla diga San Pietro, così chiamato perché compreso nei territori di Aquilonia, Monteverde e Lacedonia. Importanti la flora e la fauna tipicamente acquatica nonché una ricca varietà di pesci d'acqua dolce: trote, persici, cavedani, alborelle, anguille.
Aquilonia come tanti paesi dell'Irpinia è ricca di acqua in particolare di fontane e lavatoi che servivano non solo per lavare durante i periodi dell'anno (Lana - Indumenti) ma anche per abbeveratoi dei greggi in cui pascolavano sul territorio Aquiloniese.
Abitanti censiti[8]
Al 31 dicembre 2018 risultano residenti sul territorio comunale 59 cittadini stranieri.[9]
Nel territorio di Aquilonia viene prevalentemente coltivato il grano, anche in varietà antiche come il Senatore Cappelli. Viene prodotto Vino, Orzo, Mais e Zucca (trasformate secondo una particolare procedura in quelle che in dialetto sono chiamate currésce re cucózza)
La pastorizia è un'altra delle risorse del territorio (ovini - suini - bovini), si producono prodotto lattiero - caseari (mozzarelle - caciocavalli - nodini). Vengono prodotti inoltre salumi Salsiccia - Sopressata e Olio di oliva.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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29 novembre 1998 | 25 maggio 2003 | Michele Di Pippa | L'Ulivo | sindaco | |
25 maggio 2003 | 13 aprile 2008 | Angelo Coppola | L'Ulivo | sindaco | |
13 aprile 2008 | 26 maggio 2013 | Cataldo Donato | Lista civica | sindaco | |
26 maggio 2013 | in carica | Giancarlo De Vito | Lista civica | sindaco | |
Il territorio fa parte della Comunità montana Alta Irpinia.
Altri progetti
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