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Visignano (in croato Višnjan; in veneto Visignan[1]) è un comune croato di 2.266 abitanti, situato nell'Istria occidentale, non lontano da Parenzo. È sede dell'osservatorio di Visignano dal 1977.

Disambiguazione – Se stai cercando la frazione di Cascina in provincia di Pisa, vedi Visignano (Cascina).
Visignano
comune
(HR) Višnjan
(IT) Visignano
Visignano – Veduta
Visignano – Veduta
Localizzazione
Stato Croazia
Regione Istria
Amministrazione
SindacoMilan Dobrilović
Territorio
Coordinate45°17′N 13°43′E
Altitudine244 m s.l.m.
Superficie67,45 km²
Abitanti2 266 (31-03-2011, Censimento 2011)
Densità33,6 ab./km²
Comuni confinantiCastellier-Santa Domenica, Visinada, Caroiba, Antignana, Parenzo
Altre informazioni
Linguecroato / italiano
Cod. postale52463
Prefisso052
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantivisignanesi
Patronosanti Quirico e Giulitta
Giorno festivo16 giugno
Cartografia
Visignano
Visignano – Mappa
Visignano – Mappa
confini comunali rispetto alla regione
Sito istituzionale

Geografia fisica


Visignano è situato a 12 km ad est di Parenzo e a 3 km ad ovest della strada di Pola-Capodistria.

Adesso, con la nuova strada denominata Ipsilon, Visignano è diventato l'uscita principale per Parenzo e Torre.

A Visignano c'è una delle più grandi foibe d'Istria.

La popolazione italiana, ivi residente fino alla fine dell'ultima guerra, per la gran parte ha scelto la via dell'esilio facendo diminuire notevolmente il numero di abitanti.


Storia


Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta
Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta
Cisterna, belvedere e Loggia veneziana
Cisterna, belvedere e Loggia veneziana
Arco con Leone di S. Marco
Arco con Leone di S. Marco
L’Osservatorio
L’Osservatorio
La meridiana
La meridiana

Le origini di Visignano risalgono alla Preistoria; i reperti archeologici testimoniano che nella parte collinare era insediato un castelliere. Conquistata dai Romani nel II secolo a.C., l'area fu assegnata ai veterani, che fondarono una colonia agricola collegata all'agro di Parenzo. Il centro del paese fu chiamato Visignanum, Vicinius e Guissignanus: i vari toponimi indicano il rapporto di vicinanza con il fondo di Parenzo, municipio (poi elevato a colonia) cui Visignano fu soggetta nel periodo romano e bizantino.

Feudo monastico dell'antica abbazia benedettina di San Michele Sottoterra di Diliano (o Digliano o Diglano o Diliana o Doliano)[2][3], posta nella zona di Colombera. Il curioso appellativo Sottoterra è dovuto all'insolita costruzione della chiesa monasteriale primitiva, il cui santuario con l'altare si trovava nella cripta sotterrata al di sotto del suolo (come a Castelmonte) e ritenuta erede di un oratorio paleocristiano. La prima fondazione monastica come la sua storia è incerta. La prima testimonianza documentale è data da un diploma imperiale dell'11 novembre dell'853, redatto nell'abbazia di San Martino della Beligna di Aquileia, che ne cita l'esistenza e che nel 840 Telmo (o Selmo o Felmo) ne divenne il primo abate eletto dai suoi monaci, fin da subito Giuliano, vescovo di Parenzo ne pretese la soggezione, ma l'imperatore Ludovico II, correggente del padre Lotario I, concesse la sua protezione imperiale, l'autonomia dal vescovo e la libera elezione dell'abate da parte dei monaci, inoltre concesse al monastero di avere due avvocati che ne esercitino la tutela sia amministrativa che giudiziaria. Il feudo era un vasto territorio, compreso fra i territori di Parenzo e Montona, che da Visignano attraverso la vasta campagna di Colombera andava a Santa Domenica fino alla Madonna dei Campi e Visinada e Torre di Parenzo. Nel 1202 all'abbazia è donato il territorio del monastero di San Dionisio di Montona. I monaci benedettini rimarranno fino al 1529, quando passerà al clero secolare fino al 1829 quando venne incorporata alla pieve di San Giovanni Battista di Santa Domenica, che ne conserva i resti delle antiche architetture ecclesiali monastiche. Oggi quel che rimane del monastero è un rudere ricoperto di vegetazione fra i boschi[4].

Nel 1060 l'imperatore Enrico IV concede al vescovo Adelmano di Parenzo la giurisdizione dell'abbazia di San Michele Sottoterra e da questa data il monastero perderà la sua indipendenza pur conservando ampia autonomia, ed il feudo monastico entrerà nei possedimenti ecclesiastici della Diocesi di Parenzo. Dopo il 1077 il vescovo di Parenzo donò Visignano e Visinada a Enrico di Eppenstein, marchese d'Istria.

Risale al 1203 il primo richiamo di Visignano nelle fonti scritte; il paese è inserito nell'atto di ricognizione dei confini delle cosiddette “terre di S. Mauro”, nome che identificava il territorio di Parenzo, dal nome del vescovo San Mauro di Parenzo (V secolo); l'atto di ricognizione era stato disposto dal Patriarca di Aquileia Volchero, marchese d'Istria.[5] Allo stesso periodo risale il passaggio di Visignano dal territorio di Parenzo a quello di Montona; nei secoli successivi fu così amministrata da nobili di Montona. La chiesa di Visignano fu sottoposta alla giurisdizione ecclesiastica della chiesa di Montona, ma restava la sua sottoposizione alla Diocesi di Parenzo. Nel 1261 il vescovo Ottone di Parenzo investe l'abate Borgogna del monastero di San Michele Sottoterra del monastero e della chiesa di San Dionisio presso Montona con tutte le sue dipendenze.

Montona, con Visignano, appartenne dal 1278 al 1797 alla Repubblica di Venezia. Risalgono la periodo veneziano numerose opere architettoniche del paese. Nel corso del tempo sorsero numerosi conflitti fra le amministrazioni per la determinazione dei confini. Nel 1297 Natichero, abate di San Michele Sottoterra, giudice delegato da Papa Bonifacio VIII, dichiara contumace e decaduto dal suo feudo Almerico di Montona, signore di Visignano e vassallo del vescovo di Parenzo. Il 2 giugno 1304 il patriarca di Aquileia Raimondo della Torre cita il vescovo di Parenzo Bonifacio a giustificare la ingiusta privazione dell'abbazia di San Michele Sottoterra da lui pronunziata contro Fra Rizzardo che rimane al suo posto. Il 12 giugno sempre del 1304 il popolo si oppone all'elezione del Conte di Gorizia, proposta dal doge di Venezia, quale avvocato dell'abbazia di San Michele Sottoterra; Fra Rizzardo è ancora abate del monastero di San Michele. Il 29 giugno il patriarca di Aquileia Raimondo cita a comparire Varnero (o Valtero) l'intruso abate del Monastero di San Michele nominato dal vescovo Bonifacio in sostituzione del precedente ancora in carica, violando l'antica e ferrea disposizione imperiale della nomina monastica. Nel 1320 esse ebbero soluzione con un incontro tra il Capitano del Pasenatico di S. Lorenzo e i podestà di Parenzo e di Cittanova. Nel 1376, a causa dei conflitti di confine tra i Parenzo e Montona, Visignano fu teatro di violenze. Nel 1475 si addivenne ad un accordo, il cui testo fu affisso nella Chiesa di S. Quirico a Visignano. Il territorio fu abitato da popolazioni provenienti dalla Venezia Giulia e tra il XVI e il XVII secolo giunsero famiglie contadine provenienti dalla Dalmazia e da altre zone in fuga dalle conquiste ottomane.

Alla caduta della Repubblica di Venezia, nel 1797 Visignano passò sotto la dominazione austriaca e poi della Francia napoleonica (1806 – 1814), all'interno delle Province illiriche; in questo periodo il territorio di Visignano fu staccato da Montona ed aggregato al comune di Visinada. Col Congresso di Vienna Visignano, con l'Istria, tornò sotto l'Austria. In questo periodo Visignano divenne un comune autonomo (1849), cui furono aggregati i comuni di Montelino/S. Vitale (1851), Mondellebotte e San Giovanni della Cisterna (1864). Il Comune rientrava nel distretto giudiziario di Montona e nel distretto politico di Parenzo.[6] Nel 1895 sorse nel paese una società di mutuo soccorso.[7]

Al termine della prima guerra mondiale dopo il trattato di Rapallo passò al regno d'Italia. Con decreto ministeriale 28 novembre 1924 il suo nome fu mutato in Visignano d'Istria.[8]

Al termine della seconda guerra mondiale passò alla Croazia nella federazionejugoslava. Come in diverse altre località dell'Istria, molti abitanti lasciarono il paese a causa dell'esodo istriano. Nel 1991 Visignano divenne parte della Croazia indipendente.


Società



La presenza autoctona di italiani


Lo stesso argomento in dettaglio: Esodo giuliano dalmata, Italiani di Croazia e Unione Italiana.

È presente una comunità di italiani autoctoni che rappresentano una minoranza residuale di quelle popolazioni italiane che abitarono per secoli la penisola dell'Istria e le coste e le isole del Quarnaro e della Dalmazia, territori che appartennero alla Repubblica di Venezia. La presenza degli italiani a Visignano è drasticamente diminuita in seguito all'esodo giuliano dalmata, che avvenne dopo la seconda guerra mondiale e che fu anche cagionato dai "massacri delle foibe".

Secondo il censimento del 1880, Visignano era un comune a maggioranza italiana (oltre il 60% della popolazione era italiana).[9] Il comune è bilingue, croato e italiano. Come in molti altri comuni dell'interno dell'Istria la popolazione di Visignano da diversi anni tende a spostarsi sulla costa. Nonostante l'esodo di gran parte della popolazione autoctona di lingua italiana, durante e dopo la seconda guerra mondiale, è presente nel comune una comunità italiana, pari al 5,98% della popolazione (censimento del 2011) che costituiscono la locale Comunità degli Italiani di Visignano "Dott. Silvio Fortuna". Il sodalizio aderisce all'Unione Italiana.


Lingue e dialetti


 %Ripartizione linguistica (gruppi principali)[10]
89,44%madrelingua croata
8,78%madrelingua italiana
 %Ripartizione linguistica (gruppi principali)[11]
91,73%madrelingua croata
5,98%madrelingua italiana

Monumenti e luoghi d'interesse



Località


Mondellebotte (Bačva): chiesa di San Giacomo (XII secolo)
Mondellebotte (Bačva): chiesa di San Giacomo (XII secolo)

Il comune di Visignano è diviso in 46 insediamenti (naselja):

  • Ansicci (Anžići)
  • Argentina (Srebrnići)
  • Baratto (Barat)
  • Barici (Barići)
  • Benzani (Benčani)
  • Brosquari (Broskvari)
  • Bueri (Bujarići)
  • Cerion (Cerion)
  • Civitani (Cvitani)
  • Colombera (Kolumbera)
  • Corazza (Vejaki)
  • Corlevi (Korlevići)
  • Cossutti (Košutići)
  • Curiavici (Kurjavići)
  • Declevi (Deklevi)
  • Decli (Diklići)
  • Fabaz (Fabci)
  • Farini (Farini)
  • Gambetti (Gambetići)
  • Gracchi (Bucalovići)
  • Legovi (Legovići)
  • Maicussi (Majkusi)
  • Milanesi (Milanezi)
  • Milessi (Kočići)
  • Mondellebotte (Bačva)
  • Prazzari (Prašćari)
  • Percati (Prhati)
  • Persurici (Pršurići)
  • Radossi di Visignano (Radoši kod Višnjana)
  • Radovani (Radovani)
  • Raffaelli (Rafaeli)
  • Rappavel (Rapavel)
  • Sinosi (Sinožići)
  • Smolizzi (Smolići)
  • Sterpazzi (Strpačići)
  • San Giovanni (Sveti Ivan)
  • San Marco (Markovac)
  • Senandraghi (Ženodraga)*
  • Stuti (Štuti)
  • Vascotti (Baškoti)
  • Verchiani (Vrhjani)
  • Visignano o Visignano d'Istria (Višnjan), sede comunale
  • Vrani di Visignano (Vranići kod Višnjana)
  • Zicori (Žikovići)
  • Zori (Zoričići)
  • Zusi (Žužići)

Clima


Visignano[16] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 6,88,011,115,119,623,326,225,822,217,512,08,67,815,325,117,216,3
T. min. media (°C) 2,42,74,98,112,315,918,618,415,411,56,73,93,08,417,611,210,1
Precipitazioni (mm) 8072758981856990110103123942462452443361 071

Economia


Gran parte dell'economia è basata sull'agricoltura (olio e vino). Visignano è anche conosciuta per essere uno degli ultimi luoghi dove viene allevato ancora il Boscarin, un bovino autoctono dell'Istria. Gran parte della popolazione lavora sulla costa.


Cultura


È sede dell'Osservatorio di Visignano, con un'intensa attività scientifica.

Sede della “Comunità degli Italiani” dal 1947 al 1953, anno in cui fu soppressa dalle autorità jugoslave nell'ambito dei programmi di slavizzazione. Con l'indipendenza della Croazia la Comunità è stata riaperta nel 1992[17]; la nuova sede è stata inaugurata nel 2013[18]. Dal 1953 esiste una Comunità di Visignano d'Istria in esilio.[19][20]


Istruzione



Note


  1. Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
  2. Rino Cigui, I Benedettini nella Venezia Giulia di Antonio Alisi, Atti, vol. XXXVII, 2007, pp. 457-458
  3. Fulvio Colombo,Note di storia altomedievale istriana. I due diplomi imperiali di Ludovico II a favore del monastero di S. Michele in Diliano, Atti, vol. XXVI, 1996, pp. 313-330
  4. Storia dell'abbazia di San Michele Sottoterra - Portale comunale di Visignano
  5. Codice Diplomatico Istriano - volume II
  6. Dario Alberi, Istria. Storia, arte, cultura, Edizioni Lint, Trieste, 1997, pag. 1218 ss. ISBN 88-8190-015-7
  7. Enzo Giuricin, Socialismo istriano e questione nazionale, Quaderni del "Centro Ricerche Storiche di Rovigno", vol. XXI, 2010, p. 82 (PDF), su crsrv.org. URL consultato il 2 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2014).
  8. Decreto del Ministro dell'Interno recante ”Cambiamento dei nomi del Comune, della stazione ferroviaria e dell'ufficio postale di Visignano in <<Visignano d'Istria>>”, in “Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia”, p. I, n. 17 del 22 gennaio 1925
  9. La fonte di tutti i dati statistici è G.Perselli, I censimenti della popolazione dell‘Istria, con Fiume e Trieste, e di alcune città della Dalmazia tra il 1850 e il 1936, Unione Italiana Fiume-Università Popolare di Trieste, Trieste-Rovigno 1993
  10. Censimento Croazia 2001
  11. Censimento Croazia 2011
  12. Roberto Palisca, Visignano, un piccolo museo a cielo aperto circondato da verdi e fertili campagne, “La Voce del Popolo”, 21 aprile 2012, pag. 18 ss.
  13. Višnja Bralić - Nina Kudiš Burić, Istria pittorica. Dipinti dal XV al XVIII secolo. Diocesi Parenzo – Pola (Collana degli atti del Centro Ricerche Storiche di Rovigno), Unione Italiana – Università popolare di Trieste, Trieste 2005, 406 ss. (PDF), su crsrv.org. URL consultato il 2 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2014).
  14. Ministero della Pubblica Istruzione, Elenco degli edifici monumentali e degli oggetti d'arte di Trieste, Istria e Fiume, Calzone, Roma, 1918, 62 (PDF), su biblio1.ve.ismar.cnr.it. URL consultato il 6 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2014).
  15. (HR) Na višnjanskom trgu na dan proljetnog ekvinocija postavljena velika i impresivna ekvatorijalna sunčana ura, in www.glasistre.hr, 23 marzo 2007
  16. https://it.climate-data.org/location/228169/
  17. Comunità degli Italiani di Visignano Archiviato il 22 giugno 2014 in Internet Archive.
  18. A Visignano la nuova “casa” della comunità italiana, “Il Piccolo”, 23 settembre 2013
  19. Associazione delle Comunità istriane, su associazionedellecomunitaistriane.it. URL consultato il 6 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2014).
  20. Sito della Comunità in esilio
  21. (HR) http://www.os-jsurana-visnjan.skole.hr Archiviato il 10 febbraio 2019 in Internet Archive.
  22. (HR) http://www.ss-manero-visnjan.skole.hr/dani_otvorenih_vrata
  23. (HR) http://www.sci.hr
  24. (HR) Copia archiviata, su astro.hr. URL consultato il 6 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2014).

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Croazia
Portale Venezia Giulia e Dalmazia

На других языках


[de] Višnjan

Višnjan (italienisch Visignano) ist eine Stadt und ein Stadtbezirk in der Gespanschaft Istrien, Kroatien. Die Zahl der Einwohner des Stadtbezirkes lag 2011 bei 2274, wobei 694 in Višnjan selbst wohnten.[1]

[en] Višnjan

Višnjan (Italian: Visignano) is a village and municipality in Istria, Croatia. Višnjan is the site of Višnjan Observatory (an astronomical observatory). The observatory is home of several long-running international summer programs for youth in astronomy, archeology, marine biology and other disciplines.

[fr] Višnjan

Višnjan (en italien : Visignano[1]) est un village et une municipalité située dans le comitat d'Istrie, en Croatie. Au recensement de 2001, la municipalité comptait 2 187 habitants, dont 71,74 % de Croates et 9,10 % d'Italiens[2] ; le village seul comptait 625 habitants[3]. C'est une commune bilingue croate/italien[4].
- [it] Visignano

[ru] Вишньян

Вишньян (хорв. Višnjan, итал. Visignano) — община и населённый пункт в Хорватии.



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