Signo[1][2][3] (in italiano anche Sign[4][5] o Signa[6], desueto, in croato Sinj) è una città di 24.832 abitanti della Croazia.
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Signo comune | |
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(HR) Sinj | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 43°42′N 16°38′E |
Altitudine | 326 m s.l.m. |
Superficie | 181 km² |
Abitanti | 24 826 (Censimento 2011) |
Densità | 137,16 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 21230 |
Prefisso | (+385) 21 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | signesi |
Patrono | Madonna Assunta |
Giorno festivo | 15 agosto |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Si trova nell'entroterra dalmata (Zagora) e dista circa 35 km da Spalato.
La città dalmata fu conquistata dai turchi nel 1524 e ne mantennero il dominio fino al 1686, quando entrò a far parte della Repubblica di Venezia. La città si sviluppò intorno a un'antica fortezza tenuta dagli ottomani dal XVI fino alla fine del XVII secolo e al monastero francescano con la chiesa della Madonna di Signo (Gospa Sinjska), storico luogo di pellegrinaggio. Nel 1715 l'ultimo assedio turco fu respinto.
Dopo il Congresso di Vienna del 1815 fino al 1918, Signo fece parte dell'Impero austriaco e in seguito fu annessa al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, poi stato federato della Jugoslavia, per poi passare alla Croazia indipendente nel 1991. Il solo nome italiano era usato prima del 1867.
Secondo il censimento ufficiale croato del 2011 il comune di Signo conta 24.826 abitanti. Il 98,88% è costituito da croati e lo 0,46% da serbi. Pochissimi gli abitanti delle altre etnie[7].
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Esodo giuliano dalmata, Italiani di Croazia e Dalmati italiani. |
Vi fu in passato una presenza storica di italiani autoctoni che abitarono per secoli, la penisola dell'Istria e le coste e le isole del Quarnaro e della Dalmazia, territori che furono della Repubblica di Venezia. La presenza degli italiani a Signo è quasi scomparsa in seguito agli esodi che hanno seguito la prima e la seconda guerra mondiale.
La città, con una lunga storia veneziana, aveva sempre ospitato dei nuclei italiani, costituiti soprattutto da famiglie di ex funzionari della Repubblica di Venezia. Membro illustre della comunità italiana fu Giovanni Lovrich, nato nel XVIII secolo, scrittore, che tra le altre cose, lasciò uno scritto Osservazioni sul viaggio in Dalmazia di Alberto Fortis.
Nella seconda metà dell'Ottocento, si scatenarono anche qui le prime lotte di piazza tra i nazionalisti croati e i simpatizzanti italiani (capitanati dalla famiglia Lorenzi). Altri personaggi filo-italiani furono Girolamo Italo Boxich e Luigi Lapenna, entrambi del Partito Autonomista. Nella tornata elettorale del 1911, gli italiani di Signo mancarono del tutto nei seggi elettorali.
Giuseppe Modrich nel suo diario di viaggio di fine ottocento, quando si recò a visitare la cittadina di Signo, restò colpito dal fatto che i suoi abitanti parlavano l'italiano di frequente, soprattutto nelle conversazioni quotidiane e informali[8].
La località è nota in tutta la regione per il suo santuario mariano con l'annesso convento francescano intitolato alla Madonna di Signo. La Madonna Assunta è patrona della città. Il collegio del convento francescano è conosciuto come la prima istituzione scolastica ad avere introdotto la lingua croata come lingua d'istruzione nel 1854.
Ogni anno a Signo si tiene una famosa giostra (Sinjska Alka) in ricordo della vittoria sui turchi nel 1715 ed in ringraziamento per la Madonna, che tradizionalmente si considera aver salvato la città dall'invasione dell'esercito turco[9]. Nel 2018, l’appassionato di storia militare Dan Morel Danilovičh e l’artista Michele Nardo hanno pubblicato un fumetto storico dedicato alla resistenza di Sinj ai turchi: La fortezza. Signa 1715[10].
Il comune di Signo è suddiviso in 14 frazioni (naselja)[11] di seguito elencate. Tra parentesi il toponimo in lingua italiana, generalmente desueto.
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