Torredembarra, normalmente chiamata La Torre dai suoi abitanti, è un comune spagnolo di circa 15.000 abitanti appartenente alla comunità autonoma della Catalogna e alla comarca del Tarragonès. La città, situata a 13 km da Tarragona e a circa 80 da Barcellona è divenuta, a partire dagli anni sessanta del Novecento, una delle più vivaci stazioni balneari della Costa Daurada. La bellezza delle sue spiagge e un clima particolarmente benigno alimentano infatti, soprattutto nei mesi estivi, un consistente flusso turistico proveniente sia dalla Spagna che dal resto d'Europa.
Torredembarra comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Comunità autonoma | ![]() |
Provincia | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 41°08′44.4″N 1°23′44.42″E |
Altitudine | 15 m s.l.m. |
Superficie | 8,7 km² |
Abitanti | 15 461[1] (2011) |
Densità | 1 777,13 ab./km² |
Comuni confinanti | Altafulla, Creixell, La Pobla de Montornès |
Altre informazioni | |
Lingue | castigliano (spagnolo) e catalano, entrambe ufficiali |
Cod. postale | 43... |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice INE | 43153 |
Targa | T |
Nome abitanti | Torrenc(s) |
Patrono | S. Rosalia di Palermo |
Comarca | Tarragonès |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
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Il comune di Torredembarra si estende sulla riva sinistra del torrente Gaià ed è in massima parte pianeggiante. Il centro cittadino è situato su un leggero declivo a circa un chilometro dalla linea costiera mediterranea e si è saldato, negli ultimi decenni, con il vecchio nucleo marinaro (la Marina de Torredembarra), sviluppatosi intensamente, grazie al turismo, a partire dagli anni sessanta del Novecento. Il litorale si estende per oltre cinque chilometri, è generalmente sabbioso e presenta, nella sua parte più orientale, un ecosistema naturale protetto, Els Muntanyans-Gorg. Tale spazio, condiviso con il vicino comune di Creixell, ha un grande valore ambientale ed è contraddistinto da dune, stagni con acque salmastre e dolci, piante grasse e una fauna di tipo ittico e avicolo particolarmente ricca.
Torredembarra gode di un clima tipicamente mediterraneo, con estati calde, ma non torride, ed inverni miti. La temperatura media annua è di poco superiore ai 17 °C, con una media del mese più freddo, gennaio, di 10 °C e una media del mese più caldo, agosto, di 25,5 °C. Le gelate, piuttosto rare (mediamente comprese fra i 2 e i 3 giorni all'anno), sono concentrate nei mesi invernali. Le precipitazioni (560 mm annuali in media), sono più abbondanti in primavera e in autunno e rivestono talvolta carattere torrenziale. Quest'ultimo fenomeno può prodursi nel periodo compreso fra la fine d'agosto e la prima metà di novembre ed è conosciuto sulla costa mediterranea spagnola come gota fria. La neve è generalmente assente in inverno e, nelle sue contate apparizioni (anche a distanza di molti anni), si presenta per lo più sotto forma di nevischio.
Mese | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Anno |
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Tp md mx (°C)[2] | 14,7 | 15,7 | 17,3 | 18,6 | 22,1 | 26,3 | 28,8 | 29,4 | 26,6 | 22,8 | 18,3 | 15,1 | 21,3 |
Tp md (°C)[3] | 10,0 | 11,2 | 12,8 | 14,9 | 18,0 | 22,3 | 25,0 | 25,5 | 22,4 | 18,5 | 13,6 | 10,6 | 17,1 |
Tp md mn (°C)[4] | 5,7 | 6,9 | 8,5 | 10,7 | 13,8 | 18,0 | 21,1 | 21,3 | 18,2 | 14,3 | 9,4 | 6,4 | 12,9 |
Pr md (mm)[5] | 39,0 | 19,9 | 58,5 | 60,2 | 72,0 | 18,0 | 9,1 | 69,0 | 35,6 | 88,3 | 30,0 | 60,8 | 560,4 |
Gg. di pioggia[6] | 8 | 7 | 7 | 10 | 8 | 5 | 2 | 4 | 6 | 9 | 7 | 8 | 82 |
Pur essendo la zona già abitata nell'antichità, come ha dimostrato il rinvenimento di una villa di epoca romana nel settotre di Els Munts, fu solo in età medievale (attorno all'anno 1000) che si costituì il primo nucleo urbano, Clarà, nell'ambito territoriale dell'attuale Comune. La nascita di Torredembarra, a meno di due chilometri da Clarà (che oggi si configura come un quartiere residenziale del capoluogo comunale), è successiva (XII secolo) e il suo sviluppo non dovette procedere speditamente, se solo nel 1235 l'Arcivescovo di Tarragona le conferì dignità di parrocchia. Fra i primi signori di Torredembarra segnaliamo gli Olzinelles (XIV secolo) e, a partire dal 1391, gli Icart (o Icard) che mantennero il possesso del paese fino agli anni sessanta del Seicento. Nel 1663, a seguito dell'estinzione di tale famiglia, Torredembarra fu ceduta ai conti di Santa Coloma de Queralt.
Il 16 luglio 1713, durante la guerra di successione spagnola, ebbe luogo alle porte della città un fatto d'arme noto anche come la "battaglia di Torredembarra". Un contingente di volontari catalani filo-asburgici (1200 circa), vennero decimati da un distaccamento dell'esercito borbonico, meglio armato ed equipaggiato. Ancor oggi il sacrificio di tante giovani vite viene commemorato dalla cittadinanza.
Per oltre un secolo e mezzo, e cioè dalla fine del XVIII secolo fino alla metà del Novecento, Torredembarra ha avuto una popolazione stazionaria, compresa fra i 1.800 e i 2.800 abitanti circa. Fu solo negli anni sessanta del secolo scorso che la città iniziò a svilupparsi rapidamente, sia sotto il profilo economico che demografico, grazie soprattutto al turismo e ad alcune attività industriali (in particolare la costruzione), commerciali e di servizi ad esso legate. Torredembarra ha da allora quintuplicato la propria popolazione, passando in un cinquantennio dai 3.000 abitanti scarsi del 1960 agli oltre 15.000 attuali (2011). Una parte significativa dei residenti è straniera o di origine straniera (20,8% di nati all'estero sul totale nel 2011)
Torredembarra
L'economia del territorio si basa in massima parte sul turismo e sul suo indotto (industria della costruzione e servizi vari). Torredembarra iniziò ad imporsi come stazione balneare fin dai primi anni del Novecento, ma fu solo a partire dagli anni sessanta del secolo scorso che i flussi turistici acquistarono un carattere massiccio. Tali flussi si consolidarono nei decenni seguenti e la cittadina conobbe un poderoso sviluppo economico: vennero edificate molte seconde case, alberghi, ristoranti e locali di ogni tipo. Nel 2008 il settore terziario (comprendente anche e soprattutto il turismo), contribuiva alla formazione del reddito nella misura di oltre il 77%, seguiva la costruzione, con il 18,3% e l'industria, con un modesto 3,9%. L'agricoltura, che fino agli anni quaranta del Novecento costituiva la prima fonte di reddito, riusciva ad assicurare, sempre nel 2008, un insignificante 0,8% sul totale[7].
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