Sella del Bivio[1][2][3][4], già Sella[5] (in sloveno: Selo[6]) è un paese della Slovenia, frazione del comune di Aidùssina.
Sella del Bivio insediamento | |
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(SL) Selo (pri Ajdovščini/na Vipavskem) | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione statistica | Goriziano |
Comune | Aidussina (comune) |
Territorio | |
Coordinate | 45°53′36.6″N 13°47′24.72″E |
Altitudine | 153,3 m s.l.m. |
Superficie | 3,98 km² |
Abitanti | 376 (2002) |
Densità | 94,47 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 5262 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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La località, che si trova a 153,3 metri s.l.m. ed a 13,3 kilometri dal confine italiano, è situata al centro della Valle del Vipacco, dove la strada che va verso Montespino (Dornberk) e San Pietro di Gorizia (Šempeter pri Gorici) si distacca dalla strada statale Aidussina – Nova Gorica.
L'insediamento (naselje) è formato da più agglomerati: Centro (Britih), Bàrcola (Barkula), Mandria (Mandrija), Nagorizia (Na vasi/Na gorici ), Bàuz (Bauč), Conz Superiore (Gornji konc), Guno e Colle de Maiti ( Maitov hrib ).
Attraverso il paese in passato passava la strada romana che collegava Aquileia a Siscia, come gli scavi effettuati dallo storico Simon Rutar nel 1865 ebbero modo di evidenziare.
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, e la parentesi del Regno ostrogoto, a seguito della Guerra gotica (553) promossa dall'imperatore Giustiniano I entrò a far parte dei domini bizantini. La calata, nel 568, attraverso la Valle del Vipacco nell'Italia settentrionale dei Longobardi, seguiti poi da popolazioni slave, fece sì che il confine tra l'Istria bizantina e il Regno longobardo fosse fissato su una linea che da Sistiana[7] passasse proprio per Sella del Bivio[8].
Annientati i Longobardi, Carlo Magno, re dei Franchi, nel 788 occupò anche l'Istria bizantina inglobandola nel Regnum Italiae; nell'803 venne istituita la Marchia Austriae et Italiae che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria. Nell'828 l'imperatore Ludovico divise la Marca Orientale (o del Friuli) in quattro contee: Verona, Friuli, Carniola e Istria (comprendente il Carso e parte della Carniola interna); in seguito al Trattato di Verdun, nell'843, le contee di Istria e Friuli (conglobate nella “Marca d'Aquileia”) entrarono a far parte del Regnum Italicum[9] poi, nel 951, della Marca di Verona e Aquileia; dopo un'iniziale sottomissione al Ducato di Baviera dal 952, nel 976 passò al Ducato di Carinzia appena costituito dall'imperatore Ottone II.
Nel 1077 passò al Principato ecclesiastico di Aquileia e poi ai Conti di Gorizia, in quanto "advocati" del patriarca, che acquisirono gradualmente una larga parte di tali territori, frazionati in feudi minori fra i loro ministeriali, i veri e propri strumenti di governo comitale sul Carso[10] e la vicina Istria[11].
Nel 1500, morto Leonardo di Gorizia, Sella del Bivio e il resto della Contea di Gorizia, passando alla Casa d’Asburgo, entrò nella Contea di Gorizia e Gradisca[12].
Con il trattato di Schönbrunn (1809) entrò a far parte delle Province Illiriche.
Col Congresso di Vienna nel 1815 rientrò in mano austriaca nel Regno d'Illiria come comune autonomo[13]; passò in seguito sotto il profilo amministrativo al Litorale austriaco nel 1849 come frazione del comune di Cernizza[6].
Dopo la prima guerra mondiale, fu frazione del comune autonomo di Cernizza Goriziana della Provincia del Friuli[4] per poi passare, nel 1927, alla ricostituita Provincia di Gorizia[14] rimanendo nel medesimo comune.
Fu soggetta alla Zona d'operazioni del Litorale adriatico (OZAK) tra il settembre 1943 e il 1945; passò poi alla Jugoslavia e quindi alla Slovenia.
Soven (Sovin), 181 m s.l.m.[15]
fiume Vipacco (Vipava), torrente Vertovino (Vrtovinšček)
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