Dorimbergo[1][2], o Montespino[3][4], (in slovenoDornberk, in friulanoDorimberc, in tedescoDornberg[5]) è una frazione e un ente locale sloveno dall'omonimo nome situato nel comune di Nova Gorica[6], composto dalle frazioni(naselja): Berdo (in sloveno Brdo), Budihni, Draga, Potocce di Montespino (in sloveno Potok pri Dornberku), Salozze (in sloveno Zalošče), Sasseto (in sloveno Saksid) e Tabor di Montespino (in sloveno Tabor).
La località è situata a 13,7km a sud-est del capoluogo comunale e a 12,7km dall'Italia, lungo la sponda sinistra del fiume Vipacco poco a nord con la confluenza di questo con il torrente Branizza.
La chiesa parrocchiale è dedicata a San Daniele e dipende dalla diocesi di Capodistria.[7]
Nella zona viene prodotto vino e frutta (pesche, albicocche, pere).
Storia
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, e la parentesi del Regno ostrogoto, i Longobardi si insediarono nel suo territorio, seguiti poi attorno al VI secolo da popolazioni slave. Fu così che tutto il suo territorio entrò a far parte del Ducato del Friuli. Alla caduta del Regno longobardo subentrarono quindi i Franchi; nell'887 Arnolfo, Re dei Franchi orientali, istituì la marca di Carniola; tra il 952 e il 957 il Patriarcato di Aquileia (assieme a Istria, Carinzia e Carniola) passò sotto l'autorità del Duca di Baviera e poi nel 976 nel Ducato di Carinzia appena costituito dall'imperatore Ottone II.
Nel 1077 passò al Principato ecclesiastico di Aquileia e poi ai Conti di Gorizia, in quanto "advocati" del patriarca, che acquisirono gradualmente una larga parte di tali territori, frazionati in feudi minori fra i loro ministeriali, i veri e propri strumenti di governo comitale sul Carso[8] e la vicina Istria[9].
Divenne quindi il centro dell'omonima signoria affidata alla famiglia fiorentina dei Rabatta[1].
Nel 1500 passando alla Casa d'Asburgo, entrò quindi nella Contea di Gorizia e Gradisca[10].
Con il trattato di Schönbrunn (1809) entrò a far parte delle Province Illiriche.
Col Congresso di Vienna nel 1815 rientrò in mano austriaca nel Regno d'Illiria; passò in seguito sotto il profilo amministrativo al Litorale austriaco nel 1849 come comune autonomo[5] che comprendeva anche gli insediamenti (naselja) Berdo (Brdo), Budihni, Draga, Potocce di Montespino (Potok pri Dornberku), Salozze (Zalošče), Sasseto (Saksid) e Tabor di Montespino (Tabor) dell'attuale città comune di Nuova Gorizia.
Fu soggetto alla Zona d'operazioni del Litorale adriatico (OZAK) tra il settembre 1943 e il maggio 1945 e tra il maggio 1945 e il 1947, trovandosi a ovest della Linea Morgan, fece parte della Zona A della Venezia Giulia sotto il controllo Britannico-Americano del Governo Militare Alleato (AMG); passò alla Yugoslavia e quindi alla Slovenia.
La parrocchiale di San Daniele a Dornberk
Il campanile della parrocchiale di San Daniele a Dornberk
La chiesa di San Lorenzo a Zalošče
Il campanile della chiesa di San Lorenzo a Zalošče
Citazione dalla Udine illustrata , parte I, di Giovanni Capidogli (1665): «La Famiglia da Rabatta è di nobiltà isquisita, ed immemorabile; onde fino da Enrico Terzo Re de' Romani fu degnamente presa in sua protezione, confermandole, .. donandole libere tante, e così ampie giurisdizioni nella Toscana, che formavano un considerabile, e non picciolo Stato. Non avendo poi la fortuna con pregresso di tempo per li molti, e vari accidenti di guerra, ripigliati quei beni, che prima le aveva concesso, si ricoverò la suddetta Famiglia nella Repubblica Fiorentina, nella quale fu tenuta, e pregiata delle più nobili, conseguendo in quella tutti li principali maneggi ec. Indi per le fazioni de' Guelfi, e Ghibellini passò nel Friuli, e prese posto in Udine già Quattrocento, e più anni ed avendo più tempo quivi dimorando godendo della Signoria di tre Castella, si condusse finalmente nel Contado di Gorizza, dove poscia ottenne in Feudo il Castello di Dorimbergo con altre giurisdizioni, che oggidì parimenti si conservano nella medesima Famiglia» in: Istoria del Decamerone di Giovanni Boccaccio scritta da Domenico Maria Manni Accademico fiorentino, in Firenze MDCCXXXXII (1742)
S. Rutar, Završniška gospoščina na Krasu, in Izvestjia Muzejska društva za Kranisko, letnik V (1895), pp. 127: si attesta la donazione da parte dell'imperatore Corrado II al patriarca di Aquileia Poppone di tutto il territorio carsico (totam Carsiam) per aver respinto nel 1028 gli ungheresi che erano penetrati nella Carniola
P. Štih., op. cit., pp. 23-24; 78; P. Štih. Il posto dei ministeriali nell'organizzazione e nell'amministrazione dei conti di Gorizia in La contea di Gorizia nel Medioevo, a cura di S. Tavano, Gorizia 2002, p. 95.
rielaborazione G.I.S. con i confini attuali e quelli del Josephinische Landesaufnahme (1763-1787), in Isonzo-Soča n.79/80 – Ottobre/Novembre 2008, pg. 18-22, “La Contea di Gorizia tra vecchi e nuovi confini”, Michele Di Bartolomeo
Archivio di Stato di Gorizia, su archiviodistatogorizia.beniculturali.it. URL consultato il 13 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2010).
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