Tripergole è stato un villaggio medioevale interamente distrutto durante l'eruzione del vulcano Monte Nuovo nel 1538.[2]
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Tripergole frazione | |
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Localizzazione | |
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Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 40°50′06″N 14°05′16.08″E |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[1] |
Cartografia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il villaggio sorgeva su una modesta collina di tufo, sul lago Lucrino, dove erano presenti i resti della villa di Cicerone e delle terme romane,[2] anch'esse distrutte dall'eruzione del Monte Nuovo.
Il luogo era noto per le proprietà curative termali delle sorgenti flegree. Per questo motivo, Carlo II d'Angiò fece costruire un ospedale che dava ospitalità a circa 30 degenti. Inoltre il villaggio ospitava una chiesa, alcune case, delle osterie e un maniero reale per la caccia.[2]
Intorno al 1488 l'architetto fiorentino Giuliano da Sangallo visitò i Campi Flegrei, sostando a Tripergole. Alcuni suoi disegni testimoniano le architetture termali romane presenti nel villaggio.
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