Situata nella valle del torrente Tarugo, a sud-ovest rispetto al capoluogo comunale; il nucleo antico (castello) è situato su uno sperone roccioso.
Storia
Fu un castello a lungo conteso nel medioevo, tra Cagli e Fossombrone, fin dal XIII secolo, per la felice posizione strategica, posta a controllo di una valle che permetteva di aggirare il Monte Paganuccio per arrivare a Cagli, rappresentando così un'alternativa alla Via Flaminia. Quando Fossombrone venne acquisita dal duca Federico da Montefeltro, anche Torricella si trovava sotto il controllo forsempronese[2]. A cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta dello stesso secolo, tornò temporaneamente sotto il controllo malatestiano[3], grazie alla sobillazione della popolazione, da parte di emissari di Sigismondo Pandolfo Malatesta, per aizzare i castelli forsempronesi contro la città e destabilizzare dall'interno il ducato feltresco. Con la definitiva caduta di Sigismondo Pandolfo, il castello tornò sotto il controllo del Ducato di Urbino. La contesa per il castello tra cagliesi e forsempronesi fu temporaneamente sospesa durante il ducato di Federico e Guidobaldo da Montefeltro.
Agli inizi del XVI secolo, Fossombrone assegnò a Torricella una funzione di controllo sui castelli di San Gervasio e Bellaguardia. Nel medesimo secolo riprese anche la contesa con Cagli, risolta definitivamente sul finire del secolo in favore di Fossombrone, quando il castello contava 124 abitanti[4].
Agli inizi del XXI secolo, il castello fu oggetto di un programma di recupero comunale[5], assieme ai privati proprietari delle case, che portò alla riqualificazione degli edifici e degli spazi pubblici.
Monumenti e luoghi d'interesse
Il Tombolino in una foto di Paolo Monti del 1981
Rocca. Aveva un alto valore strategico nel territorio di Fossombrone. Situata sul punto più alto del castello, sull'estremità settentrionale. Attualmente ne restano solo alcuni ruderi, come la base di una torre quadrangolare[1] in pietra calcarea di piccolo taglio, che ricorda nello stile i torrioni settentrionali, eretti in età malatestiana (XIII secolo circa), nella rocca di Fossombrone; il che fa pensare ad un coevo intervento anche su questa fortificazione[2]. Durante il dominio feltresco, pare che non furono apportate modifiche alla struttura. Sono ancora visibili anche piccole porzioni delle mura della rocca.
Chiesa di San Nicolò (XIX secolo). Situata all'estremità meridionale del castello.
Lavatoio. Situato sotto al sito dell'antica rocca, fu eretto agli inizi del XX secolo.
Il Tombolino, con questo nome si indicano i resti di un'antica torre circolare di epoca medievale, legata probabilmente al sistema difensivo del vicino castello. Tra XVIII e XIX secolo, all'edificio fu addossata una casa colonica, e i resti della torre furono trasformati in una colombaia. Negli anni trenta del XX secolo, alla casa colonica fu aggiunto un forno[1].
Infrastrutture e trasporti
La frazione è raggiungibile da Fossombrone tramite la strada provinciale 40.
Note
Volpe-Senigalliesi, 2004, p. 32.
Volpe, 1982, p. 109.
Volpe-Senigalliesi, 2004, p. 30.
Volpe-Senigalliesi, 2004, p. 31.
Volpe-Senigalliesi, 2004, p. 33.
Bibliografia
G. Volpe, Rocche e fortificazioni del Ducato di Urbino (1444 - 1502). L'esperienza martiniana e l'architettura militare di "transizione", Urbino, 1982, pp.109-111.
D. Senigalliesi e G. Volpe, Recuperi per il terzo millennio. Il patrimonio storico-artistico-architettonico nella Provincia di Pesaro e Urbino (L. R. 14 dicembre 1998, n. 43), Modena, Artioli editore, 2004, pp.30-5, ISBN88-7792-093-9.
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