Torre Vado è una frazione di 83 abitanti[1] appartenente al comune di Morciano di Leuca in provincia di Lecce.
Torre Vado frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 39°50′02″N 18°16′27″E |
Altitudine | 23 m s.l.m. |
Abitanti | 83 (2013) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 73040 |
Prefisso | 0833 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | Stella Maris |
Giorno festivo | 11 agosto |
Cartografia | |
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Situata nel basso Salento, a poca distanza da Santa Maria di Leuca, è una rinomata località balneare del litorale ionico salentino. La costa è caratterizzata da basse scogliere. Il centro abitato si è sviluppato intorno al piccolo porto prevalentemente negli ultimi decenni, sulla spinta dell'edilizia turistica.
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La località prende il nome dall'omonima torre di avvistamento. "Vado" deriverebbe dal latino "vadum" (guado), per la costa facilmente accessibile dal mare, o secondo un'altra ipotesi, dallo spagnolo "ovado", ossia luogo dove i pesci depositavano le uova. In una pubblicazione del 1619 (Descrittione del Regno di Napoli) appare però con il nome di "Torre Mattefante".
Torre Vado è una delle numerose torri di avvistamento costiere fatte costruire nel XVI secolo da Carlo V per difendere il territorio salentino dalle invasioni dei pirati Saraceni. La torre di guardia si trova sulla costa a pochi metri dal mare ed è attualmente circondata da alcuni edifici costruiti in epoche più recenti. Per la sua vicinanza con il centro abitato di Salve era stata adibita a torre cavallara, cioè era dotata di un messaggero a cavallo che in caso di pericolo partiva per avvertire i paesi dell'entroterra.
La torre a base circolare si sviluppa su due piani e presenta finestre e feritoie nella parte superiore. È servita da una scala di accesso.
Con il disarmo delle torri costiere, avvenuto intorno al 1846 su disposizione di Ferdinando II Re delle Due Sicilie, la torre è stata adibita a stazione di controllo doganale. Nel 1930 venne acquistata da privati e nel 1935 fu restaurata.
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