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Sesta Inferiore è una piccola frazione del comune di Corniglio, in provincia di Parma, situata a 923 m s. l. m. e dista circa 10 km dal capoluogo.

Sesta Inferiore
frazione
Sesta Inferiore – Veduta
Sesta Inferiore – Veduta
Chiesa di San Rocco
Localizzazione
Stato Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Corniglio
Territorio
Coordinate44°26′10.82″N 10°02′34.37″E
Altitudine923 m s.l.m.
Abitanti23[2]
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Sesta Inferiore

Si trova a circa 60 km da Parma.


Storia


L'origine dell'abitato risale a prima dell'anno 1000: Sesta si trova, infatti, citata ("…et in Sextum") in un documento del 953, con il quale la contessa Leigarda, figlia del conte Vuifredo, donò alla canonica di Parma e al vescovo alcuni suoi beni nel territorio cornigliese. Sesta è nuovamente nominata in documenti del 1327, quando venne acquistata dal vescovo Ugolino Rossi, e alla fine del Quattrocento, in atti che testimoniano la sua dipendenza dal podestà di Corniglio.


Monumenti e luoghi d'interesse



Chiesa di San Rocco


Chiesa di San Rocco
Chiesa di San Rocco

L'attuale chiesa risale probabilmente al XVII secolo. La famiglia Faggi fondò nel 1529 un oratorio utilizzato per il culto fino a quando, nel 1656, Sesta Inferiore si eresse a parrocchia staccandosi dalla vicina frazione di Mossale. Don Giacomo Faggi fu promotore e finanziatore del distacco e della costruzione della nuova chiesa, a patto che la parrocchia fosse assegnata di preferenza ai sacerdoti del suo casato.

La chiesa ha pianta a croce latina ed ha un campanile a vela con due campane tuttora suonate a corda. La facciata è stata restaurata nel 2009 riportando a facciavista la struttura in sasso.

L’interno è stato completamente affrescato nel 1963 dal pittore Walter Madoi: tutta la parete destra è occupata dalla scena della Crocifissione mentre sulla parete sinistra la numerosa folla che assiste è rappresentata dagli abitanti del paese dell’epoca. Nell’abside su uno sfondo nero appare la luce della Risurrezione; in posizione piuttosto nascosta sulla destra si trova il ritratto del vescovo di Parma Evasio Colli e sulla sinistra un autoritratto dell’artista stesso. L'affresco è stato oggetto, dal 2015 al 2018, di un delicato e complesso lavoro di restauro, peraltro parziale poiché riguardante solo la parete destra, che è stata consolidata e pulita da sali e muffe causati dall'umidità, ripristinando così i colori e i cromatismi originali. Nel 2019 e 2020 anche la parete sinistra, la controfacciata ed il soffitto sono state restaurate.

L'altare maggiore, dedicato a san Rocco, fu completamente demolito e ricostruito alla fine degli anni 1960 in base alle indicazioni del Concilio Vaticano II che lo voleva rivolto ai fedeli. Alcune delle pietre che lo componevano vennero riutilizzate per l'attuale altare, mentre altre vennero usate sul sagrato a scopo decorativo.

La cappella laterale destra, un tempo dedicata alla Madonna del Carmelo, fu murata nel 1963 per ampliare la superficie da affrescare; la cappella laterale sinistra, che conteneva in passato un altarino e un quadro dedicati a sant'Antonio da Padova, è oggi occupata da una riproduzione in gesso del monumento La sofferenza, sempre di Walter Madoi, il cui originale in bronzo si trova a San Donato Milanese. Nell’abside si trova un quadro, recentemente restaurato, raffigurante i tre Santi patroni della frazione ovvero san Rocco, sant’Antonio da Padova e la Madonna del Carmelo.

Davanti all'arcata che separa la navata dal presbiterio si trovano il tabernacolo in pietra e le statue di San Rocco e di Sant'Antonio, mentre su un piedistallo infisso nella parte alta dell'arcata stessa è collocata una statua in gesso della Madonna ancora di Walter Madoi. Nel 2020, in occasione della sagra patronale, sono state donate alla chiesa ed inaugurate due nuove statue in pietra, scolpite dal maestro scultore Giovanni Spaggiari e poste davanti all'altare, raffiguranti san Rocco e san'Antonio da Padova.

Nella controfacciata è esposta un’antica campana del 1683 con iscrizioni e bassorilievi raffiguranti San Rocco e lo stemma della famiglia Faggi.

Ogni anno il 16 agosto il patrono san Rocco viene festeggiato con una solenne funzione e una processione, spesso seguite da manifestazioni conviviali e folkloristiche.


Fontana rotonda


La fontana si trova in una panoramica piazzetta con vista su alcune delle più alte cime dell'Appennino (Monte Marmagna, Monte Orsaro, Monte Aquila) ed è costruita in arenaria. È un pregevole manufatto composto di una vasca circolare del diametro di circa 3 m al centro della quale sorge una grande colonna, sempre in pietra, da cui sgorgano quattro getti d’acqua provenienti da una sorgente sopra al paese. L'acqua viene convogliata dalla fontana al sottostante lavatoio, una grande vasca rettangolare in pietra oggi bisognosa di restauri e fino a pochi anni fa utilizzata per il lavaggio del bucato.


Antico ponte sul Parma


Il ponte, che secondo testimonianze orali degli abitanti era ancora in uso nei primissimi anni del XX secolo, collegava in passato Sesta Inferiore con i castagneti di Bosco e fu costruito pochi metri a valle della confluenza dei due rami del torrente Parma.

Il ponte, oggi in rovina e non più transitabile, è costruito in grandi blocchi di arenaria e presenta un'unica lunga arcata che scavalca il torrente.[3]


Affreschi esterni e "Museo all'aperto"


Madoi - Museo all'aperto
Madoi - Museo all'aperto

Negli anni 1960 e 1970 Walter Madoi realizzò, sui muri esterni di molte case del borgo, una quarantina di affreschi raffiguranti personaggi del posto e alcune celebrità dell'epoca (Sophia Loren, Vittorio Gassman, Gino Cervi, Scilla Gabel, Elsa Martinelli, Soraya). Molti dei dipinti esterni sono scomparsi o versano in cattive condizioni, nonostante gli interventi di restauro che si sono susseguiti negli anni.

Nel 2010 il Parco dei Cento Laghi ha realizzato all'interno del paese un percorso attrezzato ("Madoi - Museo all'aperto"), con un pannello esplicativo e fotografico per ogni affresco (anche quelli oggi perduti) nella sua posizione originaria.


Note


  1. La Frazione di Sesta Inferiore, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 12 gennaio 2018.
  2. [1]
  3. Lorenzo Molossi, Dizionario topografico, 1832: "...il Parma con assordante fragore si infrange fra massi e scorre spumante e precipitosissimo sotto un ponte di pietra di un sol arco acuminato, stretto e senza sponde, da dove guardando l’acqua, vacilla la mente”.

Bibliografia



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