Scaparone (Scaparon in piemontese), nota anche come Scaparoni, è una frazione del comune di Alba in Piemonte.
|
La neutralità di questa voce o sezione sull'argomento Piemonte è stata messa in dubbio.
|
|
Questa voce o sezione sull'argomento centri abitati del Piemonte non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.
|
Scaparone frazione | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Cuneo |
Comune | Alba (Italia) |
Territorio | |
Coordinate | 44°43′N 8°05′E |
Abitanti | 200 |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 12051 |
Prefisso | 0173 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | san Rocco |
Giorno festivo | 16 agosto |
Cartografia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Insieme alle frazioni Biglini e Mussotto, Scaparone fa parte del territorio del comune di Alba posto ad ovest del fiume Tanaro, nell'area del Roero.
Per via della sua posizione rispetto al fiume, Scaparone ha visto uno sviluppo diverso rispetto a quello delle altre frazioni. Il suo territorio è diviso tra i possedimenti della famiglia Roero o Rotari, il vescovo di Alba e la città di Alba.
Il primo insediamento riconosciuto pare essere l'Abbazia di Santa Maria de' Ulmis (l'attuale Cascina Cà daj Olm) risalente al XII secolo. Si trattava di un priorato di monache cistercensi dipendente dalla diocesi di Asti. Il priorato fu chiuso alla fine del 1400, ed il convento annesso alla Diocesi di Alba. Nei documenti recentemente ritrovati, e di proprietà della storica famiglia Scaparone, è fatto chiaro cenno del "feudo di Santa Maria" come riconoscimento dei possedimenti di tale famiglia. Fu questa famiglia Scaparone dal 1400 in poi ad occuparsi della gestione "sociale" della frazione, dove si costruì la chiesa parrocchiale e la scuola elementare.
Scaparone conta 200 abitanti. La chiesa parrocchiale, recentemente restaurata e dotata di un organo a canne, costituisce, insieme al circolo Acli, il centro di aggregazione principale degli abitanti.
La festa patronale si celebra il giorno di San Rocco, santo patrono, e si estende per tutta la settimana di Ferragosto.
Oltre alle grandi coltivazioni di frutta e di uva, in particolare la Barbera d'Alba, la particolarità economica della frazione fu, fino agli anni sessanta, la produzione del "gesso", estratto dalla famose cave poste nella zona della Valle dei Magliano. Il gesso estratto delle cave veniva cotto in forni a legna, macinato e poi venduto in sacchi. Molte case della zona presentano soffitti realizzati in questo materiale.
Lo spopolamento delle campagne ha ridotto a una decina le aziende agricole presenti sul territorio, che coltivano piante da frutta e in particolare la vite.
Altre attività artigianali, come la lavorazione della nocciola detta tonda gentile delle Langhe e il cemento artistico, costituiscono la principale economia della frazione.
Portale Cuneo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Cuneo |