Sassoleone è una frazione del comune italiano di Casalfiumanese, nella città metropolitana di Bologna, in Emilia-Romagna.
Sassoleone frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°15′43.67″N 11°28′58.3″E |
Altitudine | 440 m s.l.m. |
Abitanti | 239 (2011) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | sassoleonesi |
Patrono | san Prospero |
Cartografia | |
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Situata a pochi chilometri dalle frazioni di Belvedere (Castel del Rio) e Villa Sassonero (Monterenzio), si trova a 440 metri sul livello del mare. Il fiume più vicino è il torrente Sillaro. Il dialetto di Sassoleone è il romagnolo.
L'origine di Sassoleone è datata all'inizio del XI secolo.
Nel Medioevo Sassoleone fu chiamato Castrum Sassilioni, poi Sassigloni, e fece parte della contea di Imola[È esistita?].
Durante la seconda guerra mondiale, Sassoleone, che si trovava a nord della linea Gotica, fu oggetto di angherie da parte dei soldati tedeschi. Durante un'operazione di rappresaglia, ventiquattro sassoleonesi vennero presi dai soldati e fucilati davanti alla vecchia chiesa. Quest'ultima fu poi fatta saltare in aria assieme al campanile e altri edifici.
Davanti al nuovo campanile è presente un cippo che ricorda l'avvenimento; la strada che porta alla chiesa, precedentemente chiamata "via Castello", è stata rinominata "via Martiri della Rappresaglia".
La chiesa di San Prospero è la chiesa parrocchiale di Sassoleone. È situata al centro del paese in via Martiri della Rappresaglia. Eretta in età alto-medievale, è documentata a partire dal 1151, già dipendente dalla pieve di Sant'Andrea. L'originario edificio venne demolito nel 1764 e ricostruito nel 1772 su progetto dell'architetto Cosimo Morelli. In parte distrutta dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, fu ristrutturata alla fine del conflitto, su progetto di G. Romiti.[1]
Si tiene la prima domenica di aprile nella piazza del Leone. Il corpo della celebrazione consiste nella cronoscalata al palo, alla quale possono competere sia adulti che bambini. Altra parte caratteristica è il lancio degli zuccherini: dalle finestre dei palazzi affacciati sulla piazza vengono lanciati centinaia di sacchetti contenenti dei biscotti tipici, chiamati zuccherini o "ramette".[2]
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