Saonara è un comune italiano di 10 531 abitanti[1] della provincia di Padova in Veneto, situato ad est del capoluogo.
Saonara comune | |
---|---|
![]() | |
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Michela Lazzaro (Saonara domani) dal 7-5-2012 |
Territorio | |
Coordinate | 45°22′12.97″N 11°59′02.36″E |
Altitudine | 10 m s.l.m. |
Superficie | 13,54 km² |
Abitanti | 10 531[1] (31-8-2021) |
Densità | 777,77 ab./km² |
Frazioni | Celeseo, Tombelle, Villatora[2] |
Comuni confinanti | Legnaro, Padova, Sant'Angelo di Piove di Sacco, Vigonovo (VE) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 35020 |
Prefisso | 049 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 028085 |
Cod. catastale | I418 |
Targa | PD |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 423 GG[4] |
Nome abitanti | saonaresi |
Patrono | san Martino di Tours |
Giorno festivo | 11 novembre |
Cartografia | |
![]() | |
Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
"Saonara" potrebbe derivare da sapo, ovvero un particolare terreno argilloso dalla consistenza simile al sapone; si tratta di un termine latino mutuato dal germanico attraverso la Gallia, e questo collocherebbe il toponimo in epoca carolingia[5][6]. Altrimenti, si tratterebbe di un fitonimo legato alla Saponaria officinalis, pianta tuttora diffusa nel territorio[5].
Il territorio, fertile e ricco di risorse idriche, nonché prossimo all'antico insediamento di Padova, fu certamente abitato sin dall'epoca preistorica. In epoca romana furono migliorati i collegamenti (tra tutti spicca la via Annia) e venne potenziata l'agricoltura mediante la centuriazione. Di questo periodo restano numerosi reperti, come sepolture, monete, vasellame e un cippo miliare[5].
Dopo le invasioni barbariche, Padova decadde e perse il controllo del suo territorio. Ma già nell'897 Berengario I restituiva la Saccisica, e quindi anche Saonara, al vescovo di Padova Pietro. Il paese è però citato per la prima volta, come Sabonaria, il 9 gennaio del 1080, quando la donazione di Berengario fu confermata al vescovo Olderico[5].
Nei documenti successivi si accenna all'organizzazione religiosa dell'epoca, con la presenza delle cappelle di Saonara e Villatora (dipendenti rispettivamente dalle pievi di Sant'Angelo di Sacco e Santa Maria di Sarmazza) e del monastero delle Muneghette[5].
Dopo la parentesi ezzeliniana, la Saccisica tornò a far parte dei domini di Padova di cui seguì le sorti. Entrò nell'orbita della Serenissima all'inizio del XV secolo, quando fu abbattuta la signoria dei Carraresi[5].
Il periodo veneziano garantì stabilità politica e sviluppo economico, anche se le condizioni della popolazione risultavano sempre miserevoli, periodicamente colpita da catastrofi naturali ed epidemie. L'agricoltura fu monopolizzata dagli esponenti del patriziato che fecero costruire presso le loro proprietà sontuose ville venete[5].
Questa situazione di equilibrio fu sconvolta dalla caduta della Repubblica (1797). Il Veneto subì l'avvicendarsi delle dominazioni francese e austriaca, per divenire definitivamente austriaca dopo l'istituzione del regno Lombardo-Veneto. Durante questo governo si lavorò alle opere di bonifica che risolsero il problema delle frequenti alluvioni e inondazioni[5].
Della storia più recente si ricorda l'eccidio di quarantaquattro civili, tra cui un bambino di quattro anni, perpetrato da soldati tedeschi in ritirata il 28 aprile 1945[5].
Nel secondo dopoguerra Saonara, da centro prettamente agricolo, ha subito un forte sviluppo industriale gravitante attorno a Padova[5].
Lo stemma comunale è stato concesso con regio decreto dell'8 aprile 1840.[7]
«D'azzurro, alla fascia di rosso, caricata di tre gigli d'oro, accompagnata in capo da un albero frondoso al naturale, nascente dalla fascia, ed in punta da un rastrello al naturale, posto in sbarra. Ornamenti esteriori da Comune.» |
Il gonfalone è un drappo di azzurro
![]() | Medaglia d'argento al merito civile |
«Piccolo centro del padovano, durante le tragiche giornate della Guerra di Liberazione, subì una delle più feroci rappresaglie da parte delle truppe naziste, che rastrellarono quarantaquattro suoi concittadini, tra cui uomini anziani e bambini, massacrandoli brutalmente a raffiche di mitra. Ammirevole esempio di coraggio, di spirito di libertà e di amor patrio» — Saonara (PD), 28 aprile 1945 |
A Saonara sorge villa Valmarana, nota per lo straordinario giardino romantico progettato da Giuseppe Jappelli nel 1816.
Abitanti censiti[13]
È consolidata una grande attività florovivaistica che caratterizza in modo esclusivo tutto il territorio di Saonara e limitrofo. Da alcuni anni esiste una manifestazione fieristica per promuovere l'attività del settore florovivaistico, denominata Festa di Primavera, durante la quale alcuni vivaisti riproducono nelle piazze del paese veri e propri giardini, con terra di riporto, erba, fiori e piante.
Celeseo ha una curiosa situazione amministrativa. Il territorio della frazione di Celeseo è suddiviso in tre comuni: Vigonovo, Saonara, Sant'Angelo di Piove di Sacco. La chiesa (Presentazione della B.V. Maria) della parrocchia di Celeseo (1 620 abitanti) è nel territorio di Sant'Angelo di Piove di Sacco.
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 244728263 · SBN PARL000063 · GND (DE) 4505900-7 |
---|
![]() |