Possedimento antico degli arcivescovi di Ravenna, dal 1264 appartenne all'abbazia di Sant'Ellero. Appartenne poi al comune di Forlì, ai Malatesta di Sogliano e agli Ubertini della Carda, per tornare in possesso dell'abbazia nel XIV secolo. Nel 1425 passò alla Repubblica di Firenze.[6]
Insieme a tutte le parrocchie dell'abbazia di Sant'Ellero comprese nel Granducato di Toscana, nel 1785 venne annessa alla diocesi di Sansepolcro[7].
Fondato come comune nel 1811, il territorio odierno risulta dall'unione, effettuata nel 1923, di Santa Sofia con il comune di Mortano (centro abitato sulla sponda destra del Bidente, appartenente fino all'unità d'Italia allo Stato Pontificio). Il 10 novembre 1918 un violento terremoto colpì la città, facendo crollare il castello e molte abitazioni soprattutto quelle adiacenti alla rocca. Fino al 1923 Santa Sofia fu parte integrante della provincia di Firenze, in Toscana (vedi anche la voce Romagna Toscana).
Durante la seconda guerra mondiale il territorio fu attraversato dalla linea Gotica, il fronte su cui si combatté la guerra di Liberazione tra le forze nazifasciste e i Partigiani dell'8ª Brigata Garibaldi. Nel suo territorio venne costituita dal Comandante Libero la prima, più estesa e duratura repubblica partigiana d'Italia: il dipartimento del Corniolo. La popolazione pagò un notevole tributo di sangue, fino alla Liberazione avvenuta nell'ottobre del 1944, grazie, oltre alla forze Partigiane, alle truppe polacche e inglesi.
Monumenti e luoghi d'interesse
Galleria d'arte moderna "Vero Stoppioni"[8], che ospita ogni anno il Premio Campigna e numerose opere dell'artista Mattia Moreni.
Parco fluviale con le sculture moderne di vari artisti tra cui i coniugi Poirer.
Chiesa del SS.Crocifisso (vi è conservato un crocifisso del '400).
Chiesa parrocchiale di Santa Lucia (patrona del paese), con numerose opere provenienti dalle chiese del circondario.
Piazza Matteotti col palazzo comunale e la torre civica.
Castello (resti)
Palazzo Giorgi (già Palazzo Mortani) e parco della Resistenza.
Palazzo e piazza Mortani, attualmente di proprietà della famiglia Bianchini-Mortani, nel sobborgo di Mortano, sulla sponda destra del fiume
Nei dintorni
Borgo di Corniolo, con la pieve romanica dedicata a san Pietro, dove è esposta una ceramica dei fratelli Della Robbia.
Chiesa di Santa Maria in Cosmedin (in frazione Isola) con una pala d'altare di Giulio Ponteghini.
Santuario della Madonna della Collina (Collina di Pondo).
Biserno.
Aree naturali
Il comune si trova nel parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Attorno a Campigna vi sono le foreste un tempo utilizzate dal granducato di Toscana come riserva di legname per la fabbrica del duomo di Firenze e le flotte granducali, oggi rinomate per gli itinerari escursionistici e gli sport invernali. Una porzione della riserva naturale integrale di Sasso Fratino è ricompresa nel territorio comunale. La Riserva è stata riconosciuta il 7 luglio 2017 dall'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità all'interno del sito seriale Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa.
Cultura
Palazzo Nefetti. È sede della Comunità del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nonché del Centro visita del Parco, una struttura didattica. Nei locali del Centro è visitabile il Plastico della Romagna, costruito dal naturalista Pietro Zangheri.
Eventi e ricorrenze
Ridracoli
Fiera del lunedì di Pasqua (lunedì dell'Angelo);
Premio Campigna, premio d'arte moderna nato nel 1955 (autunno);
Secondo i dati ISTAT[10], al 31 dicembre 2014 la popolazione straniera residente era di 552 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Marocco 225 5,39%
Romania 115 2,75%
Cina 56 1,34%
Bulgaria 34 0,81%
Amministrazione
Cronologia sindaci
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
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