Sant'Eufemia della Fonte, nota anche come Sant'Eufemia (in bresciano Santa Fèmia), è un quartiere di Brescia con una popolazione di circa 3500 persone[2]. È stato comune autonomo fino al 1928.
Sant'Eufemia frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°31′18.98″N 10°16′20.82″E |
Altitudine | 140 m s.l.m. |
Abitanti | 3 500[1] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 25135 |
Prefisso | 030 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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L'abitato si sviluppò attorno al Monastero di Sant'Eufemia della fonte, dedicato Sant'Eufemia di Calcedonia, che era sorto nel 1008 ai piedi del colle Maddalena per volontà del Vescovo di Brescia Landolfo allo scopo di sostenere le bonifiche in atto nella zona[3].
La prima testimonianza del comune autonomo risale all'estimo visconteo del 1385 all'interno del quale è citato come appartenente alla quadra di Rezzato[4].
Stando al Catastico Bresciano del Da Lezze (1610) il comune era organizzato in vicinia la quale eleggeva due sindici, un massaro salariato ed un console[4].
Secondo l'Elenco dei comuni appartenenti al Territorio di Brescia del 1679, Sant'Eufemia è elencato tra i borghi e le chiusure di Brescia, mentre nel corso del XVIII secolo è attestata più volte la sua appartenenza alla quadra di Rezzato[4].
A seguito dell'istituzione della Repubblica bresciana (1797), il comune fu inserito nel Cantone del Garza orientale con Legge 1º maggio 1797. Con la riorganizzazione del territorio bresciano dopo la confluenza dell'effimera repubblica in quella Cisalpina, operata nel maggio dell'anno seguente, Sant'Eufemia fu inserita nel Distretto dei Marmi e poi nel Distretto del Garza orientale, entrambi appartenenti al Dipartimento del Mella[5].
Dopo il riassetto della seconda Repubblica Cisalpina, avvenuto nel 1801 e mantenutosi anche nel corso della napoleonica Repubblica Italiana, Sant'Eufemia fu assegnata al Distretto I di Brescia del Dipartimento del Mella[5].
Nel giugno 1805, con la riorganizzazione del Regno d'Italia, Sant'Eufemia fu classificato come comune di terza classe e fu inserito nel Cantone I di Brescia a sua volta appartenente al Distretto I di Brescia del Dipartimento del Mella. Cinque anni dopo, tuttavia, il comune fu soppresso e il suo territorio fu assegnato a Brescia[5].
A seguito del Congresso di Vienna, i territori della Lombardia furono assegnati al Regno Lombardo-Veneto, controllato dall'Impero austriaco. Sant'Eufemia riottenne l'autonomia municipale grazie alla notificazione del 16 febbraio 1816 che nello stesso tempo assegnò il comune al Distretto I di Brescia della omonima provincia lombardo-veneta. Tale assetto si mantenne anche nelle successive riorganizzazioni territoriali operate dal governo asburgico nel 1844 e nel 1853[6].
Alcune targhe segnano il passaggio di Giuseppe Garibaldi in questo paese.
Al termine della seconda guerra di indipendenza italiana e a seguito dell'assegnazione delle province lombarde al Regno di Sardegna (dal 1861, Regno d'Italia), Sant'Eufemia fu inserita nel mandamento III di Brescia appartenente al circondario I di Brescia dell'omonima provincia[7].
Con il Regio Decreto 7 settembre 1862, n. 830, la denominazione del comune divenne Sant'Eufemia della Fonte allo scopo di distinguerla da altre località omonime. Sulla base della legge relativa agli ordinamenti comunali del 1865, la municipalità fu retta da un sindaco, una giunta e da un consiglio[7].
Nel 1881, Sant'Eufemia fu raggiunta dalla linea tranviaria a vapore Brescia – Vobarno. Nel corso dei due decenni successivi, la società esercente, la Tramways à Vapeur de la Province de Brescia, organizzò anche delle corse di rinforzo tra il capoluogo e il comune di Sant'Eufemia, utilizzando tram a cavalli.
Nel 1928, con Regio Decreto 27 settembre 1928, n. 2383, il comune fu soppresso e aggregato a Brescia[7].
Sant’Eufemia si trova nella parte finale della val Carrobbio, tra le pendici del monte Maddalena ed il piccolo monte Mascheda.
Confina a ovest con Brescia, a est con Caionvico e Rezzato ed a sud con i quartieri Sanpolino e Buffalora. A nord invece è delimitata dai boschi del monte Maddalena e dalla val Carrobbio.
Lungo la valle si trova il letto di un torrente in secca, che sfocia direttamente all'interno del paese. In caso di eventi atmosferici particolarmente importanti il torrente può riempirsi di acqua e, nei casi peggiori, causare allagamenti (è accaduto, in particolare, nel 1992 e nel 2010). La parte bassa è attraversata, da ovest verso est, dal Naviglio di Brescia.
L’area a ridosso della valle è leggermente collinare ed è prevalentemente residenziale, mentre le attività commerciali si concentrano nella parte bassa, principalmente in viale Sant’Eufemia (in particolare, molte concessionarie di auto/moto).
La maggior parte del centro è destinata ad uso residenziale. A servizio delle abitazioni (ma anche di visitatori esterni) esistono diversi piccoli esercizi commerciali, situati principalmente lungo via Indipendenza. Purtroppo negli ultimi 15–20 anni si sta assistendo ad una progressiva riduzione di queste attività, probabilmente a favore dei grandi centri di distribuzione.
Nel territorio ci sono anche alcuni studi professionali, attività artigianali, concessionari e punti vendita di medie dimensioni. L’azienda Cembre S.p.A., quotata nella borsa di Milano, ha sede all'interno del circondario, vicino alla stazione della metropolitana.
L’abitato è collegato alla città di Brescia tramite due linee urbane di autobus ed è attraversato da alcune linee di pullman extraurbane. La fermata della metropolitana Sant’Eufemia-Buffalora è invece piuttosto lontana dalla zona residenziale e difficilmente fruibile dagli abitanti, mentre più vicina è quella denominata Sanpolino.
In auto è possibile raggiungere la città ed i paesi limitrofi, la tangenziale sud di Brescia e la rete autostradale attraverso i caselli di Brescia Centro o Brescia Est, lungo la A4.
A piedi è possibile, attraverso alcuni sentieri, risalire la valle e raggiungere la cima del monte Maddalena.
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