Sant'Andrea di Conza è un comune italiano di 1 368 abitanti della provincia di Avellino in Campania.
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Sant'Andrea di Conza comune | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Gerardo D'Angola (lista civica) dall'8-6-2009 (3º mandato dal 27-5-2019) | |
Territorio | ||
Coordinate | 40°51′N 15°22′E | |
Altitudine | 660 m s.l.m. | |
Superficie | 7,05 km² | |
Abitanti | 1 368[1] (31-3-2022) | |
Densità | 194,04 ab./km² | |
Comuni confinanti | Conza della Campania, Pescopagano (PZ) | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 83053 | |
Prefisso | 0827 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 064089 | |
Cod. catastale | I264 | |
Targa | AV | |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] | |
Cl. climatica | zona E, 2 261 GG[3] | |
Nome abitanti | santandreani | |
Cartografia | ||
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Sito istituzionale | ||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il paese sorge in collina, a 660 metri sul livello del mare, lungo la valle del fiume Ofanto, sul contrafforte che funge da confine tra la Campania e la Basilicata, lungo la S.S. n. 7, nelle immediate vicinanze di Conza della Campania (antica colonia romana).
Il territorio è altamente sismico ed il centro infatti è stato colpito dai terremoti del 1456, del 1694, del 1732 e del 1980. Il territorio del comune ha un'estensione di 6,47 km2.
Le radici di Sant'Andrea di Conza affondano nel primo medio evo allorquando il Conte Gionata di Balvano, nel 1161 donò la chiesa e il territorio del casale, con tutti i suoi abitanti, alla Mensa arcivescovile di Conza, di cui Sant'Andrea divenne feudo.
Il centro feudale ha seguito le vicende del territorio alternando la sua dipendenza ad antiche famiglie feudali alla Chiesa di Conza.
Fu feudo della Mensa arcivescovile di Conza, in seguito passò alla potente casata Gesualdo nel 1389, indi alla famiglia Sinerchia che la tenne con titolo di Conte sino al 1485 anno in cui ne fu spogliata a seguito della partecipazione alla Congiura dei baroni.
In seguito passò alla Regia Camera e poi nuovamente alla Mensa arcivescovile di cui ha seguito le vicende storiche e amministrative fino all'abolizione della feudalità nel 1806. Nel 1861, durante l'esplosione del brigantaggio, venne occupata dagli uomini di Carmine Crocco, famoso brigante della Basilicata.
Il centro ha rivestito un ruolo religioso e culturale di rilievo nel circondario in quanto fu scelto in seguito come luogo di residenza dagli arcivescovi conzani, per le superiori condizioni di vita rispetto alla vicina Conza, i quali vi fecero edificare l'episcopio ed il seminario.
![]() | Medaglia d'oro al Merito Civile |
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del proprio tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, economico e produttivo. Mirabile esempio di valore civico ed altissimo senso di abnegazione.» — 23 novembre 1980 |
Abitanti censiti[4]
Un tempo era nota per la produzione di tessuti in lana, tra cui la ferlandina o felandina, piuttosto apprezzata nel regno di Napoli. Oltre all'agricoltura, in cui prevale la produzione dell'olio di oliva e dei cereali, è presente un artigianato tradizionale basato sulla lavorazione artistica della pietra e del ferro.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 1999 | Maria Grazia Cicenia | centrosinistra | Sindaco | |
1999 | 2009 | Valentino Bellino | lista civica | Sindaco | |
2009 | 2014 | Gerardo D'Angola | lista civica | Sindaco | |
2014 | 2019 | Gerardo D'Angola | lista civica Insieme per continuare | Sindaco | |
2019 | in carica | Gerardo D'Angola | lista civica D'Angola | Sindaco | |
Il territorio fa parte della Comunità montana Alta Irpinia e dell'Unione dei comuni Alto Ofanto[5].
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 240157370 |
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