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San Piero a Sieve (pronuncia: /sam ˈpjɛro a 'sjɛve/) è un centro abitato, parte del comune di Scarperia e San Piero. Si trova nella città metropolitana di Firenze. È stato un comune italiano, che nel 2010 contava 4.065 abitanti in tutto il suo comune[3], fino al 1º gennaio 2014, quando è stato fuso con Scarperia formando il nuovo comune di Scarperia e San Piero. Nel territorio di San Piero a Sieve è localizzata la Villa medicea del Trebbio, dal 2013 nell'elenco del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.[4]

San Piero a Sieve
ex comune
San Piero a Sieve – Veduta
San Piero a Sieve – Veduta
Piazza Colonna
Localizzazione
Stato Italia
Regione Toscana
Città metropolitana Firenze
Amministrazione
Data di soppressione1º gennaio 2014
Territorio
Coordinate43°57′36″N 11°19′18″E
Altitudine212 m s.l.m.
Superficie36,57 km²
Abitanti2 857[1] (15-5-2019)
Densità78,12 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale50037
Prefisso055
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT048040
Cod. catastaleI085
TargaFI
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantisanpierini
Patronosan Pietro
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
San Piero a Sieve
San Piero a Sieve – Mappa
San Piero a Sieve – Mappa
Posizione dell'ex comune di San Piero a Sieve all'interno della città metropolitana di Firenze.
Sito istituzionale

Geografia fisica



Storia


«Dove la più bassa gola della Carza stretta tra le pendici del Poggio del Trebbio e di Monte Cacioli si apre in un anfiteatro meraviglioso di poggi e su un più lontano aperto orizzonte si delinea l'unità cresta de l'Appennino e la alle della Sieve si slarga ad oriente; alla confluenza della Carza e della Sieve si sviluppa il borgo di San Piero a Sieve.»

(Francesco Niccolai, 1914)

Dalla preistoria agli Etruschi


Le più antiche tracce di presenza umana nel territorio di San Piero risalgono al Paleolitico Medio. Nelle località di Lucigliano, Toro, Le Mozzete, San Giusto a Fortuna sono stati rinvenuti numerosi strumenti di pietra selce, come punte di lancia, raschiatoi, ecc.

I ritrovamenti archeologici più importanti, però, sono quelli legati alla presenza degli Etruschi, che ci testimoniano la presenza di una società già organizzata in insediamenti stabili a carattere urbano. Uno dei segni più importanti della presenza etrusca a San Piero è la tomba arcaica delle Mozzete (databile tra il VII ed il VI secolo a.C.), della quale ormai restano visibili solo degli enormi pietroni e lo straordinario ritrovamento in località Monti di una serie di tombe scavate a pozzetto organizzate come una vera necropoli (VII secolo a.C.).

La successiva colonizzazione romana ha lasciato sul territorio una diffusa presenza, testimoniata nei nomi delle località e dai ritrovamenti archeologici.


Il Medioevo e la famiglia Medici


Il borgo di San Piero a Sieve nasce come nodo stradale presso l'antico ponte che, oltrepassando la Sieve, conduceva attraverso l'antica strada (derivata dal tracciato romano della Flaminia Militare) che valicava l'Appennino al passo dell'Osteria Bruciata. È questo, l'essere sempre stato un nodo viario di grande rilevanza, l'elemento che caratterizza la storia del paese mugellano. La sua importanza deriva infatti dalla strada postale che sino al XVIII secolo l'attraversava e fu l'unica che da Firenze permetteva di giungere a Bologna. Dunque, per tornare alle origini, il primo agglomerato urbano si sviluppa nell'XI secolo (anche se la presenza di una torre di guardia dove oggi sorge Villa Schifanoia e di un villaggio/castello attorno ad essa è probabile che fosse già presente da un paio di secoli), in prossimità del ponte sulla Sieve, dopo la costruzione della chiesa plebana di San Pietro e prende il nome di "Villa". Nel secolo successivo, il 17 ottobre 1105, come si evince da un "atto giudiciale" redatto in presenza della Contessa Matilde, assume il nome di Villa Sevae. Il nome definitivo di San Piero a Sieve risulta sia stato attribuito nel 1117, unendo la denominazione del borgo a quello della Pieve. Originariamente San Piero a Sieve apparteneva alla potente famiglia feudale degli Ubaldini da Coldaia. L'economia della comunità era esclusivamente rurale. La presenza di un mercato di bestiame favoriva il passaggio e la permanenza di genti in questi luoghi e sviluppava negli abitanti quell'attitudine allo scambio, al confronto e al dialogo che rimarrà e si rafforzerà nel tempo fino ai giorni nostri.

Piazza Colonna
Piazza Colonna

Successivamente i Medici entrano in possesso di tutta la zona. Questo avviene nell'ambito di un preciso progetto politico-amministrativo di natura espansiva che vede, prima la Repubblica Fiorentina poi i Medici, avviare un processo teso ad estendere il controllo su tutto il contado per poter esercitare la gestione delle principali vie di comunicazione, che erano in possesso delle grandi famiglie feudali (come gli Ubaldini e i Guidi per ciò che riguarda il Mugello) che fino ad allora spadroneggiavano sull'Appennino.

L'impulso che i Medici diedero allo sviluppo di questa terra è notevole. Certo è, che, quando decisero di tornare nelle verdi valli del Mugello rispondevano anche ad un sentimento naturale. È infatti opinione comune affermare, obbedendo a un'antica consuetudine, che i Medici abbiano ricevuto i natali nel Mugello, anche se non esiste alcun documento che lo conferma. Inoltre, il fatto di essere tornati a vivere nel Mugello, quasi a voler respirare l'aria degli antenati, di avervi edificato ville e fortezze, una volta consolidato il proprio potere economico e politico, può indurre a ritenere verosimile che i Medici siano stati realmente carbonai di Campiano, un piccolo borgo in collina, a ridosso della pianura di Cafaggiolo, dove in seguito Cosimo il Vecchio fece costruire all'architetto Michelozzo Michelozzi la famosa villa. Non si ha però alcuna notizia su chi sia stato il primo a spostarsi dalla campagna per approdare a Firenze. Il borgo di San Piero a Sieve ricevette una spinta notevole in relazione all'operosità dei Medici: s'ingrandì ed acquisì una certa importanza nel quadro politico mugellano, segnando anche un aumento della popolazione. Il transito di un numero sempre maggiore di persone rese necessario la realizzazione di strutture destinate all'accoglienza ed all'ospitalità. Proprio per questo, nel 1275 fu creato un "hospitale" prospiciente alla piazza della Pieve, nel borgo, ad opera del "presbiter Gianbonus" come si evince dalla lapide scritta lasciata durante la costruzione. Altri spedali furono realizzati lungo la strada a Novoli, nel 1335, e a Tagliaferro, quest'ultimo affiancato da un albergo.

Un'opera che riveste un valore strategico per la storia successiva della comunità, è la costruzione del ponte sulla Sieve. Il ponte, uno dei più antichi su questo fiume, fu realizzato dai famosi maestri muratori fiorentini: Niccolò di Ciardo, Francesco Carletti e Giovanni Mercati. Finalmente San Piero a Sieve poteva contare su un sicuro ponte in muratura che andava a sostituire quello in legname e pietra che aveva fino ad allora garantito il passaggio del fiume. Con questo evento San Piero a Sieve consolidava la propria funzione di mercato e luogo di sosta per i viaggiatori, commercianti e pellegrini. L'essere poi situato su una strada postale consolida questo ruolo. È un dato ormai acquisito dalla storiografia l'importanza di questo tipo di strade per le comunità che ne sono toccate. La Firenze-Bologna, passando per il Passo del Giogo, considerata una postale e tale rimase fino all'apertura della nuova arteria per la Futa (1759). Questo collegamento era di primaria importanza per lo scambio tra le due regioni interappenniniche. Il viaggio tra le due città richiedeva almeno due giorni di cavallo e prevedeva una sosta con cambio di cavalli appunto a San Piero a Sieve, favorendo così scambi, commerci e affari.

Tra il XIV e il XV secolo San Piero a Sieve vive il momento di maggior prestigio, in relazione naturalmente ai successi della politica medicea. Fu in questo periodo che questi eressero ville e castelli. A testimonianza dell'interesse della famiglia di banchieri fiorentini si può citare l'impulso che questi diedero a una fabbrica di stoviglie, con fornace e casa colonica per i gestori, che all'epoca divenne molto famosa, per la qualità e la quantità del prodotto. C'è da dire che gli abitanti di San Piero a Sieve contraccambiarono sempre con lealtà l'impegno che i Medici profondevano verso la loro terra. Nel 1351 collaborarono con Giovanni de' Medici all'assedio di Scarperia. Più tardi accolsero con gioia il ritorno dei Medici alla Signoria fiorentina: "O Mugellani udite; scampanano a festa: tornati sono i Medici astuti, nostro incremento e onore!", cantavano gli abitanti del paese. Alla fine del XIV San Piero a Sieve fu posta anche a capo della lega di Tagliaferro, che univa tutti i popoli dell'area circostante, compreso quello di Vaglia con la Pieve di San Cresci a Macioli.

A San Piero ebbe alcune abitazioni sotto Schifanoia anche Bernadetto de' Medici, cugino di Lorenzo, oggi ancora riconoscibili ma più volte rimaneggiate e ridotte all'anonimato. Più tardi nel borgo vi nacque e visse Michele del Tavolaccino, detto Scoronconcolo, che come sicario di Lorenzino de' Medici assassinò a colpi di coltello il primo duca di Firenze, Alessandro de' Medici, cugino di quest'ultimo.

Antica incisione dello Zocchi
Antica incisione dello Zocchi

Attualmente è anche una delle località di fine tappa della via degli dei


Dal XV al XIX secolo


Verso la fine del XV secolo, in relazione ad un momentaneo disinteresse dei Medici nei con fronti dei propri possedimenti in Mugello iniziò un periodo di declino e nel 1551 anche la lega di Tagliaferro fu posta sotto il Vicariato di Scarperia. Unico momento di rinascita per il borgo fu quando Cosimo I de' Medici decise di costruire la più grande fortezza medicea proprio sul colle che domina l'abitato. Dal 1569 e per i 30 anni successivi la grande opera diede lavoro a molti paesani e si formarono diverse fornaci in tutto il contado per la fabbricazione di mattoni.

In concomitanza della caduta dei Medici nel XVII secolo, anche il borgo sulla Sieve vive un lungo periodo di stagnazione socio-economica, dovuto anche al passaggio del Granducato prima agli Asburgo-Lorena e poi ai Francesi con la conquista da parte di Napoleone. Con i Francesi il Granducato vide crollare la sua economia florida, dovuta al periodo dei Lorena, e anche tutta la vallata del Mugello conosce un lungo periodo di stallo.


Dal XIX secolo ai giorni nostri


Con il ritorno dei Lorena e la restaurazione del Granducato anche l'economia inizia a rifiorire e con il Granduca Leopoldo II di Toscana tutto il territorio ebbe un periodo di crescita grazie alla costruzione e completamento delle strade del Muraglione e della Futa. Inoltre il granduca iniziò il progetto della Ferrovia Faentina che sarà poi costruita circa mezzo secolo più tardi.

Anche il borgo di San Piero in questo periodo vede delle grandi modificazioni. La più importante è la costruzione della Via Provinciale che andava a sostituire la vecchia via della posta, angusta e molto in salita in alcuni suoi punti. Con la costruzione della nuova via, molto larga per permettere il passaggio di ogni tipo di mezzo e completamente in piano, fu anche abbattuto l'antico ponte medioevale e ricostruito uno molto più grande e solido, anche per resistere alle frequenti piene della sieve. Per questo motivo in seguito la via provinciale e l'asse che si congiungeva ad essa che portava a Barberino, furono innalzate a formare argini per difendere la parte bassa del paese dalle alluvioni.

Economicamente San Piero vide una grande rinascita fine del XIX secolo, quando, con la costruzione della stazione ferroviaria arrivarono i primi treni favorendo la circolazione di persone e di merci. A questo proposito si può affermare, che, lungo tutta la tratta Firenze-Faenza, San Piero a Sieve era una delle stazioni più significative, alla quale facevano capo i cittadini di Barberino, Scarperia e Firenzuola. Adiacente alla stazione infatti fu costruito un grande magazzino per le merci e sorse anche il più grande caseificio della zona.

Nell'arco dell'800 vissero a San Piero due personaggi che poi divennero famosi nell'Italia del XIX secolo. Il primo fu il Conte Luigi Guglielmo Cambray-Digny, proprietario della Villa di Schifanoia e della Fattoria adiacente. Con lui, grande studioso delle pratiche agricole, l'azienda divenne centro nevralgico agricolo, non solo di San Piero ma di tutto il Mugello: migliorò molto le condizioni dei mezzadri e nei pressi del paese fece costruire persino una fabbrica di attrezzi agricoli. In seguito fu Ministro dell'agricoltura, dell'industria e del commercio al primo mandato, Ministro delle finanze al secondo e poi infine Senatore. A San Piero mantenne la carica di Gonfaloniere(durante il granducato) e Sindaco fino a quasi la sua morte.

L'altro fu Pietro Cipriani che vide i natali proprio nel paese. Fu un grande medico e docente universitario già a giovane età all'epoca del Granducato. Studioso del Colera che in quegli anni affliggeva molte città, diresse molti ospedali della Toscana e anche dell'Italia in generale durante queste epidemie. La carriera politica fu molto attiva specialmente durante il risorgimento e in seguito fu fatto senatore durante il regno. La casa natale è segnalata oggi da una targa, si trova in Piazza Colonna dove sorge la Casa del popolo nel "Palazzo Cipriani".

Nel corso dell'ultimo secolo San Piero a Sieve subisce gli effetti e le conseguenze dei due conflitti mondiali come gli altri comuni del Mugello.La partecipazione dei suoi cittadini alla Resistenza è attiva, così come dimostrano le memorie che i protagonisti ci hanno lasciato.


Simboli


Lo stemma del comune di San Piero a Sieve era stato concesso con decreto del presidente dell Repubblica del 27 luglio 1987.[5]

«D'azzurro, alle due chiavi di San Pietro, poste in decusse, la chiave d'argento in banda, la chiave d'oro, attraversante, in sbarra, con gli ingegni all'ingiù, legate dal cordone di rosso, posto in triangolo, con i capi riuniti dal fiocco all'ingiù, dello stesso, esse chiavi sormontate dalla tiara pontificia d'argento, con le tre corone e la crocetta d'oro, con le infule pendenti in banda e in sbarra, d'oro, bordate d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.[6]»

Il gonfalone municipale era un drappo di bianco.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Pieve di San Pietro
Pieve di San Pietro

Architetture civili


 Bene protetto dall'UNESCO
Ville e Giardini medicei in Toscana
 Patrimonio dell'umanità
Tipoculturale
CriterioC (ii) (iv) (vi)
PericoloNo
Riconosciuto dal2013
Scheda UNESCO(EN) Medici Villas and Gardens in Tuscany
(FR) Scheda

Architetture militari



Società



Evoluzione demografica


Qui sono riportati gli abitanti dell'ex comune di San Piero a Sieve dal 1861 al 2011

Abitanti censiti[7]


Etnie e minoranze straniere


Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 454 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

  1. Romania, 177 4,13%
  2. Albania, 158 3,90%

Cultura



Gastronomia


Nel Mugello si può scoprire una cucina e una ricchezza dei prodotti della terra che hanno conservato nel tempo l'autenticità delle proprie tradizioni. I primi sono spesso i tortelli di patate, le tagliatelle sui funghi, sul cinghiale, sulla lepre, farinate, zuppe, minestroni e pappe.

La carne ricopre un ruolo importante nella tavola mugellana. Numerosi sono gli allevamenti bovini, ovini e suini presenti nel territorio.

Il latte bovino è destinato in gran parte alla Centrale del latte di Firenze, con la produzione del latte "Alta qualità selezione Mugello" e del latte da agricoltura biologica "Il podere centrale".

La carne bovina, suina ed ovina è commercializzata tramite la capillare rete delle macellerie del territorio. Il Centro Carni Mugello macella e lavora le carni

prodotte dagli allevatori mugellani associati. È una realtà ormai consolidata a garanzia della qualità del prodotto locale.

Il Mugello è di fatto il territorio di allevamento della "fiorentina": qui la vera bistecca nasce al top della qualità. Il formaggio è pecorino, di pura o misto, e i contorni sono fagioli all'olio o verdure dell'orto.

I dolci sono semplici come il pan di ramerino, la schiacciata con l'uva, classici come le crostate, elaborati come la torta o il budino di marroni, storici come la torta in balconata.

Stazione della Faentina
Stazione della Faentina

Infrastrutture e trasporti


Il paese ha una propria stazione ferroviaria vicina al centro del paese. Per quanto riguarda il servizio pubblico su gomma il servizio è effettuato dalla società consortile Autolinee Mugello Valdisieve.


Amministrazione


Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune dal 1859 al 1º gennaio 2014, data della soppressione del Comune di San Piero a Sieve, con la fusione col vicino Comune di Scarperia.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1859 1865 Conte Luigi Guglielmo Cambray Digny Gonfaloniere
1865 1875 Don Tommaso Corsini Sindaco
1876 1886 Tommaso Cambray Digny Sindaco
1886 1906 Conte Luigi Guglielmo Cambray Digny Sindaco
1906 1906 Commissario Prefettizio Sindaco
1907 1909 Marchese Filippo Corsini Sindaco
1909 1920 Marchese Antonio Gerini Sindaco
1920 1922 Ubaldo Rossi Sindaco
1922 1923 Commissario Prefettizio Sindaco
1923 1924 Riccardo Tonnerini Sindaco
1924 1926 Cavaliere Vittorio Cerbai Sindaco
1926 1927 Cavaliere Vittorio Cerbai Podestà
1927 1931 Antonio Rossi Podestà
1931 1933 Commissario Prefettizio Sindaco
1933 1938 Cavaliere Pierino Baicchi Podestà
1938 1942 Manetto Fabbroni Podestà
1942 1944 Vieri Bencini Podestà
1944 1945 Francesco Frandi Sindaco
1945 1946 Gino Parigi Sindaco
1946 1955 Gino Dreoni Sindaco
1955 1970 Franco Ottanelli Sindaco
1970 1975 Luigi Baggiani Sindaco
1975 13 luglio 1988 Enrico Ricci Sindaco
13 luglio 1988 7 giugno 1990 Mauro Dugheri Partito Comunista Italiano Sindaco [8]
29 giugno 1990 24 aprile 1995 Mauro Dugheri Partito Comunista Italiano, Partito Democratico della Sinistra Sindaco [8]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Mauro Dugheri sinistra Sindaco [8]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Alessia Ballini centro-sinistra Sindaco [8]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Alessia Ballini centro-sinistra Sindaco [8]
8 giugno 2009 1º gennaio 2014 Marco Semplici centro-sinistra Sindaco [8]

Gemellaggi


San Piero a Sieve è gemellato con:


Sport


Il primo ente sportivo sanpierino nasce nel 1963 ed adotta i colori sociali bianco-rossi. Dieci anni dopo, la S.S. San Piero a Sieve si trasforma in Polisportiva nel settembre 1973. Oltre al calcio vengono inserite attività come la pallavolo ed il ciclismo.

Emilio Materassi su Talbot
Emilio Materassi su Talbot

Dal 2013 anche il tennis viene annoverato tra le opportunità sportive del paese mugellano.

La squadra di calcio, dopo aver militato per ben sei anni in Eccellenza, retrocedendo in tre anni fino alla 1ª Categoria. Nel Campionato 2013-2014, la squadra milita in 1ª Categoria girone "C".

San Piero è stato teatro di molte gare automobilistiche e motociclistiche anche storiche come la Mille Miglia ed il Circuito stradale del Mugello. La partenza e i box di quest'ultimo erano proprio nei pressi del paese. Per quanto riguarda altre gare meno famose, San Piero ha ospitato nel 1967 una gara della Formula 3 sul circuito stradale della Fortezza, ed infine il "Giro delle Vespe"(disputatosi dal '49 al '54 in un circuito improvvisato all'interno dell'abitato, dove i concorrenti correvano con gli scooter chiamati Vespe, dal marchio della Piaggio).


Galleria d'immagini



Note


  1. Consultazione dati del 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni, su dawinci.istat.it.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Dato Istat all'1/1/2007.
  4. ProIoco San Piero a Sieve
  5. San Piero a Sieve, decreto 1987-07-27 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  6. San Piero a Sieve (Scarperia e San Piero), su araldicacivica.it. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  7. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. http://amministratori.interno.it/

Bibliografia



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[en] San Piero a Sieve

San Piero a Sieve is a frazione of the comune (municipality) of Scarperia e San Piero, located in the Metropolitan City of Florence, in Tuscany, Italy, about 20 kilometres (12 mi) north of Florence. It was an independent comune until 1 January 2014.

[es] San Piero a Sieve

San Piero a Sieve es una localidad italiana de la provincia de Florencia , región de Toscana, con 4.143 habitantes.[3]

[fr] San Piero a Sieve

San Piero a Sieve est une commune italienne de la ville métropolitaine de Florence dans la région Toscane en Italie.
- [it] San Piero a Sieve

[ru] Сан-Пьеро-а-Сьеве

Сан-Пьеро-а-Сьеве (итал. San Piero a Sieve) — упразднённая коммуна в Италии, располагалась в регионе Тоскана, в провинции Флоренция.



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