Transita qui la ciclabile della Val Passiria che conduce i ciclisti da San Leonardo in Passiria (689 m s.l.m.) a Merano (325 m s.l.m.); da lì è possibile proseguire fino a Bolzano o alternativamente fino al passo di Resia lungo la ciclabile della Val Venosta.[5]
Origini del nome
Il toponimo è attestato come Passyr nel 1078, come S. Martini nel 1148, come Sand Martein nel 1340 e S. Martin nel 1341.[6][7]
Storia
Presso la frazione di Saltusio (Saltaus), si trova lo sbarramento di Saltusio del Vallo Alpino in Alto Adige.[8] Le opere 2 e 3 sono state riadattate dall'artista Matthias Schönweger nel BunCor (Herzbunker), in ricordo dei fuochi del Sacro Cuore di Gesù.[9]
Simboli
«Stemma partito: nel primo d'argento, all'alabarda d'azzurro, astata al naturale; nel secondo d'azzurro, alla ruota a quattro raggi d'argento.»
L'alabarda simbolizza i privilegi accordati un tempo ai liberi contadini, la ruota la tradizione artigianale e la laboriosità del villaggio.[10]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Martino
Società
Ripartizione linguistica
La sua popolazione è per la quasi sua totalità di madrelingua tedesca:
Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 394. ISBN 88-7014-634-0
AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
Alessandro Bernasconi, Giovanni Muran, Le fortificazioni del Vallo Alpino Littorio in Alto Adige, Trento, editore Temi, maggio 1999, pp.328 pagine, ISBN88-85114-18-0.
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