Delimitato a est dalla Val Sarentino col Talvera e a ovest dalla Valle dell'Adige, è situato sull'altipiano del Salto (Salten) sovrastante a nord Bolzano, alla quale è collegato sia con una strada provinciale sia con la funivia di San Genesio, che porta da Bolzano a S. Genesio in un quarto d'ora di percorrenza.
Storia
La genesi e lo sviluppo della località, seppur posizionata in altitudine, sonoi profondamente intersecate con la storia del centro maggiore di Bolzano. È stato infatti ipotizzato che il mercato di san Genesio, attestato a Bolzano dal 1208, sia da ricondurre al mercato sviluppatosi attorno al patrocinio di montagna quale il suo naturale predecessore[6].
Toponimi
Il toponimo è attestato come "mons Sancti Genesii" nel 1186 e come "St. Zenesius" e "St. Genesienperch" nel 1336 e corrisponde al nome del santo al quale è intitolata la chiesa del paese[7].
Il nome della frazione Avigna (Afing) deriverebbe invece dal latino a via.
Stemma
Lo stemma è trinciato, con cinque pile rovesciate rosse che fuoriescono dalla diagonale di divisione, su sfondo argento. È l'insegna dei signori di Goldegg che vissero nel villaggio dal 1190 al 1473.[8] Lo stemma è stato adottato nel 1966.[9]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Sebastiano, parrocchiale nella frazione di Valas
Chiesa di San Nicolò, parrocchiale nella frazione di Avigna
AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p.567.
Hannes Obermair, Bozner Urkundenwesen des Mittelalters und die Gründung der städtischen Siedlung Bozen, in Bozen von den Anfängen bis zur Schleifung der Stadtmauer. Berichte der internationalen Studientagung in Schloß Maretsch, Bozen, Verlagsanstalt Athesia, 1991, pp. 159–190, qui p. 171, ISBN88-7014-559-X.
AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004, e Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bozano: Athesia 1995, ISBN 88-7014-634-0, p. 171s.
Franz Hieronymus Riedl, Die Goldegghöfe am Sarner Tschögglberg, in «Arx», 2, 1980, pp. 18-23.
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