San Fedele Intelvi (San Fedee in dialetto comasco, AFI: /ˌsaŋ feˈde:/) è una frazione italiana di 1.832 abitanti del comune di Centro Valle Intelvi, in provincia di Como in Lombardia.
San Fedele Intelvi sede comunale di Centro Valle Intelvi | |
---|---|
![]() | |
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Amministrazione | |
Data di soppressione | 1º gennaio 2018 |
Territorio | |
Coordinate | 45°58′N 9°05′E |
Altitudine | 799 m s.l.m. |
Superficie | 11,21 km² |
Abitanti | 1 832[1] (31-03-2017) |
Densità | 163,43 ab./km² |
Sottodivisioni | Erbonne, Orimento |
Frazioni confinanti | Casasco d'Intelvi, Castiglione d'Intelvi |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 22023 |
Prefisso | 031 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 013205 |
Cod. catastale | H830 |
Targa | CO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 176 GG[3] |
Nome abitanti | sanfedelini |
Cartografia | |
![]() | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
San Fedele Intelvi è il centro principale della Val d'Intelvi e fino al 31 dicembre 2017 è stato un comune autonomo, prima della creazione del comune attuale insieme a Casasco d'Intelvi e Castiglione d'Intelvi.
Nel suo territorio è compresa la cima del Monte Generoso che condivide col comune svizzero di Rovio.
San Fedele si trova alle pendici del monte Luria, su una sella compresa tra le vallate del Telo di Argegno e del Telo di Osteno.[4]
Il ritrovamento di un'antica tomba attesta come il territorio attuale di San Fedele fosse abitato già prima dell'avvento dei romani[4].
Gli annessi agli Statuti di Como del 1335 elencano il “comune conscilii Sancti Fidelis vallis Intellevi” tra le comunità facenti parte della pieve d’Intelvi, alla quale San Fedele appartenne fin'oltre la metà del XVIII secolo[5].
Sotto al Ducato di Milano, il comune seguì le vicende del feudo della Valle Intelvi, infeudato dai Rusca tra il 1451 e il 1570, dai Marliani dal 1583 al 1713 e dai Riva Andreotti fino alla fine del XVIII secolo[5].
Nel 1751 San Fedele comprendeva anche i cassinaggi di “Cassina Comia”, “Cassina Prada”, “Cassina Piazzo”, Selvetta, “Cassina Bremana”, Borsallo, Molino, “Cassina Pianca” e “Cassina Derbon”[5].
Un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì l'annessione dei comuni di Lajno e Pellio Inferiore e Superiore a quello di San Fedele[6]. L'annessione fu tuttavia abrogata con la Restaurazione[7][8].
Dal 1940 il comune cambiò la denominazione in "San Fedele Intelvi".[9]
Dal 1º gennaio 2018 San Fedele Intelvi fa parte del comune di Centro Valle Intelvi.
Lo stemma e il gonfalone del comune di San Fedele Intelvi erano stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 novembre 1957.[10]
«Stemma semitroncato partito: al primo d'oro, al castello di rosso, aperto e finestrato del campo, attraversante su un albero al naturale; al secondo di verde, alla croce d'argento; al terzo d'oro, a sei bande d'azzurro.» |
A San Fedele Inferiore[11] si trova la chiesa di Sant'Antonio, di origine romanica (XII secolo[12]) ma profondamente ristrutturata nel corso dei secoli[13]. La chiesa si rese indipendente dalla plebana di Montronio in Castiglione nel 1677[11].
Gli elementi romanici della chiesa consistono nella facciata a capanna (realizzata dalla scuola di Benedetto Antelami[14] attorno alla metà del 1100 in conci di pietra a vista), nel portale d'ingresso[12][15] e nel campanile a pianta quadrata[14], quest'ultimo tuttavia modificato nel Seicento assieme al resto dell'edificio[13]. Il portale, dotato di semicolonne strombate e di sculture decorative, è realizzato in pietra a vista, così come lo sono il campanile e la prima parte del prospetto sud, corrispondente all'ingresso e alla prima campata[13][14].
La chiesa presenta una pianta a T, chiusa da un'abside semicircolare e avente due bracci nord e sud molto sviluppati[14]. L'abside non corrisponde a quella originaria romanica, che fu demolita nell'Ottocento assieme a una cappella affrescata dedicata a san Rocco[13][4]. Neanche la prima cappella a destra e la nicchia del fonte battesimale facevano parte della struttura originale della chiesa[14].
All'interno, la chiesa conserva un affresco Cinquecentesco[12] di una Madonna col Bambino e i Santi, oltre a stucchi e affreschi Seicenteschi[13] di Diego Francesco Carloni[14]. Del Settecento sono invece due paliotti in scagliola policroma, di cui uno raffigurante la figura di San Carlo, realizzati da autori locali[13].
Demografia pre-unitaria
Demografia post-unitariaAbitanti censiti[21]
![]() |
Questa sezione sull'argomento centri abitati d'Italia è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
|
Altri progetti
Controllo di autorità | VIAF (EN) 244791862 |
---|
![]() |