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Rosarno è un comune italiano di 14 242 abitanti[1] della città metropolitana di Reggio Calabria, in Calabria.

Rosarno
comune
Rosarno – Veduta
Rosarno – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Calabria
Città metropolitana Reggio Calabria
Amministrazione
SindacoAntonio Giannelli, Roberta Mancuso, Emilio Saverio Buda (commissione straordinaria) dal 30-8-2021
Territorio
Coordinate38°29′06″N 15°58′47″E
Altitudine67 m s.l.m.
Superficie39,56 km²
Abitanti14 242[1] (30-6-2022)
Densità360,01 ab./km²
FrazioniBosco, Crofala, Scattarreggia, Testa dell'Acqua, Zimbario
Comuni confinantiCandidoni, Cittanova, Feroleto della Chiesa, Gioia Tauro, Laureana di Borrello, Melicucco, Nicotera (VV), Rizziconi, San Ferdinando
Altre informazioni
Cod. postale89025
Prefisso0966
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT080069
Cod. catastaleH558
TargaRC
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona B, 823 GG[3]
Nome abitantirosarnesi (rosarnisi)
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Rosarno
Rosarno – Mappa
Rosarno – Mappa
Posizione del comune di Rosarno nella città metropolitana di Reggio Calabria
Sito istituzionale

Vertice settentrionale della Piana di Gioia Tauro, la cittadina, confinante con la provincia di Vibo Valentia, oltre ad essere uno snodo ferroviario ed autostradale di primaria importanza per l'intera provincia, è stata anche, grazie all'impegno dell'allora sindaco antimafia Giuseppe Lavorato, il primo Comune d'Italia a costituirsi parte civile in un processo antimafia (ottenendo risarcimento dei danni patrimoniali, morali e di immagine causati dai mafiosi)[4] e uno dei primi a utilizzare per la collettività i beni confiscati alla 'Ndrangheta.


Geografia fisica


Rosarno si trova su una collina che si affaccia come un balcone naturale sul porto di Gioia Tauro e sulla pianura circostante.

Comprende un vasto e fertilissimo territorio che ha per limiti a nord il fiume Mésima, ad est il fiume Metramo ed i primi contrafforti delle Serre calabresi, a sud il Comune di Gioia Tauro, ad occidente San Ferdinando (frazione di Rosarno fino al 1977). La cittadina è adagiata su una collina a 67 m. s.l.m., da cui domina la sottostante pianura, ricca di aranceti ed uliveti, ed il porto di Gioia Tauro, distante in linea d'aria appena 6 km.

Nel 2004 Rosarno ha ottenuto il titolo di città, conferitogli del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'Interno. Tuttavia i servizi sono scarsi (l'ospedale costruito negli anni settanta non è mai stato inaugurato).[5]

Il suo territorio (di cui 120 ettari sono parte del Piano Regolatore predisposto dall'ASI - Area Sviluppo Industriale - per gli insediamenti industriali) è la porta di ingresso terrestre (ferroviaria ed autostradale) al porto di Gioia Tauro ed alle aree destinate agli insediamenti produttivi.


Clima


Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Rosarno.

A Rosarno si riscontra un clima caldo e temperato, di tipo mediterraneo. Secondo la classificazione di Köppen-Geiger, il clima è stato classificato come Csa.

Come diverse zone della Calabria, il tratto di Piana intorno Rosarno presenta un microclima che si discosta dalla classificazione sopra citata. Dal punto di vista termico vi sono spunti continentali, caratterizzati da significanti, talvolta marcate, escursioni termiche giornaliere (differenza tra temperatura minima e massima giornaliera). Altra caratteristica è il verificarsi, durante fasi anticicloniche, delle inversioni termiche (crescita della temperatura all'aumentare dell'altitudine), maggiormente apprezzabili nelle zone poste in basso e vicino al Fiume Mesima.

Dal punto di vista pluviometrico, Rosarno sperimenta la maggior parte delle precipitazioni annue nel periodo autunnale e invernale. Il periodo più secco è l'estate. La distribuzione delle precipitazioni, meno irregolare che su altre aree della regione, è influenzata da vari fattori: il più importante è l'esposizione ad ovest sul versante tirrenico, più umido di quello ionico.

La ventilazione principale proviene dai quadranti occidentali che su Rosarno spira, sotto regime di brezza, durante le fasi stabili, sotto sostenuto ponente o maestrale nelle fasi perturbate. Frequente è anche la ventilazione da Sud-Est, corrispondente allo scirocco, meno invece dai restanti quadranti.


Origini del nome



Storia



Le origini di Rosarno sono da ricercare nell'antica colonia greca di Medma, fondata dai locresi alla fine del VI secolo a.C. La città scomparve nel II secolo d.C. ed il suo posto fu preso da Nicotera, città di probabile fondazione medmea.

In epoca medievale il toponimo si incontra per la prima volta nel 1037 in un documento napoletano. Ancora prima, i Monaci basiliani avevano eretto sulla collinetta chiamata Badia un monastero dedicato a Santa Maria del Rovito, di cui rimane, conservata nel Monastero Basiliano di Grottaferrata, una croce d'argento di origine bizantina con un'iscrizione che ne rivela la provenienza.

Dal XIV secolo il feudo di Rosarno fu oggetto di dispute fra nobili feudatari e la corona, fino a giungere in possesso di Ludovico il Moro e poi di Isabella D’Aragona. Agli inizi del XVI secolo, Ettore Pignatelli ricevette dal re Ferdinando il Cattolico il feudo, mantenuto dalla sua famiglia fino al 1806. Carlo III di Borbone vi trascorse una vacanza nel 1735 cacciando fra i boschi della zona conosciuti per la selvaggina abbondante e per le piante medicinali.

Il 5 febbraio 1783 la città fu rasa al suolo da un devastante terremoto che colpì l'intera Calabria causando oltre 60.000 vittime. Rosarno registrò la scomparsa di 203 abitanti, ma la conseguenza più grave fu di ordine geologico, con l'abbassamento della vallata del fiume Mesima. Lo sconvolgimento idrico che ne seguì comportò l'insorgere della malaria e lo spopolamento urbano, condizione attenuata dagli interventi del Marchese Vito Nunziante, generale del re Ferdinando di Borbone, che iniziò un'azione di bonifica che col tempo trasformò una zona paludosa in territorio fertile.

A cavallo del secolo, Rosarno fu il quartier generale del Cardinale Fabrizio Ruffo, che liberò la città dall'esercito francese occupante e che da lì si mise in contatto con re Ferdinando I, nel frattempo riparato a Palermo. Il successore Ferdinando II visitò la città nel 1833, subito dopo la sua incoronazione, ritornandovi vent'anni dopo e ricevendo nell'occasione un'accoglienza trionfale. Anche Giuseppe Garibaldi, durante la sua Spedizione dei Mille, sostò nel 1860 a Rosarno. Gli abitanti si prodigarono in favore dell'esercito di Garibaldi, e testimonianza degli eventi è fornita dal diario di viaggio dello scrittore-soldato francese Maxime Du Camp, al seguito della spedizione garibaldina.

Anche grazie alle operazioni di bonifica del territorio che si protrassero per decenni, Rosarno divenne un polo di attrazione economica e commerciale attirando migliaia di lavoratori dalla zona jonica e dal napoletano, favoriti dalla nuova linea ferroviaria che univa Eboli a Reggio Calabria e che, agli inizi del XX secolo, si segnalava per un traffico merci intenso. Una spinta verso l'evoluzione del settore agrario fu data dall'occupazione delle terre del Bosco nel 1945: centinaia di famiglie di contadini si insediarono nelle terre incolte dando luogo allo sviluppo di agrumeti e di oliveti[6].


Scontri di Rosarno


Gli scontri di Rosarno furono violenti scontri a sfondo razziale avvenuti tra il 7 e il 9 gennaio 2010. Iniziati dopo il ferimento di due immigrati africani da parte di sconosciuti con una carabina ad aria compressa, in seguito si trasformarono in una rivolta urbana che ha visto contrapposti forze dell'ordine, cittadini e immigrati.


Antefatto

Negli anni 1950-1970 nella zona lavoravano molte raccoglitrici di olive, che si batterono per condizioni di vita migliori; ciò che rimane ora è un numero stimato di 5-7000 braccianti false che ricevono un'indennità di disoccupazione e altre forme di assistenza statale, che si somma ai contributi europei per l'agricoltura, ottenuti per produzioni inesistenti.[7]

Negli anni d'apertura delle frontiere, la città di Rosarno vide ospitare i primi immigrati di provenienza centrafricana come braccianti a basso costo per l'agricoltura. Nel 2010 erano circa 1500 gli extracomunitari impiegati nella raccolta stagionale nella piana di Gioia Tauro, tutti alloggiati in stabilimenti industriali o agricoli abbandonati (come l'ex Opera Sila di Gioia Tauro e l'ex cartiera di San Ferdinando, sgomberata nel 2009), senza acqua, luce, gas, beni o servizi di alcun genere, a parte i pasti portati dalla Caritas.[8]

In un contesto misto a immigrazione clandestina e presenza della 'ndrangheta, le tensioni tra immigrati e abitanti locali diventarono sempre più pesanti nel corso del tempo.[8]

Una prima marcia di protesta della comunità africana si era svolta nel dicembre 2008, dopo che uno sconosciuto aveva fatto fuoco su alcuni immigrati residenti in una fabbrica fatiscente ferendo gravemente un ventunenne ivoriano. In quel caso la risposta degli immigrati fu pacifica, e un consistente numero di africani attraversò le strade rosarnesi per chiedere il miglioramento delle condizioni di vita.[9][10][11]


Gennaio 2010

Il pomeriggio del 7 gennaio 2010, alcuni sconosciuti spararono diversi colpi con un'arma ad aria compressa su tre immigrati di ritorno dai campi (per la precisione, un giovane marocchino, un ivoriano e un rifugiato politico del Togo con regolare permesso di soggiorno).[8] La sera stessa del ferimento, un primo consistente gruppo di africani protestò violentemente per l'accaduto scontrandosi con le forze dell'ordine. Il giorno seguente la reazione si fece più feroce e più di 2000 immigrati marciarono su Rosarno ingaggiando diversi scontri con la polizia. Dopo che le tensioni salirono a causa di attacchi a negozi e automobili, la protesta degli immigrati scatenò una risposta altrettanto accesa da parte dei rosarnesi, i quali armati di mazze e bastoni formarono ronde autonome ferendo gravemente diversi africani.[9][11][12][13]

Due giorni dopo gli scontri, il numero dei feriti era di 53 persone, divisi tra: 18 poliziotti, 14 rosarnesi e 21 immigrati, otto dei quali ricoverati in ospedale.[14]

Nei giorni seguenti si verificarono diversi agguati di africani a rosarnesi e viceversa, spedizioni punitive e gambizzazioni contro gli immigrati, dall'incendio di alcune automobili di loro proprietà fino ad arrivare all'appiccamento di un fuoco in un capannone di ritrovo per i migranti.[15][16] Infine le forze dell'ordine riuscirono a riportare la calma tra ambedue le parti. Per evitare l'insorgere futuro di ulteriori tensioni, la maggior parte degli immigrati fu trasferito in altri luoghi, tra cui i Cpt/Cie (Centri di identificazione ed espulsione) di Crotone e Bari, e la loro partenza fu applaudita e acclamata dagli abitanti di Rosarno.[14][17][18]


Implicazioni della 'ndrangheta

Qualche tempo dopo gli scontri, la magistratura iniziò a indagare circa la possibilità che alcune cosche mafiose calabresi potessero aver avuto interessi a far scoppiare gli scontri oppure che li avessero sostenuti per ottenere consenso popolare. Le 'ndrine presenti sul territorio rosarnese sono due: Bellocco e Pesce (esse influiscono sulle varie attività economiche della cittadina e del comune limitrofo di San Ferdinando, taglieggiando le industrie, controllando il porto di Gioia Tauro, il traffico internazionale di droga e gestendo gli appalti come quello per l'ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria).

Nei giorni degli scontri la polizia arrestò Antonio Bellocco, esponente dell'omonima famiglia, perché investì con la propria auto alcuni immigrati e reagì caldamente al tentativo di blocco delle forze dell'ordine.[17][19] Il 12 gennaio, un'operazione parallela gli scontri portò all'arresto di diversi membri del clan Bellocco nel centro della città di Rosarno.[20]


Reazioni

Dopo gli attacchi, Roberto Maroni, ministro dell'Interno ed esponente di spicco della Lega Nord, dichiarò come la rivolta fosse il risultato di una politica di forte tolleranza verso l'immigrazione clandestina.[21]

Il parroco di Rosarno, don Carmelo Ascone, criticò apertamente i fatti accaduti e la situazione di disagio e disperazione in cui vivevano gli immigrati.[9] L'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni giudicò la sommossa razziale uno dei peggiori fatti accaduti nella recente storia italiana.[18]

Aboul Gheit, ministro degli esteri egiziano, il 12 gennaio denunciò in un suo comunicato l'esistenza di una campagna di aggressione contro gli «immigrati e dalle minoranze arabe e musulmane in Italia», chiedendo al governo italiano di «prendere le misure necessarie per la protezione delle minoranze e degli immigrati».[22]

L'Economist pubblicò un articolo contestando il comportamento della Nazione a fronte di quella definita come «una pulizia etnica di una velocità, una cattiveria e una completezza balcaniche» al cui fondo non ci sarebbe stata però intolleranza razziale ma il disagio socioeconomico del territorio, accennando all'indigenza del Meridione in generale che, influenzato pesantemente dal crimine organizzato e lo scarso sviluppo economico, avrebbe perso la sfida di coesione portata dalla globalizzazione.[23]

Le critiche più pesanti furono però rivolte dall'ONU, la quale chiarì in una relazione realizzata appositamente per valutare la situazione che in Italia sarebbero presenti seri problemi di razzismo e violenza per i quali le istituzioni dovrebbero rispondere garantendo pieno rispetto delle leggi sull'immigrazione, sui diritti umani e politiche d'integrazione.[24]

L'ex Sindaco antimafia di Rosarno Giuseppe Lavorato in merito alla rivolta dei migranti ha osservato che bisogna:... assicurare il giusto reddito all'agricoltore, il legittimo salario al bracciante italiano o straniero, un equo prezzo al cittadino consumatore[25].


Scioglimento del consiglio comunale


Nel 1992 e nel 2008 il consiglio comunale di Rosarno è stato sciolto per infiltrazioni mafiose con decreto del presidente della Repubblica (d.lgs. 267/2000 art.143); le indagini hanno riscontrato l'inquinamento della pubblica amministrazione causato principalmente dalla 'ndrina dei Pesce grazie ai collegamenti diretti e indiretti con alcuni amministratori locali e alcuni dipendenti comunali infatti la relazione del Ministero dell'interno dichiara:la criminalità organizzata si è in modo preponderante inserita negli organismi comunali, facendo eleggere componenti delle varie "famiglie" che, in quanto tali, non possono essere condizionati nel loro operato con la conseguenza che l'interesse della criminalità organizzata è prevalente su quello pubblico[26].


Monumenti e luoghi d'interesse


Beni artistici e culturali della città[27]:


Architetture religiose



Architetture civili



Siti archeologici



Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[29]

Secondo un rapporto di Medici Senza Frontiere, Rosarno ospita più di 5000 immigrati, 23 diverse nazionalità, tra extra-comunitari e comunitari, che ne fanno la terza zona d'Italia ad alta densità di stranieri in rapporto alla popolazione residente, dopo Napoli e Foggia.


Etnie e minoranze straniere


Secondo le statistiche ISTAT[30] al 1º gennaio 2014 la popolazione straniera residente nel comune era di 725 persone, pari al 4,6% della popolazione. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano al 2013:[31]


Cultura



Eventi



Economia



Infrastrutture e trasporti



Strade


Rosarno è collegata con l'autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria, tramite l'omonimo svincolo. Inoltre è servita dalla SS18 mentre la SS682 Jonio-Tirreno che inizia dallo svincolo autostradale, permette di raggiungere i paesi della Locride tramite una lunga galleria di valico.


Ferrovie


Rosarno è servita dalla stazione omonima posta sulla ferrovia Tirrenica Meridionale.


Amministrazione


Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 novembre 1993 25 luglio 1994 Angela Rosa Larosa lista civica sindaco
25 luglio 1994 20 novembre 1994 commissario straordinario
20 novembre 1994 29 novembre 1998 Giuseppe Lavorato Partito Democratico della Sinistra
Democratici di Sinistra
sindaco
29 novembre 1998 22 giugno 2003 Giuseppe Lavorato lista civica di centro-sinistra sindaco
22 giugno 2003 3 novembre 2005 Giacomo Saccomanno Forza Italia sindaco
3 novembre 2005 29 maggio 2006 Maria Stefania Caracciolo commissario straordinario
29 maggio 2006 15 dicembre 2008 Carlo Martelli Forza Italia
Il Popolo della Libertà
sindaco
15 dicembre 2008 14 dicembre 2010 Rosario Fusaro
Domenico Bagnato
Francesco Campolo
commissario straordinario [32][33]
14 dicembre 2010 29 maggio 2015 Elisabetta Tripodi Partito Democratico sindaco
29 maggio 2015 5 giugno 2016 Filippo Romano commissario straordinario
5 giugno 2016 16 febbraio 2021 Giuseppe Idà Forza Italia sindaco
16 febbraio 2021 30 agosto 2021 Antonio Reppucci commissario straordinario
30 agosto 2021 in carica Antonio Giannelli
Roberta Mancuso
Emilio Saverio Buda
commissario straordinario [32]

Sport


Associazione Calcio Rosarnese
Associazione Calcio Rosarnese

Squadre di calcio



Squadre di basket



Squadre di pallavolo



Impianti sportivi



Note


  1. Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. mediacalabria
  5. La Stampa, 12 gennaio 2010, articolo di Roberto Giovannini
  6. Storia di Rosarno, su comune.rosarno.rc.it, Sito del Comune. URL consultato il 14 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2013).
  7. Tonino Perna, Una bomba a orologeria, dimenticata, il manifesto, 10 gennaio 2010, p. 1.
  8. Leo Lancari, La rivolta degli immigrati, guerriglia a Rosarno: La protesta nata dopo il ferimento di extracomunitari, il manifesto, 8 gennaio 2010, p. 4.
  9. Racial violence continues in Italy as four migrant workers wounded in shootings, The Guardian, January 9, 2010
  10. Rosarno, ancora proteste dopo la sparatoria di ieri, La Repubblica, December 13, 2008
  11. A Rosarno la rivolta degli immigrati, su corriere.it, Corriere della Sera. URL consultato il 24 gennaio 2010.
  12. African migrants riot over 'racist' attack in Italy, BBC News, 8 January 2010
  13. Rosarno, altri quattro immigrati feriti. Spari e scontri in strada: è battaglia.
  14. Southern Italian town world's 'only white town' after ethnic cleansing, The Guardian, January 11, 2010.
  15. A Rosarno la rivolta degli immigrati africani brutti - Corriere della Sera
  16. Rosarno, altri quattro immigrati feriti Spari e scontri in strada: è battaglia - Corriere della Sera
  17. Italians cheer as police move African immigrants out after clashes with locals, The Observer, 10 January, 2010
  18. Migrants leave Italian town amid violence, su cnn.com, CNN, 11 gennaio 2010. URL consultato l'11 gennaio 2010.
  19. 'Ndrangheta: Tra Arrestati Figlio Boss Bellocco, Coinvolto In Scontri a Rosarno [collegamento interrotto], su it.notizie.yahoo.com, notizie.yahoo.com. URL consultato il 21 gennaio 2010.
  20. Operazione anti-'ndrangheta a Rosarno, Corriere della Sera, January 12, 2010
  21. Police quell immigrant riots in Italy, The Daily Telegraph, 9 January 2010.
  22. Egitto contro Italia: violenza sugli immigrati, Corriere della Sera, 13 gennaio 2010
  23. L'accusa dell'Economist, Rosarno pulizia etnica, su rainews24.rai.it. URL consultato il 24 gennaio 2010.
  24. Violenze a Rosarno, l’Onu: in Italia problemi di razzismo, su ilsecoloxix.ilsole24ore.com. URL consultato il 24 gennaio 2010.
  25. Rosarno: dove nasce la rivolta. Memoria corta e filiera mafiosa / Notizie / Home - Unimondo
  26. ROSARNO | Legautonomie Calabria, su autonomiecalabria.it. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).
  27. Notizie ricavate da: Giuseppe Lacquaniti, Storia di Rosarno, da Medma ai giorni nostri, 2 vol., pagg. 498, Barbaro Editore, Oppido Mamertina, 1980
  28. La Stampa - In Calabria apre il museo archeologico dell'antica città di Medma
  29. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  30. Popolazione straniera residente per età e sesso al 1º gennaio 2014
  31. Cittadini stranieri Rosarno 2013 (www.tuttitalia.it)
  32. Commissione straordinaria ex art. 143 TUEL (ente sciolto per infiltrazioni mafiose)
  33. Conisglio Comunale sciolto per infiltrazioni mafiose .
  34. Circondario di Palmi sul sito della provincia, su provincia.reggio-calabria.it. URL consultato il 10-11-2013 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2012).

Bibliografia



Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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Portale Provincia di Reggio Calabria

На других языках


[de] Rosarno

Rosarno ist eine italienische Stadt in der Metropolitanstadt Reggio Calabria in Kalabrien mit 14.978 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019).

[en] Rosarno

Rosarno is a comune (municipality) in the Metropolitan City of Reggio Calabria in the Italian region of Calabria. It is about 70 kilometres (43 mi) southwest of Catanzaro and about 50 kilometres (31 mi) northeast of Reggio Calabria. Rosarno stands on a natural terrace cloaked in olive plantations and vineyards on the left bank of the river Mesima, overlooking the Gioia Tauro plain. The town is an important agricultural and commercial centre known for the production of citrus fruits, olive oil, and wines.

[es] Rosarno

Rosarno es un municipio sito en el territorio de la provincia de Reggio Calabria, en Calabria (Italia).

[fr] Rosarno

Rosarno est une commune italienne de la province de Reggio de Calabre dans la région de Calabre en Italie.
- [it] Rosarno

[ru] Розарно

Розарно (итал. Rosarno) — город в Италии, располагается в регионе Калабрия, подчиняется административному центру Реджо-Калабрия.



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