Rocca d'Evandro è un comune italiano di 3 136 abitanti della provincia di Caserta in Campania. Prima dell'XI secolo nota come Rocca di Bandra o Rocca di Vandra o Vandra.
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Rocca d'Evandro comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Emilia Delli Colli (Lista civica "Esperienza - Legalita - Innovazione") dal 26-05-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 41°23′N 13°53′E |
Altitudine | 83 m s.l.m. |
Superficie | 49,54 km² |
Abitanti | 3 136[1] (31-3-2019) |
Densità | 63,3 ab./km² |
Frazioni | Bivio Mortola, Camino, Campolongo, Casamarina, Centro Storico, Cocuruzzo, Mortola, Vallevona |
Comuni confinanti | Cassino (FR), Castelforte (LT), Galluccio, Mignano Monte Lungo, San Vittore del Lazio (FR), Sant'Ambrogio sul Garigliano (FR), Sant'Andrea del Garigliano (FR), Sant'Apollinare (FR), Sessa Aurunca |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 81040 |
Prefisso | 0823 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 061069 |
Cod. catastale | H398 |
Targa | CE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona D, 1 466 GG[3] |
Nome abitanti | Roccavandresi |
Patrono | san Rocco |
Giorno festivo | 8 maggio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Il paese è collocato su di un piccolo colle ai piedi del monte Camino. La fortezza arroccata in cima al borgo di Rocca d'Evandro domina l'ampia vallata del Garigliano tra i monti Aurunci, il monte Cairo e le Mainarde, che racchiudono una terra ricca di storia e bellezze paesaggistiche.
Incerta l'origine del toponimo. "Rocca" si riferisce al castello, ma prima dell'XI secolo la località era un insediamento posto a valle, forse di origine romana, forse nato in seguito all'esodo delle popolazioni di Casinum ed Aquinum nel 582 a seguito delle scorrerie del longobardo Zotone, duca di Benevento.
Sorgono nel territorio del comune testimonianze d'insediamenti romani come l'approdo vinario in località Porto di Mola - Mortola e forse la stessa Vandra. Il castello, a cui è legata la vita del borgo, nasce intorno al X secolo. La sua posizione strategica è causa di dure contese per il suo dominio. In un documento dell'11 luglio 961 se ne attesta la cessione dai principi di Capua e Benevento al monastero di San Salvatore.
Nel 1117 e nel 1343 due terremoti devastano molti centri della zona, tra cui Montecassino. Nel XIV secolo Montecassino prende possesso della fortezza.
Agli inizi del XVI secolo, con Camino e Mignano, Rocca d'Evandro è tra i possedimenti di Ettore Fieramosca. Poi nel 1534, conquistato il Regno di Napoli, Carlo V ne fa dono alla poetessa Vittoria Colonna per il suo contributo. Gli ultimi feudatari furono i Cedronio, prima baroni e dal 1677 marchesi di Rocca d'Evandro.
![]() | Medaglia d'argento al merito civile |
«Comune strategicamente importante, posto sulla Linea Gustav, durante l'ultimo conflitto mondiale si trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo violenti rastrellamenti da parte delle truppe tedesche e devastanti bombardamenti alleati, che provocarono la morte e il ferimento di numerosissimi cittadini e la quasi totale distruzione dell'abitato. La popolazione, costretta allo sfollamento e all'abbandono di tutti i beni personali, dovette trovare rifugio nelle località vicine, tra stenti e dure sofferenze. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio.» — Rocca d'Evandro (CE), 1943 - 1944 |
Per secoli la vita a Rocca d'Evandro si identifica con quella del suo castello. Dal 1980 il castello è di proprietà del comune, che lo acquista per salvaguardarne il patrimonio storico e recuperarlo come patrimonio culturale della collettività. Dal 1983 sono stati avviati lavori di restauro sotto la sorveglianza della Sovrintendenza per i beni ambientali, artistici, architettonici e storici di Caserta e Benevento. La sua posizione strategica, che un tempo lo rese prezioso per gesta militari, oggi ben si presta ad un uso turistico e culturale.
Importante testimonianza del periodo romano sono anche i resti di un approdo vinario venuti alla luce in località Mortola, nella zona cosiddetta di Porto di Mola.
Notevoli sono le chiese del Settecento di Santa Maria Maggiore e del Farneto; del Seicento invece è il santuario di Monte Camino posto a circa 1000 m s.l.m., che si può raggiungere a piedi; l'eremo dell'Eterno Padre su Monte Maggiore (XVI secolo); la chiesa di Santa Maria di Mortola, vicino a Suio, e la cappella di San Tommaso del XV secolo, entrambe ristrutturate.
Abitanti censiti[4]
La popolazione professa per la maggior parte la religione cattolica e afferisce alla diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, ma fino all'anno 2014 faceva parte dell'abbazia territoriale di Montecassino.
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Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1988- | 1990 | Antonio Marandola | Partito Socialista Democratico Italiano | Sindaco | |
1990- | 1995 | Antonio Marandola | Partito Socialista Democratico Italiano | Sindaco | |
1995- | 1999 | Antonio Marandola | Alleanza Nazionale | Sindaco | |
1999- | 2004 | Antonio Marandola | Alleanza Nazionale | Sindaco | |
2004- | 2009 | Carmine Domenicano | Lista Civica | Sindaco | |
2009- | 2014 | Angelo Marrocco | Lista Civica | Sindaco | |
2014- | 2019 | Angelo Marrocco | Lista Civica | Sindaco | |
2019- | in carica | Emilia Delli Colli | Lista Civica | Sindaco | |
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