Resana (Rexana in veneto) è un comune italiano di 9 303 abitanti della provincia di Treviso in Veneto.
Resana comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Stefano Bosa (lista civica Impegno per Resana) dal 12-6-2017 |
Territorio | |
Coordinate | 45°38′N 11°57′E |
Altitudine | 31 m s.l.m. |
Superficie | 24,89 km² |
Abitanti | 9 303[1] (28-2-2022) |
Densità | 373,76 ab./km² |
Frazioni | Castelminio, San Marco |
Comuni confinanti | Castelfranco Veneto, Loreggia (PD), Piombino Dese (PD), Vedelago |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 31023 |
Prefisso | 0423 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 026066 |
Cod. catastale | H238 |
Targa | TV |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 408 GG[3] |
Nome abitanti | resanesi |
Patrono | san Bartolomeo |
Giorno festivo | 24 agosto |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Il toponimo è un tipico prediale riferito a un Rhaesius o a un Resius[4].
Gli insediamenti umani più antichi del territorio di Resana si collocano in epoca preromana. I primi abitatori furono attratti dall'abbondanza di risorse naturali, come il passaggio del vecchio corso del fiume Muson e la presenza di boschi. I reperti archeologici del periodo (principalmente resti di vasellame) si concentrano a Castelminio attorno alle Motte, dei modesti terrapieni in parte ancora esistenti.
Sempre da Castelminio provengono i ritrovamenti riferibili ai Romani (idrie e anfore). Agli stessi si deve la definizione di una centuriazione di cui resta ancora traccia. Nel 75 a.C. fu inoltre tracciata la via Aurelia per collegare Padova ad Asolo: ne è un resto l'attuale via Antica Loreggia, dove è stato individuato parte del sedime originale.
L'intervento dei Romani incentivò il popolamento della zona, con la formazione del primo nucleo del paese in località Gallo, a nord dell'attuale centro.
Notizie più precise sul conto di Resana e delle sue frazioni si hanno a partire dal basso medioevo, quando cominciano a comparire nei documenti vescovili. Di particolare interesse la bolla Justis fratrum del 1152, in cui tra i beni del vescovo di Treviso si annoverano anche il castrum de Resana, cum villa et foresto, et omnibus pertinentiis suis; nel paese esisteva dunque un castello di proprietà del prelato, forse localizzato lungo l'attuale via Castellari. Anche il castello di Brusaporco (come era allora nota Castelminio) era di pertinenza vescovile ed era governato da un "avogaro" scelto nella famiglia dei Tempesta.
Resana seguì le sorti di Treviso e passò alla Serenissima nel corso del XIV secolo. A partire dal XVI secolo compaiono negli estimi i primi possidenti veneziani cui si deve la costruzione di alcune ville.
In epoca napoleonica Resana divenne comune (1807), ma l'attuale assetto territoriale, comprendente le due frazioni, fu raggiunto solo dopo l'annessione del Veneto al Regno d'Italia (1866).
All'inizio del XX secolo il paese fu segnato da un'importante emigrazione, diretta verso Argentina, Brasile e Australia. Negli stessi anni si assisté alla nascita delle prime associazioni locali: la Società di Mutuo Soccorso (1904) e l'Unione professionale resanese del Sindacato Veneto Lavoratorio della Terra (1912). Questi fenomeni riflettono le difficoltà in cui versava la popolazione dell'epoca, ancora in massima parte contadina.
Nel 1908, completata la ferrovia Venezia-Bassano, fu aperta la stazione di Resana grazie all'interessamento del ministro Ernesto Di Broglio e a Leone Wollemborg, uomini politici con possedimenti a Resana.
Dopo la Grande Guerra l'economia del paese risultò ancora più indebolita e riprese l'emigrazione, ora diretta non solo verso l'America Latina, ma anche in Francia, Belgio e nelle più vicine Lombardia e Piemonte. D'altro canto, fu favorevole la vicinanza a Castelfranco, dove cominciarono a fiorire le industrie manifatturiere.
Un nuovo esodo si verificò nel secondo dopoguerra, diretto specialmente verso Australia, Canada, Argentina, Francia, Svizzera e Belgio. Solo dopo il 1960, in seguito alla crisi che aveva colpito alcune industrie a Castelfranco, Resana ebbe nuove possibilità di sviluppo artigianale e industriale[5].
Abitanti censiti[6]
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano 1 006, ovvero il 10,6% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[7]:
È dotata dell'omonima stazione ferroviaria.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1946 | 1949 | ... | ... | Sindaco | |
1949 | 1951 | Giacomo Brunello | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1951 | 1974 | ... | ... | Sindaco | |
1974 | 1993 | Mario Frasson | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
1993 | 2004 | Franco Conte | Democrazia Cristiana (1993-1995)
centro-destra (1995-2004) |
Sindaco | |
2004 | 2009 | Mario Frasson | centro-destra | Sindaco | |
2009 | 2013 | Loris Mazzorato | Civica trasversale Cittadini per Resana (LN - centro-sinistra) | Sindaco | |
2013 | 2014 | Marzia Baso | - | Commissario prefettizio | |
2014 | 2016 | Loris Mazzorato | Lista civica Un Sindaco del Popolo Veneto | Sindaco | |
2016 | 2017 | Gaetano Tufariello | commissario prefettizio | ||
2017 | in carica | Stefano Bosa | Lista civica Impegno per Resana | Sindaco | |
Altri progetti
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