Ravazzone è una frazione del comune di Mori nella provincia autonoma di Trento.
Ravazzone frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
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Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 45°51′45.13″N 10°59′36.33″E |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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La frazione si trova sulla destra dell'Adige, ai piedi del Camanghen, in una zona nella quale si possono verificare cadute di grossi massi di origine calcarea ('l maroc).[1]
Ravazzone è stato un importante centro commerciale e porto fluviale sull’Adige ('l Port), con un guado ed un traghetto, sede di un controllo per il dazio, posizionato sotto il blocco roccioso del Mozàn. Ha svolto a lungo la funzione di confine locale. Il piccolo centro abitato si sta unendo all'area urbana di Mori, del quale è la frazione più orientale.[1]
Una leggenda vuole che l'alveo dell'Adige un tempo fosse molto più alto, che il fiume scorresse immediatamente sotto le case e che gli antichi anelli di ferro per fissarvi le imbarcazioni siano una prova di questo. Storicamente è noto invece che un'alluvione distrusse alcune abitazioni ed anche la chiesetta di San Bernardino da Siena, poi ricostruita più a monte e gli anelli appesi ad alcune vecchie case sono quelli tipici della tradizione contadina, usati per legarvi gli animali.[2]
Nel 1487 il territorio del piccolo ma importante centro della Vallagarina, zona allora di confine tra i domini di terra della Serenissima e l'area di influenza germanica, venne interessata da uno scontro che anticipò di poco quello più noto della battaglia di Calliano. Le forze veneziane erano comandate da Giulio Cesare Varano e Roberto Sanseverino d'Aragona, l'esercito tirolese era sotto il comando di Gaudenz von Matsch.[3]
L'episodio di Ravazzone si colloca dopo la disfida di Pradaglia nell'ambito della guerra tra la Repubblica di Venezia e il reggente del Tirolo Sigismondo del 1487, e fu il ritorno alle armi dopo un periodo di trattative.
La battaglia si svolse il 3 luglio di quell'anno quando i tirolesi con all'incirca 800 uomini tentarono di interrompere il passaggio dei rifornimenti veneziani provenienti dalla zona del lago di Garda. I veneziani lanciarono un contrattacco con quasi mille uomini tra fanti e cavalieri. Lo scontro finì alla pari perché le truppe di Gaudenz dovettero comunque ritirarsi nonostante l'attacco fallimentare dei veneziani. I tirolesi riuscirono però a catturare i figli dei due comandanti veneziani, Verano e Sanseverino, schierati anch'essi nelle file delle truppe della Serenissima.[4]
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