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Pumenengo [pumeˈnɛŋɡo , pumeˈneŋɡo] (Pömenèngh [pømɛˈnɛŋk] o Pümenèngh [pymɛˈnɛŋk] in dialetto bergamasco[5]) è un comune italiano di 1 672 abitanti[1] della provincia di Bergamo in Lombardia.

Pumenengo
comune
Pumenengo – Veduta
Pumenengo – Veduta
Castello Barbò
Localizzazione
Stato Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoMauro Barelli (lista civica Un progetto in comune) dal 5-6-2016
Territorio
Coordinate45°28′N 9°52′E
Altitudine106 m s.l.m.
Superficie10,12 km²
Abitanti1 672[1] (31-5-2021)
Densità165,22 ab./km²
Frazioninessuna[2]
Comuni confinantiCalcio, Fontanella, Roccafranca (BS), Rudiano (BS), Torre Pallavicina
Altre informazioni
Cod. postale24050
Prefisso0363
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016177
Cod. catastaleH091
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 251 GG[4]
Nome abitantipumenenghesi
Patronosan Pietro e san Paolo
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Pumenengo
Pumenengo – Mappa
Pumenengo – Mappa
Posizione del comune di Pumenengo nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

Situato nella pianura orientale bergamasca, al confine con la provincia di Brescia, dista circa 34 chilometri a sud-est dal capoluogo orobico.


Storia


Le poche informazioni inerenti alla storia di Pumenengo riguardano quasi unicamente l'epoca medievale. Prima di questa si presume che il territorio fosse interessato da piccoli insediamenti Longobardi, o quantomeno avrebbe potuto essere compreso nelle corti da loro fondate, come si evince dal significato del toponimo: Pumenengo, difatti sta a significare proprietà di Pumeno, con la caratteristica desinenza longobarda -engo.

Al termine della dominazione longobarda, sul territorio si verificò l'arrivo dei Franchi. Furono questi ultimi a creare i presupposti per la formazione del Sacro Romano Impero, i cui reggenti governarono le sorti del paese per tutta l'epoca medievale.

Si sa che questi territori vennero donati in feudo, unitamente alle zone circostanti, al Vescovo di Cremona già nell'XI secolo.

Fu però con l'arrivo della signoria dei Barbò che il borgo ebbe un periodo di notorietà, durante il quale, risentendo delle lotte di fazione tra guelfi e ghibellini, ritenne necessario dotarsi di numerosi edifici fortificati. Tra questi il principale era indubbiamente il castello dei conti Barbò, facente parte di una serie di fortificazioni poste a difesa delle rive occidentali del fiume Oglio, da sempre terra di confine tra entità politiche, e conseguentemente sede di scontri volti ad ottenerne il predominio.

Questa zona fu spartiacque anche tra la Repubblica di Venezia ed il Ducato di Milano, tanto da essere considerata una vera e propria zona franca, chiamata Calciana, in sostanza quasi uno Stato indipendente amministrato dai signori di Calcio, Pumenengo, Urago, Torre Pallavicina e comprendente anche la parte sud di Cividate, esente da tasse e da ogni obbligo verso lo Stato centrale. E come in tutte le zone di confine, notevole era il contrabbando praticato nonostante le rigide leggi che lo vietavano, pena dure sanzioni, anche se per gli abitanti stessi questa era una delle principali fonti di sostentamento.

La totale esenzione dalle tasse durò fino verso la fine del XVIII secolo, mentre pochi decenni più tardi si verificò il passaggio alla Repubblica Cisalpina. La nuova dominazione revocò tutti i privilegi riservati al paese, che fu annesso al dipartimento facente a capo a Bergamo, ed unito amministrativamente ai vicini comuni di Calcio e Torre Pallavicina.

Nel XX secolo il paese ha subito la crisi del settore agricolo che, non compensata dall'evoluzione industriale, lo ha nuovamente relegato a ruolo marginale nell'economia della bassa bergamasca.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture civili e militari



Castello

Castello Barbò
Castello Barbò

Il castello di Pumenengo sorge su un terrapieno posto a ridosso della vallata che conduce al fiume Oglio; è inoltre lambito dal Naviglio Pallavicino, che poi continua nel suo percorso verso Cremona.

La storia di questo edificio è fortemente legata a quella della signora di Milano Beatrice Regina della Scala, che acquistò questo territorio, insieme a quello di Calcio e di Floriano, la cosiddetta Calciana Inferiore, da tale Cabriolo Aliprandi nel 1366, che a sua volta lo aveva ricevuto in permuta dai monaci del convento di San Lorenzo di Cremona due anni prima. Benché la signora di Milano abbia fatto erigere diversi castelli nei suoi territori, ad esempio quello di Pandino, come struttura di villeggiatura, nessun documento attesta che il castello di Pumenengo sia stato voluto da lei; è molto probabile invece che esistesse una fortificazione risalente al XII secolo, resasi necessaria a causa dei continui conflitti con il borgo di Rudiano, per motivi legati al passaggio sul fiume. Regina della Scala[6], nel tentativo di far ripartire da un punto di vista economico e sociale i suoi possedimenti, ottenne dal marito Bernabò Visconti delle agevolazioni fiscali che sarebbero durate fino al 1796. Tutto questo non servì a rilanciare l'economia del territorio e fu così che la signora di Milano, fra il 1380 e il 1382, smembrò e vendette il suo feudo ad alcune famiglie nobili[6], che avevano il compito di gestire insieme la Calciana Inferiore, dando vita al cosiddetto "Condominio", dove varranno sempre le agevolazioni fiscali volute dalla precedente proprietaria. Pumenengo venne ceduta alla famiglia di origine soncinese dei Barbò, che subito si insediarono nel castello[6] e vi rimasero fino agli inizi del XX secolo.

Durante le dispute tra Filippo Maria Visconti e la Serenissima, il castello di Pumenengo subì un'occupazione da parte di Gianfrancesco Gonzaga.[6]

La posizione sul terrapieno ha fortemente condizionato la planimetria dell'edificio: a differenza di altri castelli di pianura, che presentano una pianta quadrata con una torre per ogni angolo, il castello di Pumenengo ha una pianta trapezoidale, con sole tre torri. Per supplire alla mancanza della torre sud-est si è provveduto a rinforzare il muro con una massiccia scarpatura. Tutto l'edificio è circondato da fossato. L'ingresso si trova ad ovest e permetteva l'ingresso in un rivellino, ancora ben conservato. L'accesso avveniva mediante un ponte levatoio, oggi sostituito da un ponte fisso, e da una pusterla, oggi murata. Oltre il rivellino si apriva la corte interna del castello, su cui si affaccia la torre di nord-ovest, un tempo utilizzata come prigione, cui si accedeva per mezzo di una scala esterna. La famiglia Barbò ha vissuto esclusivamente nell'ala meridionale dell'edificio, apportandovi delle modifiche: nelle sale che oggi ospitano la biblioteca si possono ammirare i soffitti con volte ad ombrello risalenti al XVII secolo; nel seminterrato si trova una grande sala rettangolare voltata a botte, che affianca la cappella castellana, che conserva al suo interno degli affreschi piuttosto rovinati, risalenti con tutta probabilità al XVI secolo. I piani superiori invece conservano decorazioni del XIX secolo con vedute del complesso.


Architetture religiose


La chiesa parrocchiale settecentesca, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, era originariamente una cappella gentilizia dell'attiguo castello. Fu ampliata nel XVIII secolo, quando venne destinata ad uso pubblico. All'interno si possono trovare opere di alto pregio.

In direzione di Calcio si trova il Santuario della Madonna della Rotonda che, opera di Pellegrino Tibaldi, fu costruito in seguito a un'apparizione mariana avvenuta, secondo la tradizione, nel 1585[7]. All'interno sono presenti dipinti di Giulio, Vincenzo e Antonio Campi.


Società



Evoluzione demografica


Abitanti censiti[8]


Note


  1. Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2021 (dato provvisorio).
  2. Comune di Pumenengo - Statuto
  3. Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  6. Contino, Castello di Pumenengo.
  7. Cammilleri, p. 240.
  8. Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 31-12-2019.

Bibliografia



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[de] Pumenengo

Pumenengo ist eine norditalienische Gemeinde (comune) mit 1699 Einwohnern (Stand 31. Dezember 2019) in der Provinz Bergamo in der Lombardei. Die Gemeinde liegt am westlichen Ufer des Oglio und grenzt an die Gemeinden Roccafranca und Rudiano der Provinz Brescia.

[en] Pumenengo

Pumenengo (Bergamasque: Pümenèngh) is a comune (municipality) in the Province of Bergamo in the Italian region of Lombardy, located about 50 kilometres (31 mi) east of Milan and about 30 kilometres (19 mi) southeast of Bergamo.

[es] Pumenengo

Pumenengo es una localidad y comune italiana de la provincia de Bérgamo, región de Lombardía, con 1.591 habitantes.

[fr] Pumenengo

Pumenengo est une commune italienne de la province de Bergame dans la région Lombardie en Italie.
- [it] Pumenengo

[ru] Пумененго

Пумененго (итал. Pumenengo) — коммуна в Италии, располагается в регионе Ломбардия, в провинции Бергамо.



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