Priolo Gargallo (Priolu in siciliano) è un comune italiano di 11 289 abitanti[1] del libero consorzio comunale di Siracusa in Sicilia.
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Priolo Gargallo comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | Italia | ||
Regione | Sicilia | ||
Libero consorzio comunale | Siracusa | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Giuseppe Gianni (lista civica) dal 13-6-2018 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 37°10′N 15°11′E | ||
Altitudine | 30 m s.l.m. | ||
Superficie | 56,92 km² | ||
Abitanti | 11 289[1] (30-6-2022) | ||
Densità | 198,33 ab./km² | ||
Comuni confinanti | Melilli, Siracusa, Solarino, Sortino | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 96010 | ||
Prefisso | 0931 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 089021 | ||
Cod. catastale | M279 | ||
Targa | SR | ||
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] | ||
Nome abitanti | priolesi | ||
Patrono | santi Angeli custodi | ||
Giorno festivo | 2 ottobre | ||
Cartografia | |||
Posizione del comune di Priolo Gargallo nel libero consorzio comunale di Siracusa | |||
Sito istituzionale | |||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Priolo Gargallo dista 14 chilometri da Siracusa, a nord ovest nelle vicinanze dei Monti Climiti. La sua costa si stende fra il comune di Melilli e Siracusa nel golfo di Augusta.
Il toponimo Priolo deriva probabilmente dal termine greco priolos, che significa priore; questo poiché il territorio era nei secoli precedenti alla conquista araba della Sicilia di proprietà ecclesiastica. Gargallo è il cognome del marchese Tommaso, che fondò l'insediamento moderno nel XIX secolo.
Le tracce di presenza umana nel territorio priolese sono molto antiche. Prima del XV secolo a. C. fu fondata sulla penisola di Magnisi la città di Thapsos, che divenne un importante centro nel periodo medio dell'età del bronzo ed entrò sotto l'influsso miceneo a partire dal XIII secolo a. C. Diede il nome alla cultura di Thapsos, forse fusione delle culture sicana, sicula e micenea, che durò alcuni secoli con il prevalere di un'economia marittima e mercantile.
Successivamente a Thapsos si insediarono i greci di Megara e nella zona divenne centrale il ruolo di Siracusa. I Romani si insediarono sotto il generale Marcello e costruirono ville nel territorio.
Dopo il dominio bizantino ed arabo, i Normanni introdussero il feudalesimo nell'XI secolo, dividendo il territorio in feudi che rimangono alla base delle odierne divisioni amministrative locali. Con gli Aragonesi Priolo entrò a far parte della contea di Augusta.
Nel 1807 Tommaso Gargallo chiese a Ferdinando III di Sicilia la licentia populandi per il feudo di Priolo, ritenendo che la vera ricchezza di una città fosse nella coltivazione della terra. Egli costruì una chiesetta e quaranta case con una piazzetta di forma ottagonale: la piazza dei Quattro Canti. Dal 1813 Priolo fu comune per 6 anni, venendo poi annesso a Siracusa. Nel 1849 fu autorizzata la fiera annuale, in occasione del patrono, il 2 ottobre. Il 19 gennaio 1871 ebbe la sua stazione ferroviaria che lo collegava a Siracusa e a Catania.
Dal 1943 al 1944, dopo lo sbarco degli inglesi con l'operazione ladbroke a Priolo venne costruito un campo di concentramento.[3]
Nel 1954 iniziò la costruzione del polo petrolchimico, uno dei più importanti del Sud Italia. Questo portò ad un radicale cambiamento della struttura sociale della cittadina, creando molti posti di lavoro ma deturpando il territorio.
L'abitato di Priolo Gargallo, ancora dipendente da Siracusa, costituiva un unico centro urbano con la frazione melillese di San Focà. Gli abitanti chiesero con forza l'autonomia, che ottennero il 10 agosto 1979 con Legge regionale n. 177 del 21 luglio. Il nuovo comune fu costituito aggregando parte del territorio di Siracusa e parte di quello di Melilli. La vasta isola amministrativa melillese fu ridotta fino a comprendere solo la frazione di Città Giardino e il litorale di Marina di Melilli. Il primo sindaco di Priolo fu Enzo Radino.
La chiesa dell'Angelo Custode fu costruita con il giuspatronato dei Gargallo (istituto che rimase in vigore fino al dicembre 1940) e ospita quindi il sepolcro del fondatore Tommaso Gargallo e dei suoi discendenti fino al 1954. Contiene una statua lignea dell'Angelo Custode, opera del 1818 dello scultore napoletano Spinetti. La chiesa rimase chiusa per decenni, durante i quali i parroci risiedevano nella Chiesa dell'Immacolata. Fu riaperta al culto il 28 settembre 1968.
Altre chiese sono quella di san Giuseppe operaio, quella dell'Immacolata (del 1860), la chiesa del Sacro cuore e la chiesa di Santa Chiara.
La Masseria Gargallo, antica residenza dei marchesi Gargallo, fu costruita nel 1765 da Giuseppe Gargallo Arezzo dopo due anni della sua investitura a II barone di Priolo. Si conserva ancora integra, ma in condizioni di visibile degrado.
La Torre del Fico risale al 1584 e faceva parte del sistema di torri costiere della Sicilia usate per avvistare navi corsare o per evitare la cattura di schiavi.
La Torre di Magnisi fu costruita nel 1821 su impulso degli inglesi, in quel periodo fortemente presenti in Sicilia. Fu utilizzata come osservatorio dalla Regia Marina durante la seconda guerra mondiale. È una tipica torre Martello.
La basilica di san Focà, con una struttura a tre navate, fu fondata dal vescovo di Siracusa Germano nel IV secolo[senza fonte]. Rappresenta un edificio con continuità d'uso tra il IV secolo a.C. e XI secolo d.C. Il santo a cui è dedicato è San Foca di Sinope, un santo orientale che testimonia i legami con questa parte del mediterraneo. Il vescovo Germano venne qui seppellito dando rilevanza alla chiesa. Nel corso del tempo diversi studiosi hanno scritto su questa chiesa come Cristoforo Scobar (1520), Ignazio de Michele (1617), Rocco Pirri (1636), ma soprattutto Paolo Orsi nel 1899. Inoltre vi è stato un interessamento di Giuseppe e Santi Luigi Agnello nel XX secolo.
Nel territorio priolese sussistono diverse catacombe, depredate nel corso dei secoli, di cui resta solo l'impianto. Le catacombe di Manomozza sono vicine alla basilica di san Focà insieme ad un sepolcreto paleocristiano a Mostringiano. Quelle di Riuzzo sono inglobate all'interno del polo petrolchimico e visitabili solo con autorizzazione. Infine, le catacombe di Scrivelleri, ai piedi dei monti Climiti, sono due ipogei cristiani con una notevole vista panoramica.
Le catacombe di Manomozza furono investigate da Paolo Orsi nel 1890 datandole al IV-V secolo d.C. Vi si accede tramite sette scalini discendenti. Al suo interno vi troviamo diverse tombe variegate: ad arcolosio, a fossa o a parete. Pochi i reperti ritrovati e qualche iscrizione in greco a graffito.
La guglia di Marcello, sita in contrada Biggemi, era un monumento sormontato da un obelisco, danneggiato dai terremoti del 1542 e del 1693 e depredato dei pezzi mancanti. Si trova all'interno della riserva naturale di Priolo Gargallo ma a causa di un ponte danneggiato vi è impossibile arrivarvi.
Il castrum bizantino è sito in contrada Castelluccio, in posizione strategica per dominare il mare, la valle dell'Anapo e in parte l'altopiano alle spalle. È all'inizio dei monti Climiti.
Lo stesso argomento in dettaglio: Riserva naturale orientata Saline di Priolo. |
Nel 2000 è stata istituita nel territorio comunale la Riserva naturale orientata Saline di Priolo, che occupa l'area delle ex saline non occupata dall'industria petrolchimica. L'area protetta è una delle più importanti d'Italia per la presenza delle specie ornitologiche. Al suo interno è possibile trovarvi varie specie ornitologiche, da un paio di anni i fenicotteri rosa popolano la riserva e qualche volta la spiaggia di Priolo Gargallo.
Abitanti censiti[4]
Il documentario Sicilia di sabbia di Massimiliano Perrotta dedica un capitolo alla controversa modernizzazione del paese.[5]
Lo stesso argomento in dettaglio: Polo petrolchimico siracusano e Centrale solare termodinamica Archimede. |
L'attività più importante del comune è di tipo industriale: la Edison e poi la Montedison hanno costruito uno stabilimento petrolchimico, integrato a valle anche dalla produzione di ammoniaca e prodotti per l'agricoltura Agrimont.
È inoltre presente il grande stabilimento petrolchimico ISAB, con i due siti produttivi "Nord" e "Sud", con oltre 1 000 dipendenti.[6]
Il 15 luglio 2010 è stata inaugurata la Centrale solare termodinamica Archimede, un piccolo impianto sperimentale che unisce il gas alla tecnologia a sali fusi.[7]
L'agricoltura fa perno soprattutto sulla produzione di agrumi, frutta e olive.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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7 giugno 1988 | 5 luglio 1990 | Giuseppe Gianni | Democrazia Cristiana | Sindaco | [8] |
10 luglio 1990 | 22 luglio 1991 | Giuseppe Gianni | Democrazia Cristiana | Sindaco | [8] |
5 agosto 1991 | 15 maggio 1992 | Sebastiano Di Pietro | Democrazia Cristiana | Sindaco | [8] |
27 settembre 1992 | 7 agosto 1993 | Rodolfo Casarubea | Comm. regionale | [8] | |
24 novembre 1993 | 15 dicembre 1997 | Girolamo Radino | la rete-mov.dem. | Sindaco | [8] |
15 dicembre 1997 | 1º aprile 1998 | Giuseppe Gianni | centro-destra | Sindaco | [8] |
14 dicembre 1998 | 27 maggio 2003 | Massimo Toppi | centro-sinistra | Sindaco | [8] |
27 maggio 2003 | 1º luglio 2008 | Massimo Toppi | lista civica | Sindaco | [8] |
1º luglio 2008 | 12 giugno 2013 | Antonello Rizza | lista civica | Sindaco | [8] |
12 giugno 2013 | 16 ottobre 2017 | Antonello Rizza | Forza Italia | Sindaco | [8] |
10 febbraio 2018 | 9 giugno 2018 | Santo Gozzo | Vicesindaco | [8] | |
10 giugno 2018 | in carica | Giuseppe Gianni | Centro-destra | Sindaco | [8] |
La squadra di calcio è l'FC Priolo Gargallo Calcio che milita nel girone D siciliano di Promozione È nata nel 2010.
Si segnala la locale squadra di pallacanestro femminile, la ASD Nuova Trogylos Priolo, detentrice di due scudetti nazionali.
La squadra di pallavolo è la Angelo Custode di Priolo Gargallo.
Altri progetti
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