Pramaggiore (Pramajor in veneto[5], Pramaiôr in friulano occidentale) è un comune italiano di 4 723 abitanti[1] della città metropolitana di Venezia in Veneto.
Pramaggiore comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Fausto Pivetta (lista civica di centro-destra Pramaggiore oltre il 2000) dall'11-6-2017 |
Territorio | |
Coordinate | 45°49′N 12°44′E |
Altitudine | 11 m s.l.m. |
Superficie | 24,22 km² |
Abitanti | 4 723[1] (30-6-2022) |
Densità | 195 ab./km² |
Frazioni | Belfiore, Blessaglia, Salvarolo[2] |
Comuni confinanti | Annone Veneto, Chions (PN), Cinto Caomaggiore, Portogruaro, Pravisdomini (PN) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 30020 |
Prefisso | 0421 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 027030 |
Cod. catastale | G981 |
Targa | VE |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 649 GG[4] |
Nome abitanti | pramaggioresi |
Patrono | san Marco evangelista |
Giorno festivo | 25 aprile |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Le testimonianze storiche più antiche sono dei reperti litici e ceramici risalenti al 1600-1300 a.C., tuttavia il primo cenno riguardante Pramaggiore è del 1225, quando rappresentava un centro abitato compreso nello Stato patriarcale di Aquileia.
All'epoca il territorio della villa di Pramaggiore non corrispondeva all'attuale comune, poiché le frazioni di Salvarolo e Blessaglia costituivano ciascuna una comunità a sé stante. Esse hanno una storia più antica del capoluogo: lo sviluppo di Salvarolo è legato a un castello eretto dall'omonima famiglia di feudatari alla fine del X secolo, mentre Blessaglia è citata già nel IX secolo.
Passato il Friuli alla Serenissima (1420), si ebbe un ridimensionamento del potere feudale; in questa occasione, i Salvarolo cedettero il castello agli Altan che gli diedero nuovo lustro, per poi abbandonarlo di nuovo (oggi è definitivamente scomparso).
Nel 1806, durante il Regno d'Italia di Napoleone, fu istituito l'odierno comune di Pramaggiore. Il passaggio dalla provincia del Friuli a quella di Venezia avvenne nel 1838 sotto gli Austriaci[6].
Nel corso della seconda guerra mondiale nel territorio comunale, nella frazione di Blessaglia, fu perpetrata una rappresaglia da parte di un reparto delle SS che portò all'impiccagione di 8 partigiani della Brigata Ippolito Nievo B.
Lo stemma e il gonfalone del Comune sono stati concessi con il decreto del Presidente della Repubblica del 4 febbraio 1955, trascritto nel registro araldico dell'Archivio Centrale dello Stato il 30 luglio 1955.[7][8] Lo stemma si può blasonare:
«Di rosso, a due cigni d'argento, imbeccati d'oro, affrontati, natanti nella pianura d'azzurro, fluttuosa d’argento; al capo d'azzurro, caricato di tre stelle d'oro.» |
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.[8]
Abitanti censiti[9]
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune sono 604, ovvero il 13,0% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[10]:
All'estremità meridionale del territorio comunale, nei pressi della frazione Belfiore, transita la ferrovia Treviso-Portogruaro e fino al 1966 vi era attiva una fermata denominata "Pramaggiore".
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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15 luglio 1985 | 2 luglio 1990 | Luciano Moretto | DC | sindaco | [11] |
2 luglio 1990 | 24 aprile 1995 | Luciano Moretto | DC | sindaco | [12] |
24 aprile 1995 | 10 novembre 1997 | Giulio Collovini | centro-sinistra (liste civiche) | sindaco | [13] |
10 novembre 1997 | 25 maggio 1998 | Fabrizio Gallo | - | commissario straordinario | [13] |
25 maggio 1998 | 28 maggio 2002 | Luciano Moretto | centro-sinistra (liste civiche) | sindaco | [14] |
28 maggio 2002 | 29 maggio 2007 | Igor Visentin | centro-destra | sindaco | [15] |
29 maggio 2007 | 23 maggio 2012 | Igor Visentin | lista civica | sindaco | [16] |
23 maggio 2012 | 11 giugno 2017 | Leopoldo Demo | lista civica | sindaco | [17] |
23 maggio 2012 | 12 giugno 2017 | Leopoldo Demo | lista civica | sindaco | [17] |
12 giugno 2017 | in carica | Fausto Pivetta | lista civica | sindaco | [18] |
Il 26 e 27 marzo 2006, contemporaneamente ai comuni limitrofi di Teglio Veneto, Gruaro e Cinto Caomaggiore si è tenuto un referendum per chiedere alla popolazione di far parte integrante della regione Friuli Venezia Giulia. Il risultato non è stato validato a causa del mancato raggiungimento del quorum richiesto dal referendum, complice, secondo alcuni, il mancato avviso dei cittadini iscritti all'AIRE.
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