Potenza Picena è un comune italiano di 15 768 abitanti[1] della provincia di Macerata nelle Marche.
Potenza Picena comune | |||
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Localizzazione | |||
Stato | Italia | ||
Regione | Marche | ||
Provincia | Macerata | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Noemi Tartabini (lista civica di centro-destra) dal 27-5-2019 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 43°21′58.5″N 13°37′13.22″E | ||
Altitudine | 237 m s.l.m. | ||
Superficie | 48,55 km² | ||
Abitanti | 15 768[1] (31-12-2020) | ||
Densità | 324,78 ab./km² | ||
Frazioni | Montecanepino, Porto Potenza Picena, San Girio, Casette Antonelli, Casette Torresi, Pamperduto, Riva Verde | ||
Comuni confinanti | Civitanova Marche, Montecosaro, Montelupone, Porto Recanati, Recanati | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 62018 | ||
Prefisso | 0733 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 043043 | ||
Cod. catastale | F632 | ||
Targa | MC | ||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] | ||
Cl. climatica | zona D, 1 917 GG[3] | ||
Nome abitanti | potentini, santesi | ||
Patrono | san Girio | ||
Giorno festivo | 25 maggio | ||
Cartografia | |||
Posizione del comune di Potenza Picena nella provincia di Macerata | |||
Sito istituzionale | |||
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Fino al 1862 si chiamava Monte Santo. Nei suoi pressi scorre il fiume Potenza.
Il territorio del comune di Potenza Picena si divide in quattro nuclei abitati: Potenza Picena, Porto Potenza Picena, Montecanepino e San Girio.
Potenza Picena, fino al 1862 Monte Santo, si presenta come un tipico paese medievale, arroccato su un colle e cinto da mura in parte consolidate da interventi piuttosto recenti. Il suo aspetto monumentale è caratterizzato dalla presenza delle chiese (un tempo il paese ne contava 27) e dai relativi campanili.
Porto Potenza Picena (o semplicemente Porto Potenza) è il nucleo abitato più grande del comune. È una stazione balneare con spiagge prevalenza sabbiose, inframezzate a brevissime zone di scogliera. Un tempo, nell'attuale territorio di Porto Potenza, sorgeva la città romana di Sacrata.[senza fonte]
Il quartiere di Montecanepino sorge su un'altura, lungo la direttrice meridionale che da Porto Potenza conduce al capoluogo. Il nome deriva forse da "canepini", cordai, lavoranti la canapa, un tempo numerosi nella zona.
San Girio sorge sulla strada provinciale che collega il paese di Potenza Picena alla strada "Regina". È costituito da un piccolo numero di case sparse sorte nelle vicinanze del santuario dedicato a San Girio.
Secondo la classificazione dei climi di Köppen, Potenza Picena appartiene alla fascia Csa, ossia al clima temperato delle medie latitudini.
Il clima di Potenza Picena presenta tanti elementi mediterranei quanto continentali. Infatti il territorio comunale si estende dal litorale fino alle colline dell'entroterra e fa sì che possano verificarsi scostamenti di temperatura tra le zone più interne e quelle a ridosso del mare. Generalmente il clima risulta essere abbastanza mite per gran parte dell'anno, con brevi picchi di caldo in estate e brevi nevicate nel periodo invernale. Sia d'estate che d'inverno c'è un medio tasso di umidità.
L'attuale denominazione del Comune di Potenza Picena è relativamente recente e risale al 21 dicembre 1862, quando il Consiglio Comunale dovette[senza fonte] mutare il medievale nome di Monte Santo in Potenza Picena.
Di antichissima origine, nel 184 a.C. divenne colonia romana (Potentia). Distrutta nel V secolo e ricostruita su una collina vicina, ebbe nell'Alto Medioevo il nome di Monte o di Castel San Giovanni. Rasa al suolo nel 1116 dall'imperatore Enrico V, fu ricostruita nel 1128 con il nome di Montesanto; nel 1862 ebbe il nome attuale di Potenza Picena.
Il termine "Potenza" stava chiaramente a ricordare l'antica e nobile città romana di Potentia, la cui rovina e il cui spopolamento hanno dato origine al borgo di Monte Santo, in un tratto di territorio più interno e più sicuro. L'aggiunta dell'aggettivo "Picena" è stata determinata non solo dalla necessità di distinzione dal capoluogo lucano, ma anche per ricordare che questo luogo era abitato dai Piceni già prima dell'avvento di Roma, come testimoniato dai numerosi ritrovamenti di resti archeologici e necropoli. Ancora oggi è misteriosa l'origine di questo popolo, che secondo la leggenda sarebbe giunto in questa terra dalla Sabina inseguendo un picchio, da loro ritenuto animale sacro.
Circa l'antica città di Potentia, è interessante osservare che essa fu fondata nel 184 a.C. sotto il consolato di Publio Claudio Pulcro e Lucio Porcio Licino, quasi certamente tra la foce del fiume omonimo e l'abbazia di Santa Maria in Potentia, oggi in territorio di Porto Recanati.
Potenza Picena prende il nome dall'antica Potentia, una fiorente colonia romana le cui prime informazioni risalgono al 184 a.C. e che venne distrutta nel IV secolo, durante la guerra greco-gotica. Alcuni superstiti avrebbero fondato, sul colle adiacente, il borgo di Monte Santo, attorno all'antica pieve di Santo Stefano, la quale sorgeva sul punto più alto (l'attuale piazza Matteotti). Il documento più antico che attesta l'esistenza della pieve e del nucleo abitato, entrambi feudi del vescovo di Fermo, risale al 947.
Il passaggio da “ministero” della contea di Fermo (dominata dal vescovo) a Comune (inizialmente castrum) avviene nel settembre del 1128 quando Liberto, presule fermano, rinunciando a riscuotere il fodro (diritto di casermaggio) e a presiedere il “placido” (tribunale), riconosce di fatto l'autonomia di Monte Santo, che pertanto si svincola dalla soggezione feudale; nonostante questo, le questioni estere e l'alta giustizia rimarranno di pertinenza vescovile per oltre un secolo. Nel corso degli anni, Montesanto raggiungerà libertà sempre più ampie: nel 1252 papa Innocenzo IV concede a Montesanto il diritto di eleggersi autonomamente il podestà, il quale ha soprattutto competenza giudiziarie, mentre nel 1376 papa Gregorio XI accorda il cosiddetto "mero e misto imperio", ossia il più alto grado di giudizio, la pena capitale. In questi anni diverse guerre insanguinano la regione (l'antica Marca, da cui l'attuale denominazione Marche), coinvolgendo direttamente Montesanto: risale al 1318 la devastazione del territorio comunale a opera dei ghibellini osimani guidati da Lippaccio e Andrea da Osimo. Nel 1407 i santesi, arroccati all'interno delle mura cittadine protette da baluardi, impediscono a Ludovico Migliorati, signore di Fermo, scortato dai suoi soldati, di entrare nella cittadina, attraverso il lancio non solo di insulti verbali, ma anche di frecce, giavellotti e pietre.
Lo sviluppo del centro abitato avviene intorno all'antica pieve di Santo Stefano, ubicata nel mezzo della piazza del Comune, che nel 1796 venne abbattuta allo scopo di ampliare la piazza; da quel momento in quest'area vennero organizzati spettacoli pubblici, giochi e gare sportive: lo spettacolo più popolare era la “giostra del bue”, detta anche “dello steccato”, quasi una sorta di corrida dai connotati un po' violenti, tanto che venne proibita durante la dominazione napoleonica.
Lo stemma del Comune di Potenza Picena si compone di una croce in campo rosso sovrapposta a cinque monti. Secondo la tradizione, mentre la croce significa Monte Santo, i monti rappresentano cinque distinte comunità minori che formarono il comune maggiore, ossia Gerola (o Girola), Terchio (noto come Tergi), Sacrata, che ricorda anche nel nome l'antica vicina città romana mai più risorta, Monte Coriolano (o Monte Grugliano) e Santara.
La Collegiata di Santo Stefano era dedicata a Sant'Ignazio, fondatore della Compagnia di Gesù. Anche l'annesso edificio, sulla sinistra del tempio, oggi quasi interamente adibito ad alloggio delle suore della congregazione Figlie dell'Addolorata e in piccola parte a sacrestia e sala riunioni, è stato fino al 1773 - anno della soppressione della Compagnia di Gesù - il collegio dei Gesuiti di Monte Santo. La facciata è rimasta incompiuta. La Congregazione dei Contadini (una delle due congregazioni dell'ordine dei Gesuiti) sistemò la cripta sotterranea della Collegiata che si estende per tutta la Chiesa: la Cappella dei Contadini. Questa è stata completamente affrescata da Benedetto Biancolini, pittore marchigiano che affrescò la Cappella con elementi decorativi che richiamano la campagna e il mondo contadino. Sulla sinistra troviamo la Cappella degli Artisti, un importante luogo di culto all’interno della Collegiata.
La chiesa della Madonna delle Grazie, sita in prossimità di Porta San Giovanni (una delle tre porte di accesso al paese), ricopre un ruolo importante nella storia del culto dei Potentini. Il tempio sembra sorga nel luogo dove, in origine, vi era un'edicola votiva, ampliata nel corso degli anni per volere dei fedeli. La tradizione narra che l'immagine della Madonna con il Bambino dipinta su muro fosse dispensatrice di grazie, tanto che già nello Statuto comunale del 1431 si fa menzione del luogo come "Via Gratiarum" (Via delle Grazie).
Risale alla fine del Quattrocento, anche se sono documentati precedenti tentativi di insediamento degli Zoccolanti a Potenza Picena. Infatti, nel 1463, papa Pio II, con due bolle inviate al Comune, promosse la costruzione di un convento presso la chiesa di San Girio. I frati però, forse anche a causa dell'insalubrità della valle del Potenza, preferirono un luogo più vicino al centro abitato. Il Convento ospita al suo interno importanti opere pittoriche e un vasto museo missionario. Accanto alla struttura si possono apprezzare degli orti e una selva.
La chiesa di San Giacomo Maggiore, nei pressi della porta Galiziano, risale alla seconda metà del secolo XIV. Oltre che allo sviluppo edilizio di Monte Santo (crescita del borgo di Galazzano), la costruzione e l'officiatura della chiesa sono legate all'attività della confraternita del "Corpus Christi", detta anche di San Giacomo. Accanto all'edificio religioso sorgeva anche un ospedale per poveri e malati gestito della confraternita stessa. La chiesa di San Giacomo è stata interamente ristrutturata intorno alla fine del XIX secolo assumendo connotati neo-gotici. Nel 1943 la facciata della chiesa venne riprogettata dall'architetto Eusebio Petetti.
Discendendo via Silvio Pellico, si scopre l'ex complesso di Sant'Agostino, che si estende su una porzione non trascurabile del centro storico. Il primo documento, che attesta la presenza degli Agostiniani a Potenza Picena risale al 1250, quando la chiesa era intitolata a S. Maria Maddalena. L'interno della chiesa ospita una pala raffigurante "La Maddalena ai piedi della croce" opera di Pietro Tedeschi, un antico organo da sala del 1766 costruito dal maestro Giovanni Fedeli da Camerino e la preziosa tavola di Bernardino di Mariotto del 1506 raffigurante "La Madonna con il Bambino tra i SS.Francesco, Antonio e Giovannino tra gli angeli musicanti". Oggi la chiesa è sconsacrata ed è divenuta Auditorium/Centro Culturale intitolato a Ferdinando Scarfiotti, scenografo di fama mondiale e vincitore del Premio Oscar nel 1988 per L’ultimo imperatore di Bertolucci.
Restano ancora incerte le origini del monastero e della chiesa di Santa Caterina. Secondo un catalogo generale benedettino, segnalato dallo studioso mons. Cotognini, i due complessi sarebbero stati eretti nell'anno 1280. La Chiesa ospita il Polittico di Paolo Bontulli da Percanestro del 1507 che rappresenta la “Madonna con bambino tra i santi Giacomo Maggiore e Rocco”.
La Chiesa è oggi sconsacrata e dal 2007 è sede della Fototeca comunale gestita dal Fotoclub ed intitolata a Bruno Grandinetti grande fotografo potentino. Attualmente la chiesa ospita il Museo Kodak con più di 340 fotocamere d’epoca dai primi del ‘900 agli anni ‘70 tutte facenti parte della collezione di Enzo Romagnoli donate poi al Comune di Potenza Picena.
Fuori della cinta muraria, che divideva il centro abitato dalla campagna, nei pressi delle tre porte d’accesso al paese si trovano delle chiese tutte dedicate alla Madonna. Fuori Porta Marina troviamo la Chiesa della Beata Vergine della Neve. La Chiesa risale al XV secolo, datazione affermata dall’affresco posto sopra l’altare raffigurante la “Madonna della Neve col Bambino e gli Angeli” realizzato dal pittore marchigiano Pietro da Montepulciano.
A questa chiesa sono legati i pellegrinaggi in quanto Potenza Picena era località di transito per chi era diretto alla Santa Casa di Loreto.
Una volta isolati dal centro abitato, oggi il convento e la chiesa dei Cappuccini, dedicata a San Lorenzo, si trovano quasi al centro di un nuovo quartiere, il Colle Bianco.
Il monastero di San Tommaso Apostolo di Potenza Picena è uno dei più antichi insediamenti del secondo ordine francescano. Secondo la tradizione, il cenobio sarebbe stato fondato, vivente santa Chiara, da due consorelle della santa intorno al 1227. Il Monastero presenta un'architettura povera nel rispetto delle regole francescane, mentre la chiesa dedicata a San Tommaso Apostolo mostra all’interno linee e decorazioni barocche con altari in stile neo-classico e dipinti di scuola romana.
Il collegio dei Gesuiti era un edificio annesso, sino al 1773, alla Collegiata di Santo Stefano. Attualmente il plesso è adibito ad alloggio delle Suore della congregazione "Figlie del Santissimo Redentore e della Beata Vergine Addolorata”. Alle giovani suore che si univano a questa congregazione veniva insegnato il lavoro del ricamo e della tessitura. All’inizio usavano piccoli telai ma, data la loro bravura, i religiosi fornirono loro macchinari più efficienti, i Telai Jacquard.Le stoffe pregiate prodotte delle suore appartennero alle famiglie dei nobili locali e ,alcune di esse, possono essere ancora oggi ammirate all’interno della sala insieme a telai Ottocenteschi funzionanti e l’Orditoio verticale, un macchinario realizzato da Leonardo Da Vinci.
Risale alla fine del Quattrocento, anche se sono documentati precedenti tentativi di insediamento degli Zoccolanti a Potenza Picena. Infatti, nel 1463, papa Pio II, con due bolle inviate al Comune, promosse la costruzione di un convento presso la chiesa di San Girio. I frati però, forse anche a causa dell'insalubrità della valle del Potenza, preferirono un luogo più vicino al centro abitato. Il Convento ospita al suo interno importanti opere pittoriche e un vasto museo missionario. Accanto alla struttura si possono apprezzare degli orti e una selva.
Piuttosto antiche appaiono le origini del convento dei Francescani conventuali, detti di San Francesco. Secondo la tradizione, sarebbe stato lo stesso Santo di Assisi, il fondatore del monastero di Monte Santo attorno all'anno 1222-23, quando sarebbe giunto nella cittadina marchigiana con un gruppo di frati.
Il Santuario di San Girio, posto sulla provinciale omonima che unisce Potenza Picena alla Santissima 'Regina', è uno dei luoghi di culto più cari ai potentini. La chiesa, edificata originariamente sopra la tomba del Santo nel 1298, fu ricostruita nel 1560 a spese della comunità di Monte Santo.
Inizialmente era un edificio privato appartenente alla nobile famiglia Compagnoni Marefoschi. Nel 1887 l’edificio venne acquistato, insieme alla chiesa, dalle monache Benedettine, diventando un loro monastero. Al suo interno troviamo un Crocifisso Ligneo del 1500, che era oggetto di devozione e venerazione. Inoltre sono presenti le statue di San Benedetto da Norcia e Santa Scolastica (sua sorella) la quale si dice sia legata alla nascita delle Benedettine.
Abitanti censiti[4]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2012 la popolazione straniera era di 1 654 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano[5]:
Il convento dei frati minori ospita il museo missionario marchigiano, il quale ospita una raccolta opere Novecentesche provenienti da varie missioni francescane in giro per il mondo.[6]
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelle artigianali, come la rinomata arte della tessitura finalizzata alla realizzazione di tappeti e di tanti altri prodotti caratterizzati da motivi artistici pregiati.[7]
Nella frazione di Porto Potenza Picena si trova la stazione di Potenza Picena-Montelupone che serve i comuni di Potenza Picena e Montelupone.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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21 luglio 1990 | 9 febbraio 1993 | Paolo Moscioni | Democrazia Cristiana | Sindaco | [8] |
8 aprile 1993 | 23 aprile 1995 | Leonardo Melatini | Democrazia Cristiana | Sindaco | [8] |
24 aprile 1995 | 13 giugno 1999 | Mario Morgoni | Partito Democratico della Sinistra | Sindaco | [8] |
14 giugno 1999 | 13 giugno 2004 | Mario Morgoni | Democratici di Sinistra | Sindaco | [8] |
14 giugno 2004 | 7 giugno 2009 | Sergio Paolucci | Democratici di Sinistra | Sindaco | [8] |
8 giugno 2009 | 8 giugno 2014 | Sergio Paolucci | Partito Democratico | Sindaco | [8] |
9 giugno 2014 | 8 giugno 2018 | Francesco Acquaroli | Fratelli d'Italia | Sindaco | [8][9] |
9 giugno 2018 | 26 maggio 2019 | Noemi Tartabini | Centro-destra | Vicesindaco | |
27 maggio 2019 | in carica | Noemi Tartabini | Centro-destra [10] | Sindaco | [8] |
La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Potenza Picena Calcio che milita nel girone B marchigiano di Promozione, l'altra squadra è la Union Picena che invece milita in Seconda Categoria[11].
Anche la frazione di Porto Potenza Picena ha una squadra che milita in Seconda Categoria[12].
L'A.S.D. Potenza Picena 1945 Calcio è nata nel 1945.
La squadra di calcio a 5 Futsal Potenza Picena milita in Serie D marchigiana ed è la principale squadra potentina.
La principale squadra di pallavolo è il Volley Potentino, che dalla stagione 2012/2013 milita nella serie professionista A2.
La squadra di ciclismo di Porto Potenza è la A.S.D. Rinascita cicli Baldoni, in cui militano i giovani ciclisti della categoria Esordienti. Per la categoria Giovanissimi i bambini dai 6 ai 12 anni gareggiano con la Scuola di Ciclismo Potentia-Rinascita.
Altri progetti
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