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Poffabro (Pofàvri in friulano standard e in friulano occidentale[1]) è una frazione del comune di Frisanco (PN). Sorge a 525 metri di altitudine in Val Colvera, nelle prealpi carniche.

Poffabro
frazione
Poffabro – Veduta
Poffabro – Veduta
Localizzazione
Stato Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia
Comune Frisanco
Territorio
Coordinate46°13′01″N 12°42′28″E
Abitanti181
Altre informazioni
Cod. postale33080
Prefisso0427
Fuso orarioUTC+1
PatronoSan Nicolò
Cartografia
Poffabro

Origini del nome


Prafabrorum, prato dei fabbri è menzionato in una sentenza del 1339, un documento del 1357 riporta notizie sulla decima di Pratum Fabri che il signore di Maniago lasciò in eredità al figlio, nel 1810 con il decreto napoleonico diventa frazione di Frisanco. Nel 1976 il terremoto di maggio lascia grandi ferite in paese.


Storia


In età romana passava la strada che da Julia Concordia si inoltrava nelle Alpi. Il borgo è famoso per la sua architettura rurale, con le tipiche case in pietra dai ballatoi in legno, tanto da essere considerato uno dei cento borghi più belli d'Italia.

Nel 1663 la chiesa campestre di Poffabro, dedicata a San Nicola di Bari, diventa autonoma dalla pieve di San Mauro di Maniago.


Monumenti e luoghi d'interesse



Architetture religiose


Chiesa

Simbolo della innegabile fede del territorio, espressa anche dalla sua imponenza rispetto a quella degli altri edifici, la fisionomia dell'attuale chiesa si definì già nel XIX secolo, anche se fu spesso soggetta a restauri e rifacimenti, dovuti ai frequenti terremoti, puntualmente riportati nei registri parrocchiali.

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Nicolò Vescovo (Poffabro).
Santuario della Beata Vergine della Salute

Eretto nel 1873 a Pian delle Merie in forme neoclassiche.

Capitelli votivi

Diversi sono i capitelli votivi sparsi sul territorio, esigenza devozionale, legata a episodi singolari.


Architetture civili


Secondo il pittore Armando Pizzinato, il paese è l'esempio di architettura spontanea più fantasiosa e razionale delle Prealpi. La bellezza del borgo risiede nell'assenza di palazzi e nella semplicità di pilastri, scale, ballatoi e archi in sasso in armonia con la natura.


Economia


Produzione di oggetti in legno e vimini, gli scarpets sorta di pantofole in velluto. Da non perdere nel periodo natalizio la visita agli originali presepi preparati per le festività in tutto il paese.


Cucina


Cucina povera, un tipico piatto è il frico, patate rosolate in padella poi schiacciate ed unite a del formaggio tagliato a cubetti.[senza fonte]


Galleria d'immagini



Note


  1. Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana Archiviato il 27 settembre 2013 in Internet Archive..

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