Pizzolese è una frazione del comune di Parma, appartenente al quartiere Cortile San Martino.
Pizzolese frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
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Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°52′04.8″N 10°21′53.2″E |
Altitudine | 34 m s.l.m. |
Abitanti | 48[2] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43122 |
Prefisso | 0521 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
La località è situata 7,60 km a nord del centro della città.[1]
La frazione sorge in posizione pianeggiante alla quota di 34 m s.l.m.,[1] tra le campagne a nord di Parma; la località è attraversata dal canale Naviglio, anticamente navigabile.[3]
Il piccolo borgo di Pizzolese fu dotato della primitiva cappella probabilmente già intorno al 1000, ma la più antica testimonianza dell'esistenza del luogo di culto risale soltanto al 1230.[4]
Nell'autunno del 1315 la località fu devastata da un'alluvione del torrente Parma, che straripò rovinosamente a monte della città inondandone tutto il perimetro e, a valle, le campagne e i borghi di Paradigna, Pizzolese e Gainago.[5]
Nel 1409 gli uomini di Giovanni de' Terzi, asserragliati a Colorno, saccheggiarono varie località del Parmense, tra cui Pizzolese.[6]
In epoca napoleonica, per effetto del decreto Nardon del 1806, Pizzolese divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Cortile San Martino,[7] che nel 1943 fu sciolto e inglobato in quello di Parma.[8]
Il 25 aprile del 1945, ultimo giorno della seconda guerra mondiale, gruppi di soldati tedeschi in fuga saccheggiarono le campagne della zona, uccidendo anche numerosi civili inermi; a Pizzolese furono freddate 8 persone, in ricordo delle quali fu successivamente eretto un monumento commemorativo nel centro della località.[9]
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Donnino (Parma, Pizzolese). |
Edificata probabilmente intorno al 1000, la cappella romanica fu menzionata per la prima volta nel 1230; restaurata nel 1442, fu profondamente modificata nel 1515 e nuovamente ristrutturata tra il 1950 e il 1960 circa. La semplice chiesa neoromanica, interamente intonacata, è decorata esternamente con una serie di lesene e archetti pensili.[4]
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