Penna Sant'Andrea (La Pònnë in abruzzese[5]) è un comune italiano di 1 648 abitanti[2] della provincia di Teramo in Abruzzo, facente parte dell'unione dei comuni Colline del Medio Vomano. Sul suo territorio insiste la Riserva Naturale Regionale Controllata di Castel Cerreto, che ha una superficie di circa 70 ettari. Nella riserva ci sono flora e fauna ancora incontaminate.
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Penna Sant'Andrea comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Severino Serrani[1] (lista civica di centro-destra Un impegno per il futuro) dal 26-5-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 42°36′N 13°46′E |
Altitudine | 413 m s.l.m. |
Superficie | 11,1 km² |
Abitanti | 1 648[2] (31-8-2022) |
Densità | 148,47 ab./km² |
Frazioni | Capsano, Pilone, Val Vomano, Trinità |
Comuni confinanti | Basciano, Castel Castagna, Cermignano, Teramo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 64039 |
Prefisso | 0861 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 067033 |
Cod. catastale | G437 |
Targa | TE |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona D, 2 081 GG[4] |
Nome abitanti | pennesi, iaioni, pundarule |
Patrono | san Rocco |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Nel 1974 in località Monte Giove gli scavi archeologici hanno messo alla luce una necropoli italico romana, i cui reperti vanno da una fascia d'età dal VII secolo al II secolo a.C.; rilevanti sono alcune sepolture del periodo Piceno IV-VI, i cui corredi comprendono oggetti femminili da toeletta e ornamenti, come testine vitree fenicio-puniche, attestazioni uniche in Italia centro-meridionale, sulla fascia adriatica. Tutte le deposizioni indagate sono di donne, per cui si è pensato a una comunità devota a Giove, di cui esisteva un santuario sul monte.
Oltre al corredo si conservano tre stele, una ricomposta le altre frammentarie, conservate nel Museo Archeologico Nazionale di Chieti: sono in pietra locale, di forma stretta e allungata con occhi e bocca incisi, incavi sulla sommità suggeriscono la presenza di un elemento decorativo separato, forse un copricapo, come nel caso del guerriero di Capestrano, queste stele costituiscono importanti acquisizioni per la conoscenza del panorama italico piceno del V secolo a.C.
La fondazione del castrum detto "Pinna", dal nome dell'altura del colle su cui sorge, risale all'VIII-IX secolo, per mezzo dei longobardi. Si ha notizia della chiesa di Sant'Andrea, da cui il nome, che però fu rifatta nel XVII secolo. Di proprietà dell'abbazia di Sant'Attone e San Nicolò sul Tordino, presso Teramo, nel XIV secolo passò al potere degli Acquaviva duchi di Atri, sino a essere ceduta nel XVII secolo a vari feudatari. Nel 1814 il paese partecipò all'insurrezione antifrancese; tuttavia a colpo fallito, in cui partecipavano anche insurrezionalisti di Città Sant'Angelo, Penne e Pescara, i cospiratori fuggirono nello Stato della Chiesa, come Nicola de Bartolomeiis, Patrizio Pallotti, Giuseppangelo Sozii, altri furono catturati e giustiziati, tra cui il medico Filippo La Noce e Bernardo De Micaeliis.
Questo avvenimento è ricordato in una lapide presso la Porta Nuova di Penna.
Fu ricostruita nel Cinquecento e ha un impianto rettangolare a navata unica con colonne e arcate sugli otto altari interni. La facciata a capanna termina in sommità come un arco a tutto sesto. Il campanile è a torre, ma vi è anche una seconda torre con orologio e cella campanaria a vela.
L'interno barocco ha una gradinata di accesso che porta al piano rialzato (perché la chiesa essendo sita in cima al colle, ha subito interventi per dislocazione del terreno), e ricorda per questo il duomo di Guardiagrele (CH). L'altare maggiore ha un dipinto seicentesco dedicato a Santa Giusta.
La chiesa è sta ricostruita sui resti di un tempio medievale, distrutto o da un terremoto o caduto in rovina. Al tempo della costruzione (XVII secolo) era in piedi la facciata e il campanile. La facciata medievale ha portale a tutto sesto strombato e un piccolo rosone, mentre la sommità è decorata da due guglie sugli estremi dei lati. Il resto del corpo della chiesa è di livello inferiore alla facciata per architettura.
Abitanti censiti[6]
Uno degli avvenimenti principali è la tradizionale festa settembrina della pagnotta, caratterizzata da particolari danze che ripropongono antichi riti propiziatori legati al mondo contadino ed a quello familiare.[7]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 giugno 1993 | 25 giugno 1993 | Nino Gabriele Sechini | Democrazia Cristiana | Sindaco | [8] |
27 giugno 1993 | 22 novembre 1993 | Maurizio Ianieri | Comm. pref. | [9] | |
21 novembre 1993 | 24 maggio 1998 | Antonio Fabri | Lista civica di centro (1993 - 1994) Lista civica (1994-1998) |
Sindaco | [10][11] |
25 maggio 1998 | 26 maggio 2002 | Orazio De Federicis | Lista civica | Sindaco | [12] |
27 maggio 2002 | 27 maggio 2007 | Berardino Della Noce | Lista civica di centro-sinistra | Sindaco | [13] |
28 maggio 2007 | 14 ottobre 2013 | Antonio Fabri | Lista civica Un impegno per il futuro | Sindaco | [14][15][16] |
15 ottobre 2013 | 25 maggio 2014 | Eleonora Di Francesco | Lista civica Un impegno per il futuro | Vicesindaco | [17] |
26 maggio 2014 | in carica | Severino Serrani | Lista civica Un impegno per il futuro | Sindaco | [1] |
Altri progetti
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