Passo San Ginesio è la principale frazione del comune di San Ginesio, che cita proprio il nome del comune.
Passo San Ginesio frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 43°06′59.69″N 13°22′20.1″E |
Altitudine | 342[1] m s.l.m. |
Abitanti | 284[1] |
Frazioni confinanti | Passo Sant'Angelo, Campanelle, Torre di Morro, Macchie |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 62026 |
Prefisso | 0733 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | Passesi |
Cartografia | |
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Situata ad una altezza di 342 m s.l.m.,[1] Passo San Ginesio sorge su una valle lungo la ex SS 78. Circondata da colline, la frazione è divisa con la sua rispettiva, Passo Sant'Angelo, dalla ex SS 78.
Frazione nata grazie alla creazione degli uffici e del magazzino di deposito mezzi per la società Autolinee SASP nel 1911,[2] la frazione è stata luogo cruciale per un maggiore sviluppo del comune.
Durante la seconda guerra mondiale, la frazione insieme alla sua corrispettiva, sono stati luoghi di rastrellamento da parte delle SS naziste. Il 15 febbraio, un centinaio di partigiani bloccarono le strade di accesso a Sant'Angelo in Pontano per distribuire a pagamento circa 2 000 quintali di grano alla popolazione, poco prima prelevati dai magazzini del Consorzio Agrario di Passo Sant'Angelo.[3][4] Il grano fu dato anche ai passesi. Il 5 maggio 1944, Glorio della Vecchia e altri due partigiani furono fucilati, viste alcune ribellioni civili nella frazione.[4][5]
Nelle nuove generazioni, a partire da quelle nate nel 1970, i ginesini abitanti del paese di San Ginesio e sempre i ginesini della frazione, si sono divisi a causa di faide interne indirette, iniziate per la poca manutenzione e importanza data dal comune alla frazione. Da lì la differenza di nome di abitanti.[6]
Dopo il sisma del 2016 e 2017, gli abitanti del rispettivo comune si incattivirono contro i passesi per non aver ricevuto danni gravi con lo sciame sismico.[7][non chiaro]
Costruita nel periodo che va dal 1958 al 1962 e consacrata nel 1965, è l'unica chiesa presente nella frazione ed è compresa tra diversi edifici. Sul lato destro si trova la casa parrocchiale con i locali dedicati al parroco: un corridoio che attraversa la sagrestia collega i due edifici. La chiesa si presenta su di un basamento in pietra rosacea con pianta esagonale, una grande vetrata triangolare che segue il perimetro della chiesa.[8] L'interno presenta numerose opere dell'artista milanese Arnaldo Mazzanti:
Il "Cippo ai partigiani trucidati" è un cippo dedicato a dei partigiani uccisi nella frazione, tra cui il carabiniere Glorio della Vecchia, fucilati il 5 maggio 1944.[5][9]
La frazione è sede della società Autolinee SASP, facente parte dell'unione delle società Contram Mobilità.
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