Parlo è una frazione del comune di Segonzano, in provincia di Trento[2].
Parlo frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 46°10′49.37″N 11°15′02.77″E |
Abitanti | 20[1] (novembre 2019) |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
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Il villaggio sorge sulla sinistra orografica del rio Regnana, in Val di Cembra, a circa 530-540 m s.l.m., a poca distanza dal paese di Piazzo[3][4].
Il paese è formato da poche case, costruite lungo il vecchio corso stradale[5]; l'origine del suo nome è ignota, ma secondo alcune teorie potrebbe derivare da un soprannome che ha dei paralleli nel termine dialettale bresciano pèrlo, che indica il pero corvino[6].
Assieme a Piazzo, il paese di Parlo si trovò al centro della battaglia di Segonzano, combattuta il 2 novembre 1796[7].
Nella piazza centrale del paese si erge una piccola cappella dedicata a santa Maria Maddalena; la sua costruzione viene spesso ricollegata alla figura della baronessa Maria Maddalena Spaur Valer, vedova di Felice Bonaventura a Prato, la quale fu reggente della giurisdizione di Segonzano nella seconda metà del Seicento[8][9][10]. Tuttavia, sotto l'arcata d'ingresso sono affrescati due stemmi, appartenenti alle famiglie Silvestri e Barbi di Castel Tavon (presso Tavon, oggi frazione di Predaia), il secondo dei quali è certamente antecedente al 1650[10].
Si tratta di un edificio semplice, con facciata a due spioventi aperta sul fronte da un'ampia arcata d'ingresso a centina ribassata, chiusa da una cancellata; sulla sommità si erge una piccola cella campanaria[10]. A dispetto delle dimensioni modeste, la cappella è molto decorata: sulla parete di fondo (molto deteriorata dall'umidità) sono affrescati Maria Maddalena affiancata dai santi Rocco e Sebastiano, i quattro evangelisti sul soffitto, i santi Giovanni Battista, Antonio e Giobbe sulla parete sinistra e santa Lucia con la Madonna della Misericordia su quella destra[8][5]; la pala d'altare raffigura l'ascensione al cielo della Maddalena, sollevata da due angeli, ed è risalente al XVIII-XIX secolo[10].
L'edificio è stato restaurato nel 1926, nel 1967[8], nel 1980 e nel 2010[10].
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