Oschiri (Oscheri in sardo, Óscari in gallurese) è un comune italiano di 3 140 abitanti della provincia di Sassari ai piedi del monte Limbara.
Oschiri comune | ||
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Localizzazione | ||
Stato | ![]() | |
Regione | ![]() | |
Provincia | ![]() | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Roberto Carta (lista civica) dal 26-10-2020 | |
Territorio | ||
Coordinate | 40°43′08.51″N 9°06′05.35″E | |
Altitudine | 202 m s.l.m. | |
Superficie | 215,61 km² | |
Abitanti | 3 140[1] (31-8-2020) | |
Densità | 14,56 ab./km² | |
Frazioni | San Leonardo, Lu pecurili, Su signaladu, Su Noduladu | |
Comuni confinanti | Alà dei Sardi, Berchidda, Buddusò, Ozieri, Pattada, Tempio Pausania, Tula | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 07027 | |
Prefisso | 079 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 090049 | |
Cod. catastale | G153 | |
Targa | SS | |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] | |
Nome abitanti | (IT) oschiresi (SC) oschiresos | |
Patrono | san Demetrio | |
PIL | (nominale) 9784 | |
Cartografia | ||
![]() nella provincia di Sassari | ||
Sito istituzionale | ||
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Nel suo territorio è compreso il bacino artificiale del Coghinas e la centrale idroelettrica (centrale di Muzzone) di proprietà di Enel Spa.
L'area è stata abitata già in epoca neolitica per la presenza sul territorio di alcune Domus de janas, specialmente quelle del sito rupestre di Santo Stefano, e in epoca nuragica per la presenza di numerosi ed importanti nuraghi. Fu anche un importante centro in epoca romana, testimoniato da una necropoli e da altri reperti archeologici.
Nel medioevo fece parte del giudicato di Torres, nella curatoria di Monte Acuto. I giudici di Torres vi edificarono un castello, detto Cugato o Castro, e fu sede vescovile (diocesi di Castro) dal 1116 al 1503. Alla caduta del giudicato (1259) passò sotto la signoria dei Doria, e successivamente, intorno al 1350, sotto il dominio aragonese, che incorporarono il paese nel ducato di Monte Acuto, feudo dei Tellez - Giron, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Oschiri sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 14 luglio 1971.[3] Lo stemma si blasona:
«troncato: il primo, d'azzurro, alla montagna di granito al naturale; il secondo, di rosso, alla facciata della chiesa di Nostra Signora di Castro d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.» |
Nel centro urbano la chiesa più importante è la parrocchiale della Beata Vergine Immacolata, edificio del XVIII secolo mentre la più interessante è senz'altro la chiesa romanica di San Demetrio risalente all'XI secolo.
A qualche chilometro da Oschiri si trova la chiesa di Nostra Signora di Castro, la cui festa si svolge la domenica dopo Pasqua con l'esibizione di canti e balli tradizionali, e le chiese di Nostra Signora di Otti e chiesa di San Leonardo le cui feste si svolgono rispettivamente l'ultima e la terza domenica di maggio.
Monumento enigmatico è l'altare rupestre di Santo Stefano, una parete di roccia granitica nella quale sono state scolpite, in epoca non accertata, nicchie geometriche triangolari e quadrangolari. È oggetto di dibattito non soltanto la sua datazione ma soprattutto il suo utilizzo e la sua funzione.
Abitanti censiti[4]
La variante del sardo parlata a Oschiri è quella logudorese settentrionale.
La pietanza tipica sono le panadas, cestelli di pasta ripieni di carne, che vengono esibiti orgogliosamente come simbolo del paese. A loro è dedicata una sagra, che si svolge intorno alla metà del mese di agosto.
La notevole somiglianza, anche lessicale, con analoghe pietanze, come l'empanada argentina o l'empada portoghese sembrerebbe indicare un'antica derivazione della panada dall'area culturale iberica, o quantomeno una parentela. Questa pietanza è diffusa anche nella Sardegna centro-occidentale, precisamente a Cuglieri, in provincia di Oristano in cui si offre un ripieno d'anguilla e/o di verdure e, infine, nella Sardegna del sud, in particolare Assemini, dove è comune il ripieno di carne d'agnello accompagnata da patate e pomodoro secco, con l'aggiunta di alcune verdure come i carciofi di legumi come i piselli e le fave.
Oschiri è collegata al territorio circostante da quattro strade statali, la SS 199, la SS 392, la SS 597 e la nuova SS 729, oltre che dalla strada provinciale 37.
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia Cagliari-Golfo Aranci e Stazione di Oschiri. |
A sud dell'abitato è situata la stazione di Oschiri, aperta al pubblico nel 1880 e situata lungo la ferrovia Cagliari-Golfo Aranci. Lo scalo è servito dai treni regionali di Trenitalia.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 16 aprile 2000 | Leonardo Vargiu | liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | [5] |
16 aprile 2000 | 8 maggio 2005 | Antonio Perinu | lista civica | Sindaco | [6] |
8 maggio 2005 | 30 maggio 2010 | Antonio Perinu | lista civica | Sindaco | [7] |
30 maggio 2010 | 31 maggio 2015 | Pietro Lucio Giuseppe Sircana | lista civica "Per Oschiri Insieme" | Sindaco | [8] |
31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Pietro Lucio Giuseppe Sircana | lista civica "Per Oschiri Insieme" | Sindaco | [9] |
26 ottobre 2020 | in carica | Roberto Carta | lista civica "Per Oschiri Insieme" | Sindaco | [10] |
La squadra di calcio della città è la S.S. Oschirese che milita nel girone B di Promozione regionale.
A Oschiri è presente anche una società di atletica leggera nata nel 2005 che organizza manifestazioni internazionali.
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