Orsigna è una frazione di Pistoia (la più lontana dallo stesso capoluogo), situata nella valle attraversata dall'omonimo torrente.
«A quel tempo l'Orsigna era ancora piena di gente. La guerra era appena finita e gli uomini facevano i boscaioli nelle montagne di là del fiume. Facevano cose incredibili! Legavano un cavo di ferro nella montagna di fronte, poi a spalla, attraversando il fiume, lo portavano da questa parte, lo legavano in piazza, lo mettevano in tensione e dall'altro versante facevano partire i carichi di legna attaccati ad un uncino. Arrivavano a velocità spaventosa ed andavano a sbattere contro un copertone. A volte quei pazzi ci si legavano loro stessi. Lo ricordo come se fosse ora. (...) una volta uno si distrasse fra un carico e l'altro e finì schiacciato in piazza.» |
(Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio) |
Orsigna frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 44°04′32″N 10°53′23″E |
Altitudine | 806 m s.l.m. |
Abitanti | 61[1] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 51100 |
Prefisso | 0573 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | orsignani |
Patrono | sant'Atanasio |
Giorno festivo | 2 maggio |
Cartografia | |
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Il paese ha sempre vissuto principalmente di pastorizia e di taglio del legname, ma oggi ha quasi perso questi tipici lavori.
Ospita un posto tappa GEA ed è passaggio di escursionisti, verso il Rifugio di Porta Franca ed il Lago Scaffaiolo.
Orsigna si sviluppò a partire dalla piazza della chiesa, voluta dal vescovo Scipione de' Ricci come unione delle numerose borgate che ancora oggi fanno riferimento a questo paese. I nomi delle borgate sono Il Casino, Casa Sandrella, Case Colonna, Le Volte, Lavacchini, Paoluccio, Case Fanfani, Quadrano e Casa Gavazzi, Casa Fagnoni,Case Corrieri, La Menta, Case Ferrari, Il Contadino, Casa Cucciani, Casa Colonna, Casa Aldria, Il Fosso, Il Molino, Il Cassero, Il Goraio,Villanova, Casa Botto; per citarne alcune. Tali borgate sono generalmente meta di turisti, in quanto la maggior parte delle abitazioni sono di proprietà dei non residenti.
Sull'etimologia del toponimo Orsigna si sono fatte numerose ipotesi: nei diplomi imperiali di Arrigo VI (1191) e di Federico II (1220) si parla di una Valle Ursina, data in concessione ai bolognesi Conti Guidi, verosimilmente da identificarsi con questa e chiamata così per la presenza (allora) degli orsi. Altri autori propendono, invece, per attribuire l'etimo alla romana famiglia Orsini che vi avrebbe avuto dei possedimenti. Si narra infine, in modo molto suggestivo, ma storicamente incerto, che il nome deriverebbe da tale Principessa Orsina che vi avrebbe regnato ed i ruderi del suo castello sarebbero nella borgata di Orsigna, poco sopra la chiesa[2].
Orsigna è raggiungibile da Pracchia in automobile o in autobus, percorrendo 5 km di strada asfaltata. Sempre a Pracchia è presente la stazione ferroviaria più vicina, sulla Ferrovia Porrettana.
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