L'area risulta abitata sin da epoca preistorica e scavi realizzati nella seconda metà del XX secolo hanno permesso il rinvenimento di importanti resti anche romani. La prima citazione su documenti del luogo risale al 1171, e si riferisce ad una contesa territoriale che riguardava la zona Bordina.[2][1]
Durante la grande guerra entrò in funzione il sistema difensivo predisposto dall'impero austroungarico che includeva il territorio di Nago in un'estesa linea che comprendeva il sud del Trentino austriaco, con Nago, Passo San Giovanni, Mori e Rovereto. I forti di Nago erano già stati eretti dal 1861.[3]
Chiesa di San Vigilio.Forte di Nago.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Vigilio. Parrocchiale della frazione. Risale alla fine del XVI secolo ed è nominata per la prima volta nel 1203. Durante la visita pastorale di Bernardo Clesio del 1536 gli inviati vescovili invitano gli abitanti del paese a ricostruire la chiesa e i lavori terminarono nel 1599.[1]
Chiesa della Santissima Trinità.
Chiesa di San Rocco. Piccola chiesa sussidiaria all'estremità est del centro abitato.[1]
Chiesa di San Zeno. Edificio molto antico, rimaneggiato nel XVI secolo, divenuta chiesa privata. Si trova sul colle al centro di Nago.[1]
Architetture militari
Forte di Nago. In origine era composto da due casematte poste di traverso alla strada che fu sbarrata con un portone.
Castel Penede, ormai ridotto a rudere. Ricostruito intorno al 1200 su sedimenti neolitici e poi romani e celtici, fu feudo dei Conti di Arco e fu a lungo conteso nelle guerre tra guelfi e ghibellini. Nel 1438 fu espugnato dalle truppe del Gattamelata. Nel 1703 fu saccheggiato e dato alle fiamme dalla truppe francesi di Luigi Giuseppe di Borbone-Vendôme.
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