Monterubiaglio (Montrubbiajo in dialetto locale) è una frazione del comune di Castel Viscardo, in provincia di Terni, situata a 55 km nord-ovest da Terni e a 2 km nord-est dal capoluogo di Castel Viscardo, ad un'altitudine di 340 m s.l.m..
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Monterubiaglio frazione | |
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Localizzazione | |
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Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 42°46′18″N 12°01′07″E |
Altitudine | 340 m s.l.m. |
Abitanti | 652 (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 05014 (Castel Viscardo) |
Prefisso | 0763 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cod. catastale | F613 |
Nome abitanti | Monterubiagliesi (nella parlata comune montrubbiajesi) |
Cartografia | |
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Secondo i dati del censimento del 2001, gli abitanti sono 652.[1]
Le origini di Monterubiaglio risalgono al periodo etrusco-romano, all'epoca centro di scambi commerciali, grazie alla vicinanza della via Traiana Nova.[2]
Il centro storico caratterizzato da un crocevia tipico dell’Urbanistica Romana, è probabile che sia stato attraversato appunto dalla Via Trajana Nova; variante dell’antica Via Cassia; tra Bolsena e Chiusi; valida testimonianza è un'importante ara funebre ritrovata il secolo scorso nei fondi della Parrocchia di S. Antonio Abate, attualmente visibile presso il Museo Archeologico di Orvieto.
Il borgo, di cui si hanno le prime notizie nel 1262, è dominato dal castello di origine medievale; costruito intorno al Trecento, esso nacque come avamposto difensivo.[3] I primi proprietari furono la famiglia Monaldeschi, per poi passare nel 1650 alla famiglia Lodovisi. Nel corso degli anni varie famiglie si avvicendarono nella proprietà del castello. Nel 1600 all'interno del castello visse l'alchimista Giovanni Battista Negroni.
Negli anni ’60 durante la costruzione del Complesso Turistico Sabatini in località “Cannelletto” sono stati rinvenuti reperti archeologici di un probabile complesso termale (acque solfuree e ferruginose) dell’epoca di Tiberio.
Il contado fu signoria degli Orvietani “Monaldeschi della Cervara” che, con alterne traversie di parentela si avvicendarono fino al 1650.
È documentato che il Borgo fosse recintato da mura che delimitavano la corte tra la piazza e la Chiesina ottagonale in località “La Madonna”.
Nel 1503, il paese venne saccheggiato dalle bande di ventura di Cesare Borgia.
Dopo il 1650, il Feudo passò nelle mani della Famiglia Lodovisi di San Casciano; poi ai Conti Negroni ed in ultimo ai Giberti-Macioti (1882).
I bassorilievi degli stemmi nobiliari sono incastonati nelle mura del campaníle della Chiesa Parrocchiale.
Nel Castello, come in tutti quelli che si rispettano, pare che nelle notti lugubri s’aggiri il fantasma di Giovanni Rinaldo II° Monaldeschi, assassinato dalla Regina Cristina di Svezia nel 1654.
Nel 1611, Giacomo I° Monaldeschi della Cervara promulga lo Statuto del Castello di Monterubiaglio, importante strumento legislativo che regolava tutta 1’attività religiosa e socio-economica del contado; ancora oggi principalmente fondata sulla produzione del vino Orvieto D.O.C.
Nel 1652 viene istituita la “Festa della Madonna Assúnta” con la processione della statua in legno di pero attribuita all’arch. orvietano Ippolito Scalza, progettista della Chiesina ottagonale in località “La Madonna”.
La statua è ora visibile nella Chiesa parrocchiale dove esternamente, in una lunetta sopra il portale, si può ammirare una “Deposizione”: bassorilievo in terracotta di Adalgiso Fini.
Già comune autonomo, denominato Monte Rubbiaglio, fu accorpato nel 1879 dall'attuale comune, che all'epoca faceva parte della provincia di Perugia.[4]
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