Montalto Dora (Montàut in piemontese) è un comune italiano di 3 328 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte.
Montalto Dora comune | |||
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Panorama di Montalto Dora dal Castello | |||
Localizzazione | |||
Stato | Italia | ||
Regione | Piemonte | ||
Città metropolitana | Torino | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Renzo Galletto (lista civica Progettiamo insieme il futuro) dal 27-5-2019 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°29′26.73″N 7°51′46.14″E | ||
Altitudine | 252 (min 243 - max 521) m s.l.m. | ||
Superficie | 7,36 km² | ||
Abitanti | 3 328[1] (31-8-2021) | ||
Densità | 452,17 ab./km² | ||
Comuni confinanti | Borgofranco d'Ivrea, Chiaverano, Fiorano Canavese, Ivrea, Lessolo | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 10016 | ||
Prefisso | 0125 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 001160 | ||
Cod. catastale | F420 | ||
Targa | TO | ||
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] | ||
Cl. climatica | zona E, 2 728 GG[3] | ||
Nome abitanti | montaltesi | ||
Patrono | sant'Eusebio | ||
Giorno festivo | prima domenica di agosto | ||
Cartografia | |||
Localizzazione del comune di Montalto Dora nella città metropolitana di Torino. | |||
Sito istituzionale | |||
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Da Montalto Dora, in epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.
Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Montalto Dora. |
Il castello di Montalto D'ora, che si erge a quota 405 metri sul monte Crovero a Montalto Dora, risale alla metà del XII secolo; ha subito nei secoli molteplici distruzioni, riedificazioni e ristrutturazioni, sino ad assumere nel 1890, con il restauro progettato da Alfredo d'Andrade, l'aspetto che grosso modo ha conservato finora.
Oggi di proprietà privata, il castello è parte integrante del borgo di epoca romana su cui sorge. Ha pianta quadrata irregolare con una doppia cinta. Un'alta torre domina la parte interna intorno al mastio, l'annessa cappella, gli ambienti in parte visitabili e il camminamento di guardia. Nell'antichità funzionava da fortezza a guardia della piana lacustre di Ivrea e della strada che conduce in Valle d'Aosta.
Dall'anno 1242 Montalto era parrocchia, sotto questo titolo. Nel 1812 la chiesa parrocchiale di Sant'Eusebio fu ristrutturata ed abbellita, durante i lavori di costruzione della strada napoleonica per Aosta. All'interno della chiesa si conservano pitture del Visetti di Montanaro ed il sepolcreto dei Vallesa.[4]
Lo stesso argomento in dettaglio: Villa Casana (Montalto Dora). |
La villa fu fatta costruire dal Barone Valesa, il quale nel 1732 aveva ricevuto in dono dal duca Vittorio Amedeo I il feudo comitale di Montalto Dora come ricompensa dei servizi prestati in qualità di governatore durante l'assedio di Torino. Inizialmente il palazzo era un castello di residenza, molto modesto e con poco giardino, poi ampliato dal conte Alessandro Vallesa con l'aiuto dell'architetto Giuseppe Maria Talucchi. Dell’antico splendore oggi è rimasto il secolare cedro dell'Atlante nella parte nord del giardino, visibile dalla strada lastricata che conduce al castello. La villa è poi passata a Severino Casana e successivamente è stata sede del monastero benedettino di San Michele.
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Rocco (Montalto Dora). |
Costruita tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, la chiesa ha interesse storico ed artistico in virtù del ciclo di affreschi che ne ricopre quasi interamente le pareti interne.
Lo stesso argomento in dettaglio: Lago Pistono. |
Nel territorio comunale si trovano due piccoli laghi creati nel Pleistocene dall'antico ghiacciaio che percorreva la valle della Dora: il lago Nero (299 m s.l.m., a nord del paese) e il lago Pistono (280 m s.l.m., a est).
Nel territorio comunale, parallelamente al fiume, è stata ricavata un'aviosuperficie, censita dalla cartografia aeronautica internazionale. Per la sua posizione è un punto di interesse aeronautico importante per chi proviene dalla Valle d'Aosta, o vi si dirige. La pista ha il fondo in erba, lunghezza di 620 metri e larghezza di 30 metri, con orientamento 14-32.
Abitanti censiti[5]
Ogni anno nell'ultima domenica di novembre si svolge una sagra del cavolo verza, manifestazione che attira turisti da molte zone del nord Italia e che celebra il prodotto più noto dell'agricoltura locale.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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28 febbraio 1986 | 29 maggio 1990 | Vilmo Chiarotto | Partito Comunista Italiano | Sindaco | [6] |
29 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Vilmo Chiarotto | Partito Democratico della Sinistra, Partito Comunista Italiano | Sindaco | [6] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Vilmo Chiarotto | centro-sinistra | Sindaco | [6] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Vilmo Chiarotto | centro-sinistra | Sindaco | [6] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Renzo Galletto | centro-sinistra | Sindaco | [6] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Renzo Galletto | lista civica | Sindaco | [6] |
26 maggio 2014 | 27 maggio 2019 | Rita Ippolito | lista civica Per Montalto Dora | Sindaco | [6] |
27 maggio 2019 | in carica | Renzo Galletto | lista civica Progettiamo insieme il futuro | Sindaco | [6] |
Il comune è gemellato dal 9 settembre 2007 con il comune di Cannara, in provincia di Perugia, e con la città di Settimo Torinese, nella città metropolitana di Torino.
La società di calcio Ivrea Montalto milita nel campionato di Terza Categoria. Il campo ha sede presso la zona delle regioni Ghiare e ha una capienza di 2100 posti. La società vanta un discreto settore giovanile a livello regionale.
La squadra di basket cittadina, Pallacanestro Montalto Dora, gioca nel campionato di Serie D.
La squadra di volley femminile, A.S.D. Pallavolo Montalto Dora, milita nel campionato di Serie C.
Bibliografia:
M.A.Giusti, Naturalmente giardino. Il verziere di Montalto Dora, Pendragon, Bologna 2014.
M.A.Giusti. Montalto Dora. Giardino e parco di villa Vallesa, poi Casana, in Il risveglio del giardino a cura di Paolo Cornaglia
e Maria Adriana Giusti), Pacini Fazzi ed., Lucca 2015, pp. 116–125.
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