Il comune è tristemente famoso per l'eccidio di Marzabotto compiuto durante la seconda guerra mondiale.
Origini del nome
Di origine incerta è il nome dell'abitato di Marzabotto, probabilmente derivato dalla trascrizione italiana della parola marzabòt, che in bolognese significa caprimulgo. Non è chiaro se tale nome sia da attribuirsi ad un antroponimo (soprannome di qualche abitante al tempo particolarmente rilevante) o all'abbondanza di uccelli di questa specie che ancora oggi popolano le foreste circostanti il paese e il Parco Storico di Monte Sole: quello che è certo è che tale nome è stato attribuito ufficialmente all'abitato solo nel 1880, sostituendo la denominazione precedente di Caprara sopra Panico.
Altre etimologie più o meno fantasiose giustificano questo nome con altri fenomeni, tra cui la presenza di botti per la macerazione della canapa (in bolognese: merza in tal bott) o il ricordo di un'antica festa nel mese di marzo in cui si soleva sparare e provocare pertanto dei botti.
Storia
Antichità
Lo stesso argomento in dettaglio: Kainua.
Il pianoro su cui sorge Marzabotto è abitato sin da tempi molto antichi. Parte integrante dell'Etruria padana, sul suo territorio vi sono i resti di una città etrusca risalente al VI secolo a.C. identificata con l'antica Kainua[5][6]. L'esistenza della città è nota fin dal 1551[7].
Storia contemporanea
Lo stesso argomento in dettaglio: Strage di Marzabotto.
Il centro abitato di Marzabotto si è sviluppato in tempi relativamente recenti. Durante la seconda guerra mondiale il paese fu teatro e vittima della strage di Marzabotto (29 settembre 1944) perpetrata dai nazifascisti.
Onorificenze
Marzabotto è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione perché è stata insignita della medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici patiti dalle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale:
Medaglia d'oro al valor militare
«Incassata fra le scoscesi rupi e le verdi boscaglie della antica terra etrusca, Marzabotto preferì ferro, fuoco e distruzioni piuttosto che cedere all'oppressore. Per 14 mesi sopportò la dura prepotenza delle orde teutoniche che non riuscirono a debellare la fierezza dei suoi figli arroccati sulle aspre vette di Monte Venere e di Monte Sole sorretti dall'amore e dall'incitamento dei vecchi, delle donne e dei fanciulli. Gli spietati massacri degli inermi giovanetti, delle fiorenti spose e dei genitori cadenti non la domarono ed i suoi 1830 morti riposano sui monti e nelle valli a perenne monito alle future generazioni di quanto possa l'amore per la Patria. 8 settembre 1943 - 1º novembre 1944» —24 aprile 1948[8]
Monumenti e luoghi d'interesse
Sacrario Martiri di Marzabotto
Museo nazionale etrusco di Marzabotto
Ponte delle streghe, passerella sul Reno tra Lama di Reno e Marzabotto
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 778 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Marocco: 255 (3,78%)
Romania: 132 (1,96%)
Albania: 105 (1,56%)
Infrastrutture e trasporti
Marzabotto sorge lungo la strada statale 64 Porrettana, la principale via di comunicazione con Bologna, ed è servita dalla stazione omonima posta sulla ferrovia Porrettana. Nel territorio comunale sono presenti altre due stazioni sulla stessa linea: una a Lama di Reno ed un'altra a Pian di Venola.
Amministrazione
Classificazione climatica: zona E, 2341 GR/G
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
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