Malmantile è una frazione del comune italiano di Lastra a Signa, nella città metropolitana di Firenze, in Toscana.
Malmantile frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Città metropolitana | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 43°44′49.81″N 11°04′22.26″E |
Altitudine | 175 m s.l.m. |
Abitanti | 1 127[1] (2020) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 50050 |
Prefisso | 055 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | malmantilesi |
Patrono | santi Pietro e Paolo |
Cartografia | |
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«Risiede Malmantil sovra un poggetto: |
(Lorenzo Lippi, Il Malmatile racquistato, primo cantare, verso 64 e ss) |
Il piccolo borgo è sorto probabilmente come avamposto militare lungo la via tra Firenze e Pisa, sviluppatosi in seguito sede di un insediamento civile.
Il toponimo significa letteralmente "cattiva tovaglia", intesa come "cattiva accoglienza", e la sua origine è riportata nella Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine come derivante da un episodio avvenuto nel IV secolo, all'epoca della visita a Firenze del vescovo di Milano sant'Ambrogio e del suo incontro con san Zanobi, vescovo di Firenze, nel punto ancora oggi segnato da un tabernacolo commemorativo. I due santi furono ospitati in un casolare della zona, ma la cattiva accoglienza fece maledire il casale che sarebbe sprofondato in un crepaccio.
Nella frazione sono stati ambientati il Malmantile racquistato di Lorenzo Lippi (1647), il dramma giocoso di Carlo Goldoni Il mercato di Malmantile (1757 circa) e il dramma giocoso La Celidora o Il governo del Malmantile, opera burlesca di Ardano Ascetti (conte Andrea Casotti)[3].
Ogni anno vi si tiene tra maggio e giugno una festa medioevale all'interno delle mura del castello, organizzata dalla locale misericordia di Malmantile.
La squadra di calcio locale è l'Associazione Sportiva Dilettantistica Malmantile, nata nel 1947.
«Un budello effettivo è Malmantile, ove si contan sol tre case, e un forno, ...che più d'un corno ha sulle mura in segno delle botte, con cui fu preso colle mele cotte.» |
(La Celidora, Introduzione) |
«una città piccina, tagliata di Bologna sul modello, sebbene ha un po' le mura rovinate, da che si fece alle ferraiolate.» |
(La Celidora, Giornata quinta, XLIV) |
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