Limbàdi (Libàdion/λιβάδιον in greco - prato - Jimbàdi in calabrese) è un comune italiano di 3 231 abitanti[1] della provincia di Vibo Valentia in Calabria.
Limbadi comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Pantaleone Mercuri (Risorgi Limbadi) dal 22-9-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 38°34′N 15°58′E |
Altitudine | 229 m s.l.m. |
Superficie | 29,15 km² |
Abitanti | 3 231[1] (31-8-2022) |
Densità | 110,84 ab./km² |
Frazioni | Badia di Limbadi, Caroni, Mandaradoni, Motta Filocastro, San Nicola De Legistis |
Comuni confinanti | Candidoni (RC), Nicotera, Rombiolo, San Calogero, Spilinga |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 89844 |
Prefisso | 0963 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 102019 |
Cod. catastale | E590 |
Targa | VV |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Nome abitanti | limbadesi |
Patrono | san Pantaleone |
Giorno festivo | 27 luglio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
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Ha una superficie di 28,90 km². Si trova a sud-ovest del capoluogo Vibo Valentia e sorge a 229 m sul versante meridionale del monte Poro. Il territorio del Comune di Limbadi comprende 5 frazioni: Badia di Limbadi, Caroni, Mandaradoni, Motta Filocastro e San Nicola De Legistis. L'economia è basata principalmente sull'agricoltura, numerose sono le aziende, a carattere familiare, in cui viene prodotto olio d'oliva di ottima qualità, vino rosso e agrumi. A Limbadi vi è uno stabilimento importante di liquori, tra i quali, il più celebre è il Vecchio Amaro del Capo. Di Limbadi è originario il noto fotografo Rino Barillari
Le origini di Limbadi sono incerte, ma si suppone che il primo borgo abitato sia stato fondato dopo l'XI sec. come villaggio annesso al più antico centro di Motta Filocastro. Sull'origine di quest'ultima non ci sono notizie certe. Alcuni affermano che furono i Locresi a fondare la città, in epoca magnogreca, altri da Annibale. In altri documenti, inoltre, si afferma che Motta è stata costruita dagli stessi abitanti di Nicotera dopo che la città fu distrutta dall'emiro Hasan-ibu-Alì (950 d. C.). In quell'epoca delle famiglie perbene, quali i Cafaro, i Massara e i Vinci, si sono insediati nella campagna di fronte a Motta.
Il piccolo villaggio divenne negli anni più popolato di Motta, tanto che i nobili del posto si diedero da fare per ottenere l’autonomia comunale, vista anche la disponibilità dimostrata dal Re Borbone che finanziò una nuova chiesa parrocchiale. Il nucleo abitato assunse la fisionomia di un centro medievale con imponente cinta muraria e castello. Vari furono i Feudatari tra cui: Nanno Scaglione (nel 1414), Covella Ruffo (nel 1442), suo figlio Marino Marzano, Tommaso Calatauth (nel 1506), il duca di Monteleone Ettore Pignatelli la cui famiglia mantenne la proprietà fino all'abolizione della feudalità (1806).
Purtroppo però, nel 1783, l'intero comune fu distrutto dal terremoto. Ricostruito con un vero e proprio piano regolatore - il primo dopo il sisma – Limbadi, divenuto ormai il centro abitato più grande del comune, divenne la sede decisionale della vecchia università di Motta, di cui era una frazione. Con una legge del 19 gennaio 1807 il re di Napoli Napoleone Bonaparte elevò Limbadi ad Università (cioè Comune autonomo) nel governo di Nicotera. Chiese l’autonomia già nel 1790, mentre un decreto del 4 maggio 1811, però, retrocesse nuovamente il paese a frazione di Motta Filocastro. Limbadi ottenne l'autonomia il 1º gennaio 1830 con un decreto emanato dal re delle Due Sicilie Francesco I.
Si trova nella diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. Negli anni del fascismo Limbadi è stata sede di confino politico e ha accolto 38 perseguitati del regime fascista, ai quali il consiglio comunale nell'agosto del 2015 ha conferito la cittadinanza onoraria alla memoria.
Nel censimento del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a 3.630 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991 - 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al 0,08% (nel 1991 ha registrato una popolazione pari a 3.627 abitanti).
Abitanti censiti[3]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010[4] i cittadini stranieri residenti erano 234 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
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Dal | Al | Sindaco | Partito |
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20 giugno 1989 | 16 giugno 1994 | Giuseppe Morello | PCI/PDS |
16 giugno 1994 | 25 maggio 1998 | Vincenzo Calzone | PPI |
25 maggio 1998 | 28 maggio 2002 | Centro-destra | |
28 maggio 2002 | 28 maggio 2007 | Pantaleone Sergi | Centro-sinistra |
29 maggio 2007 | 28 gennaio 2010 | Rosario Spasari | Lista civica |
23 febbraio 2010 | 23 marzo 2011 | Saverio Ordine | Commissario prefettizio/straordinario |
23 marzo 2011 | 16 maggio 2011 | Marco Oteri | Commissario straordinario |
16 maggio 2011 | 15 aprile 2014 | Francesco Antonio Crudo | Lista civica |
15 aprile 2014 | 22 luglio 2014 | Lucia Iannuzzi | Commissario prefettizio/straordinario |
22 luglio 2014 | 31 maggio 2015 | Anna Aurora Colosimo | Commissario straordinario |
1º giugno 2015 | 27 aprile 2018 | Giuseppe Morello | Lista civica |
27 aprile 2018 | 21 settembre 2020 | Commissione straordinaria ex art. 143 d.lgs. 267/2000[5] | |
22 settembre 2020 | in carica | Pantaleone Mercuri | Lista civica |
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