Esso si presenta come il tipico borgo dell'entroterra ligure di Ponente, racchiuso da una cinta fortificata. Le strette vie mettono in comunicazione le due piazze principali, chiamate Piazza Piccola e Piazza Grande. Nella prima è presente una fontana ottagonale del 1486, mentre sulla seconda si affacciano l'oratorio e la chiesa parrocchiale.
Tra le vette del territorio isolese il monte Gouta (1315 m), il monte Altomoro (908 m), il monte Morgi (817 m) e il monte Olivastro (700 m).
Origini del nome
Il toponimo Isolabona deriva dall'unione dei termini "insula" cioè isola, perché il paese è collocato su una sorta di isolotto definito dal torrente Nervia e un suo affluente, il Merdanzo, e "bona" (traduzione letterale del termine "buona") per la proverbiale cordialità ed ospitalità dei suoi abitanti e per il clima mite.
Mappa dello stesso dipartimento francese (1805) con Isolabona nel cantone di Dolceacqua
Un primo insediamento - denominato genericamente con il termine castellum[5] e, probabilmente, localizzabile nei pressi dell'odierno cimitero urbano[6] ove è situata la chiesa di San Giovanni Battista[6] - è citato all'inizio del XIII secolo[5].
Al 1287, con l'acquisto del territorio apricalese da parte di Oberto Doria[5], la comunità di Isolabona (che dalla pieve progressivamente si sviluppò più nel fondovalle, intorno al locale castello[6]) venne unita a quella di Apricale[5] all'interno del Marchesato di Dolceacqua[5]; tale unione amministrativa dei due borghi perdurò fino al 1573[5].
Al 1524 risale, invece, il passaggio del marchesato dolceacquino nel Ducato di Savoia[5].
Nel 1805[5] restò nel cantone di Dolceacqua (che sostituì Perinaldo come capoluogo), ma passò nel nuovo distretto di Sanremo[5], dello stesso dipartimento, esteso a est per annessione di una parte della Repubblica Ligure[8].
Alla caduta del Primo Impero francese, nel 1815, tornò al Regno di Sardegna[5], come stabilito dal Congresso di Vienna, e successivamente nel Regno d'Italia, dal 1861[5]. La municipalità di Isolabona fu sottoposta nel III mandamento di Dolceacqua del circondario di Sanremo della provincia di Nizza[5] (poi provincia di Porto Maurizio dopo la cessione alla Francia del territorio nizzardo).
«D'azzurro, alla torre rossa con due palchi, merlata alla guelfa, aperta e finestrata di nero, collocata su un prato verde e sormontata da una corona d'oro all'antica»
Lo stemma ufficiale e il gonfalone sono stati approvati con l'apposito Decreto del Presidente della Repubblica datato al 16 agosto del 1952[9].
Monumenti e luoghi d'interesse
La chiesa di Santa Maria Maddalena nel centro storico di Isolabona
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena nel centro storico di Isolabona. La struttura originale è di un edificio del tardo medioevo[10], probabilmente del XV secolo, di cui restano le colonne nella cantoria. L'edificio venne rimaneggiato nel corso del Settecento nelle forme barocche[10], ma conservandone le parti antiche medievali, e ancora nella metà dell'Ottocento[10]. Fu eretta al titolo di parrocchia nel 1641 dal vescovo di Ventimiglia monsignor Lorenzo Gavotti. Conserva sull'altare maggiore un crocifisso ligneo del Cinquecento.
Oratorio di Santa Croce nel centro storico di Isolabona, nei pressi della parrocchiale, datato alla fine del XV secolo[10] ma rifatto nelle forme barocche nel XVIII secolo[10] e ancora rimaneggiato nella metà del XIX secolo[10].
Santuario di Nostra Signora delle Grazie, al di fuori del centro storico, lungo la strada provinciale 64. Costruito nel tardo medioevo[10], presenta un portico dorico seicentesco affrescato dal pittore Giovanni Cambiaso[10].
Chiesetta di San Giovanni Battista. Di origine romanica e situata all'interno del cimitero urbano, conserva un affresco tardo quattrocentesco raffigurante il Battesimo di Cristo[10].
Architetture civili
Ponte di origine tardo medievale, detto del Molino, costruito con un'unica arcata e con piccola edicola al centro, permette l'attraversamento sul torrente Nervia e l'accesso al centro storico isolese.
Fontana pubblica nel centro storico isolese, datata al 1486 come attestato dalla datazione ivi incisa, formata da una vasca dalle forme ottagonali e da una centrale colonna che a sua volta sorregge una vaschetta marmorea.
Architetture militari
Castello di Isolabona. La postazione militare (prima) e residenziale (poi) fu costruita nel corso del XIII secolo dai feudatari Doria per la difesa del borgo, in una zona sopraelevata a nord-est del borgo storico. Il castello - citato assieme ad Isolabona a partire dal 1287 - si presenta con un corpo di fabbrica di forma esagonale, in pietra arenaria, con portale ad arco acuto e da un'alta torre quadrangolare aperta da feritoie. La struttura subì gravosi danni durante il terremoto di Diano Marina del 1887 e solamente nel 1989 sono stati avviati progetti concreti di restauro e di consolidamento. Le sale del castello ospitano durante la stagione estiva rassegne teatrali, musicali e culturali.
Società
Il castello dei DoriaLa fontana ottagonale del 1486 nel centro storico isolese
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti ad Isolabona sono 106[12], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[13]:
Albania, 46
Cultura
Gli interni affrescati da Giovanni Cambiaso del santuario di Nostra Signora delle Grazie
Eventi
"Festival Internazionale delle Arpe", nel mese di luglio, presso il castello di Isolabona.
Torneo di pallapugno ("balùn" nel gergo locale), a fine luglio.
Geografia antropica
Il territorio comunale è da una superficie territoriale di 12,35km².
Scorcio del centro storico e del castello doriesco
L'economia di Isolabona è prevalentemente agricola, dedite alla coltivazione e produzione di vini rossi, il Rossese, e olio di oliva.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il territorio di Isolabona è attraversato principalmente dalla strada provinciale 64 che permette il collegamento con Dolceacqua, a sud, e Pigna verso nord. Altra arteria provinciale è la SP 63 per Apricale.
Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
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