Induno Olona (Indüun in dialetto varesotto, e semplicemente Induno fino al 1863)[senza fonte] è un comune italiano di 10 254 abitanti della provincia di Varese in Lombardia.
Induno Olona comune | |
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Visione panoramica del centro storico di Induno Olona, sullo sfondo le Alpi | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Varese |
Amministrazione | |
Sindaco | Marco Cavallin (lista civica viviAmo Induno Olona) dal 27/05/2019 (2º mandato)[1] |
Territorio | |
Coordinate | 45°51′N 8°50′E |
Altitudine | 394 m s.l.m. |
Superficie | 12,37 km² |
Abitanti | 10 254[2] (31-12-2020) |
Densità | 828,94 ab./km² |
Frazioni | Broglio, Dardo, Frascarolo, Motta, Pezza, Pradasott, Olona, San Bernardino, San Cassano, San Paolo, San Pietro, San Salvatore |
Comuni confinanti | Arcisate, Brinzio, Valganna, Varese |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 21056 |
Prefisso | 0332 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 012083 |
Cod. catastale | E299 |
Targa | VA |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 669 GG[4] |
Nome abitanti | indunesi |
Patrono | san Giovanni Battista |
Giorno festivo | 24 giugno |
Cartografia | |
Posizione del comune di Induno Olona nella provincia di Varese | |
Sito istituzionale | |
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Geograficamente si colloca all'incrocio della Valganna e della Valceresio, attraversato nella frazione di Olona dal fiume omonimo, che attraverso un suo ramo laterale forma le cascate di Valganna. Posto tra le Prealpi varesine, sorge alle pendici del Monte Monarco 832 m s.l.m., a poca distanza da Varese, della quale era, ai tempi del ventennio fascista, una frazione. Al termine della seconda guerra mondiale, il 25 ottobre 1950, dopo referendum popolare, Induno tornerà a essere comune autonomo.
Il dislivello del comune è compreso tra i 379 metri s.l.m. nella frazione di Olona, ai 1 032 metri s.l.m. del monte Martica. La flora e la fauna sono quelli tipici delle zone prealpine.
La nascita di Induno Olona si fa risalire al V secolo a.C., durante le invasioni dei Galli nelle zone lombarde. Esistono due ipotesi sull'origine del nome "Induno": la prima ipotesi fa risalire il nome dal celtico Dunum, che significa "luogo fortificato" posto su un'altura; la seconda invece lo fa derivare invece dal latino In dunis ossia "tra le dune" per la conformazione del territorio.
Dai reperti ritrovati in località Pezza, si sa che i Romani vi fondarono un insediamento stabile solo nel I secolo a.C., nella Valceresio; mentre il territorio oggi occupato dalla strada che conduce a Valle Olona (Via Jamoretti) era paludoso.
Alla caduta dell'Impero Romano, anche nell'abitato di Induno era penetrato il Cristianesimo.
Nel IX secolo d.C. i Longobardi aggregano l'abitato a Castelseprio; probabilmente è sotto il dominio longobardo che furono erette la Torre Pezza, oggi in rovina, e il Castello di Frascarolo. Nei secoli successivi passò alla Pieve di Arcisate e alla Chiesa milanese. Nel 1160, durante l'invasione di Federico Barbarossa, l'arcivescovo di Milano Oberto da Pirovano usò il Castello di Frascarolo come fortezza per difendere Varese da un attacco di Comaschi che, parteggiando con il Barbarossa avevano occupato Induno.
Induno Olona subì la dominazione spagnola, mentre sotto quella austriaca fu sottoposta alla provincia di Varese. Dopo la parentesi napoleonica fu posta sotto il Distretto di Arcisate, nella provincia di Como. Nel 1827 viene eletto il primo Consiglio comunale.
Nel XIX secolo Induno Olona si trasforma da paese agricolo in paese industriale, grazie alla presenza del fiume Olona che alimenta sei opifici; nel 1903 fu attivata la ferrovia della Valganna, che collegò Induno con Varese e con Luino.
Nel 1927 il comune di Induno Olona venne soppresso e aggregato a Varese,[5] come già successo brevemente durante il periodo napoleonico; recuperò l'autonomia il 25 ottobre 1950 (con la sola esclusione della frazione Bregazzana), dopo un referendum del 1949.
Il territorio di Induno Olona è costellato di edifici ricchi di valenze storiche, sia da un punto di vista civile sia sotto il profilo religioso.
La Cappella di San Pietro in Silvis, la più antica delle 11 chiese di Induno, romanica dell'XI secolo, ma probabilmente sorta al posto di un edificio o una chiesa preesistente.
In centro paese trova invece posto la Chiesa di San Giovanni Battista.
Chiesa di enorme rilevanza per la vita di Induno è il Santuario della Madonna di San Bernardino, co-patrono del comune al quale vi è una speciale devozione. La festa di San Bernardino viene celebrata la seconda domenica del mese di settembre attorno al santuario.
La Chiesa dei Santi Re Magi, situata in frazione Olona, barocca, custodisce le reliquie dei Re Magi provenienti dalla Basilica di Sant'Eustorgio a Milano.
Il Castello di Frascarolo, in origine una fortezza, poi acquistato dalla famiglia Medici di Marignano che ne fece la propria residenza, Nel paese si trova anche il Monumento ai caduti di Induno Olona, realizzato dallo scultore Dante Parini.
Inserita in un ampio parco, villa Belloni Castiglioni (inizi del XIX secolo) è una dimora in stile tardo-neoclassico. La villa si compone di due corpi di fabbrica disposti a "L", dei quali quello più a occidente costituiva l'ala più signorile.[6]
In località Olona si trovano, una accanto all'altra, sia la sede di produzione italiana del cioccolato svizzero Lindt, sia il Birrificio Angelo Poretti, storico stabilimento in stile Liberty del gruppo danese Carlsberg.
Dal 1894 il territorio comunale è attraversato dalla ferrovia Varese-Porto Ceresio, originariamente gestita dalla Rete Mediterranea, poi passata in gestione alle Ferrovie dello Stato e quindi a RFI. Dal 1905 esiste una stazione a servizio dell'abitato, la quale è stata demolita nel 2010 e successivamente ricostruita e riattivata a fine 2017, essendo stata interessata dai lavori di costruzione della ferrovia Mendrisio-Varese (che reimpiega il tracciato della linea per Porto Ceresio nel tratto tra Varese e Arcisate).
Abitanti censiti[7]
Nel paese è attiva la Filarmonica Indunese, fondata nel 1870.[senza fonte]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1951 | 1963 | Felice Maroni | Sindaco | ||
1963 | 1975 | Giovanni Beretta | Sindaco | ||
1975 | 1985 | Giuseppe Vimercati | Sindaco | ||
1985 | 1990 | Fiorenzo Bonicalzi | Sindaco | ||
1990 | 1995 | Luciano Angelini | Sindaco | ||
7 maggio 1995 | 13 giugno 1999 | Attilio Fontana | Lega Nord | Sindaco | |
13 giugno 1999 | 12 giugno 2004 | Carlo Crosti | Lega Nord | Sindaco | |
12 giugno 2004 | 26 maggio 2014 | Maria Angela Bianchi | Lista civica | Sindaco | |
26 maggio 2014 | in carica | Marco Cavallin | Lista civica | Sindaco | |
Il comune fa parte della comunità montana del Piambello (precedentemente fece parte della comunità montana della Valceresio) e della comunità di lavoro Regio Insubrica, ente di cooperazione transfrontaliera che federa alcune province di Lombardia e Piemonte e il Cantone Ticino svizzero[8].
Lo sport a Induno Olona viene praticato a livello dilettantistico: tra le maggiori squadre si citano la Quasars Induno (pallavolo), l'AB Olona Calcio e la Polisportiva Aurora.
Altri progetti
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