Grimaldi è una frazione di 281 abitanti del comune di Ventimiglia, in provincia di Imperia. È situata presso il confine francese di Ponte San Luigi. Il centro abitato più antico, posto a 220 m s.l.m., prende il nome di Grimaldi Superiore, per distinguerlo dalle case sorte lungo l'Aurelia, che costituiscono Grimaldi Inferiore.
Voce principale: Frazioni di Ventimiglia.
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Grimaldi frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
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Provincia | ![]() |
Comune | ![]() |
Territorio | |
Coordinate | 43°47′13.14″N 7°32′20.6″E |
Altitudine | 220 m s.l.m. |
Abitanti | 281[1] (2021) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 18039 |
Prefisso | 0184 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | IM |
Nome abitanti | grimaldini |
Cartografia | |
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L'origine del toponimo Grimaldi deriverebbe dal principe di Monaco Carlo Grimaldi che, nel corso del 1351, acquistò queste terre comprese tra il vallone della Mortola e Garavano e la sommità della collina. La zona nel corso dei secoli mutò più volte il nome: da "Grimalde" (citato nel 1514) a "Grimaude" (1655), e ancora "Grimardi" nel 1760 fino all'attuale versione di "Grimaldi".
Il 7 dicembre 1944 una pattuglia tedesca della 34. Infanterie-Division, guidata da una spia del luogo, fece irruzione nell'albergo "Vittoria" e vi catturò tre famiglie che vi avevano trovato riparo. I dodici prigionieri vennero poi portati fuori dall'hotel e quivi fucilati[2].
Storicamente seguì le vicende del capoluogo intemelio.
La locale chiesa parrocchiale, situata nel centro storico, è intitolata agli Angeli Custodi; la parrocchia è stata istituita nel 1947.
Il castello Voronoff, o Grimaldi, è sito in corso Mentone 50, nella frazione di Grimaldi Inferiore. Deve la sua notorietà al fatto che vi abitò ed operò per anni il noto chirurgo e ricercatore russo Serge Voronoff[3].
La torre Grimaldi (o torre della Dogana o torre Saracena o anche torre dei Corsi).
Nella vicina località dei Balzi Rossi, nella cosiddetta "Grotta dei Fanciulli", oltre ai numerosi Cro-Magnon europoidi alti 1,90 e molto muscolari, il canonico de Villeneuve scoprì nel 1901, a 8,5 m di profondità, due scheletri molto ben conservati di una donna anziana e di un ragazzo, sepolti sotto un ricoprimento dove furono trovati resti degli uomini di Cro-Magnon; tuttavia quei due reperti sembravano molto più antichi e dovevano appartenere per caratteristiche, molto simili a quelle del tipo negroide, ad altra tipologia umana mai rinvenuta nella zona; in studi successivi venne appurato che si trattava di contraffazione eseguita all'epoca per giustificare con un "anello mancante" la discontinuità tra negroidi africani e cro-magnon europei (vedi Balzi Rossi). Inoltre questa civiltà (chiamata "Civiltà Grimaldiana" dal paleontologo Ugo Rellini), simile ma non identica a quella Aurignaciana, usava già il culto dei morti, come dimostrano i resti ivi ritrovati. A Grimaldi e nei suoi dintorni vi sono aree protette di particolare pregio naturalistico: la parte a sud, lungo l’ultimo tratto di SS1 Aurelia, nella frazione di Mortola Inferiore, ricade in parte nel SIC (Sito d'Importanza Comunitaria) IT 1316118 di Capo Mortola, mentre i sentieri a nord dell'abitato della frazione di Grimaldi Superiore ricadono nel SIC IT 1315717 del Monte Grammondo e del torrente Bevera. Il sito di Capo Mortola è rappresentato da un lembo di costa in cui la vegetazione naturale ha un carattere “relittuale” nell'ambito di un territorio notevolmente antropizzato, ma che conserva i Giardini botanici Hanbury, un celebre giardino botanico di importanza internazionale. Il sito di Monte Grammondo e del Torrente Bevera ha un notevole interesse sotto il profilo paesaggistico e per la presenza di significative forme di erosione carsica superficiale. In generale si tratta di un’interessante area di tensione tra dominio mediterraneo e alpino, con significativa presenza di endemismi. Sono presenti habitat di interesse prioritario e la fioritura di orchidee è davvero straordinaria. Altrettanto interessante è la presenza di stazioni disgiunte di Paeonia officinalis subsp. villosa, specie rara, proposta dalla Regione Liguria per l’inclusione nell'Allegato II della direttiva 92/43 CEE. Sono presenti inoltre diverse specie protette da direttive/convenzioni internazionali. Va evidenziata la presenza di Lacerta lepida (Timon lepidus), specie rarissima in Italia e avente in Liguria il suo limite orientale, per la quale si è proposto il conferimento (per le sole popolazioni italiane) di specie prioritaria. Di grande valore per la rarità in Liguria di questo tipo di ambiente è l’area fluviale denominata “meandri del Bevera”. Tra gli abitati di Grimaldi e la località francese di Garavan (Mentone) vi è un sentiero denominato Passo della Morte, percorso dall'Ottocento ad oggi da chi voleva e vuole recarsi in Francia senza possedere documenti in regola[4].
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